Arrivò finalmente l'ora di pranzo. Mi dovetti cucinare da me, dato che mia madre lavorava quel giorno e, per questo motivo, non si trovava in casa. Decisi di cucinarmi un po' di pasta per la poca fame che avevo.
Non appena finii di mangiare, mi squillò il cellulare. Guardai il display illuminato dalla chiamata in arrivo per controllare chi fosse: Alessandro.
Perché mai dovrebbe chiamarmi?! Per togliermi questa curiosità non dovevo far altro che rispondere. Così feci. "Ciao Sara, ti andrebbe di incontrarci? Dovrei parlarti..." mi disse al telefono. Di cosa doveva parlarmi? Gli dissi che per me non c'era alcun problema e chiesi, perciò, a che ora e dove ci saremmo dovuti vedere. "Al parco vicino alla scuola alle 16:00, va bene?" Mi chiese, "va benissimo, allora ci vediamo dopo!" Gli risposi, "si, a dopo. Ciao." Mi salutò, e così feci anche io.
Non appena conclusa la conversazione e dopo, quindi, aver staccato la chiamata mi fiondai in camera mia di corsa, per scrivere la lettera da spedire ad Emanuele.Mestre,
2 Ottobre 2012Caro Emanuele,
Diciamo che qua le cose vanno abbastanza bene, ho preso 8 in Geografia! A te Matematica come è andata? Spero bene.
Amo i cuccioli, spero ci sia la possibilità di incontrare il piccolo Aron di persona, mi piacerbbe davvero molto! Di che razza è?
Qua in casa mia non sono ammessi animali, perciò non posso neanche minimamente pensare di avere un cucciolo, purtroppo.
Per il momento ti saluto, ci sentiamo presto.
Baci,Sara
Lasciai la lettera sulla scivania, cosicché fosse a portata di mano per quando, nel pomeriggio, sarei andata a spedirla.
Era un po' corta e diretta, ma andava comunque bene cosi, Emanuele capiva il mio linguaggio.Il motivo per cui avevo scritto la lettera così di corsa? Il ritardo! Erano le 15:00 e dovevo ancora farmi la doccia e prepararmi, alle 16:00 dovevo andare al parco vicino alla scuola per incontrarmi con Alessandro!
Si erano fatte le 16:00 ed ero ancora in fase preparazione. Mi affrettai visto il ritardo. Dovevo anche imbucare la lettera!
Alle 16:10 circa uscii di casa e m'incamminai verso la buca per le lettere, e successivamente verso la meta decisa da Ale. C'incontrammo all'entrata per poi passeggiare insieme all'interno; iniziammo a parlare del più e del meno, quando improvvisamente lui si fece serio: "Sara, posso chiederti come mai del rifiuto alla mia proposta?" Mi chiese; si riferiva alla sua domanda esplicita sul provare ad avere una sottospecie di relazione con me. Cercai di spiegare che non era il tipo di ragazzo che piaceva a me, ma si rivelò inutile e, perciò, fiato sprecato.
Non so come, riuscii a convincerlo, perciò nel tempo restante abbiamo passeggiato normalmente senza tirare più ritirare fuori l'argomento.Si era fatto tardino, in quel periodo le giornate erano corte e, perciò, faceva subito buio. Ale mi accompagnò a casa, per poi, in seguito, prendere la direzione della sua abitazione.
Non appena entrata a casa e diretta in camera mia, pensai ad Emanuele, per me quei giorni di attesa sembravano essere un'eternità! Avevo imbucato la lettera nel pomeriggio e già speravo fosse arrivata. Mi esasperava tutta quell'attesa. Speravo con tutto il cuore di poterlo incontrare il prima possibile, era diventata quasi un'esigenza.
Erano giunte le 20:00. Finalmente l'ora di cena. Sembrava che vivessi solo per mangiare a volte, perché non vedevo sempre l'ora di mangiare! Per fortuna non ero una di quelle che prendevano peso facilmente.
Dopo cena mi misi a ripassare un po' per la forse interrogazione di Italiano. Inutile dire che morivo dal sonno e ripassai ben poco, ma mi misi al letto molto velocemente. Intorno alle 22:30, appena poco prima di addormentarmi, mi arrivò un messaggio da parte di Alessandro con scritto "Buonanotte". Risposi ricmbiando e subito dopo mi addormentai.Il giorno seguente, come ogni mattina, suonò la sveglia. Mi preparai di corsa quella mattina, perché come succedeva spesso, mi alzavo dal letto alle 6:20 circa e dovevo sbrigarmi per non perdere l'autobus.
Solita routine, incontravo Andrea alla fermata, salivamo sul bus quando arrivava e ci sedevamo vicini se trovavamo posto.Arrivati a scuola, Alessandro venne nella mia direzione e mi salutò in modo differente, non saprei spiegarlo sinceramente per poi entrare insieme a me in classe.
Quella mattina la nostra insegnante di Matematica decise di farci fare una bella verifica a sorpresa sulle cose che aveva spiegato la volta scorsa. In fin dei conti a me non andò così male il compito, però mai dire mai.Era giunta l'ora dell'intervallo, e come nostro solito fare io, Lisa, Alessandro e Francesco andammo in corridoio per incontrarci anche con Andrea e Matteo, che essendo più grandi di noi frequentavano un'altra classe.
Gli altri non sapevano della situazione che c'era stata tra me e Alessandro ancora, ma non ci volle molto tempo per far sì che se ne accorgessero, perché lui mi stava letteralmente appiccicato; Infatti, finito l'intervallo, Lisa mi prese da parte e mi chiese: "Ma tu e Alessandro state insieme per caso?!", io risposi ovvia di no, e come avevo immaginato: "E allora perché state così appiccicati?!" mi chiese stupita; "non ne ho idea, so solo che ieri abbiamo parlato e mi ha ripetuto che è interessato a me, ma ho stroncato sul nascere. Cioè ha preso un rifiuto da parte mia." Le risposi con queste parole, anche perché era la verità, e non avevo sicuramente altro da dire a riguardo. Fece l'offesa per un po', per il fatto che io non glielo abbia detto subito essendo la sua migliore amica, ma non ci volle molto che tornò come prima.
Intorno alle 13:00 finì, finalmente, quello stress di ogni giorno: la scuola.
Per tornare a casa, c'era Andrea che, come ogni giorno, mi aspettava all'ingresso per andare insieme. "Sara aspettami!", mi girai e vidi Alessandro sbrigarsi per raggiungermi. "Ti accompagno." mi disse. Mi voleva accompagnare? Ma viveva dalla partr opposta alla mia, perchè mai doveva allungare la via del ritorno a casa?! "Ciao Ale, tranquillo ci sta Andrea con me, non c'è bisogno che allunghi così tanto la strada solo per accompagnarmi a casa." gli dissi disinvolta, ma lui si rivelò, credo, geloso di questo fatto, perché squadrò per un momento Andrea, e mi disse "non ho nessun problema ad accompagnarti.", ed effettivamente così fece. io, Andrea e Alessandro, a questo punto, c'incamminammo verso casa.
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Amici di Penna
Ficção AdolescenteSara, una ragazza di 16 anni nel pieno dell'adolescenza dovrà affrontare i classici ostacoli adolescenziali. Grazie ad un progetto ideato dalla scuola conosce Emanuele, 17 anni, con il quale diventa subito amica. I due vivono abbastanza lontani e pe...