Tredicesimo capitolo

43 10 6
                                    

Il mal di testa mi tormenta così intensamente da svegliarmi.
Dove sono?
Mi guardo intorno e non vedo nessuno.  Sono in una stanzetta angusta, spenta e poco accogliente in cui non mi sento a mio agio. Questi mobili grandi riempiono la stanza in modo esagerato, facendola sembrare ancora più piccola e il colore delle pareti la fa apparire spenta e soffocante.

Mi guardo meglio intorno e riesco a capire dove sono e con chi sono,o meglio, con chi dovrei avrei dovuto essere. Sul piccolo comodino in legno alla mia destra sono appoggiate alcune fotografie di Greg e, credo, la sua famiglia. Giro la testa e ne noto tante altre  riposte su alcune mensole e sulla scrivania.
Un dettaglio che mi colpisce è  la mancanza di cornice a quasi ogni foto presente in camera. Questo piccolo dettaglio scaturisce in me l'idea che si sia appena trasferito, ma essendo un maschio tutto può essere. Magari è solo troppo pigro per comprarle!

Chiudo gli occhi per qualche secondo godendomi la sensazione di essere nel suo letto ma all'improvviso mi ricordo tutto quello che è  successo nella giornata precedente e un profondo senso di nausea mi pervade.

Come ho potuto farmi questo? Non sono pronta a soffrire di nuovo, ho gia perso troppe cose ultimamente.
Come ho potuto in un solo giorno distruggere un'amicizia e lasciarmi andare alle mie pulsioni? Questa non sono io.
La storia della sparizione dovuta o voluta di Simón è ancora fresca e fino a ieri se qualcuno mi avesse detto che l'avrei superata con questa facilità non gli avrei creduto. Eppure é  cosi, sono nuda nel letto  di un altro uomo e non riesco a capacitarmi di tutto ciò che ho fatto per arrivare fin qui.

Mi alzo dal letto, percorro la piccola stanza fino al muro alla mia sinistra, dove c'é la mia borsa, gettata a terra dalla foga come se fosse una borsa da 10€.
Infilo la mano dentro e cerco il mio I-Phone.
Appena lo sblocco mi accorgo di avere ben 13 chiamate perse tutte da mia madre.
La richiamo consapevole  in anticipo della ramanzina che mi farà.

-Mamma?-
-Dove sei finita?-
-Emm.. Ero andata a fare un giro e ho incontrato un amico-
-Chi?-
-Un amico mamma..non lo conosci-
-E adesso dove sei?-
-A casa sua con un paio di amici. Non li vedevo da molto, abbiamo chiacchierato  fino a tardi e mi sono addormentata. Scusami-
- Sei sempre la solita- dice ridendo silenziosamente, tradita peró dalla voce leggermente scherzosa -Dai vieni a casa-
-Emm... si..-
Riattacchiamo entrambe dopo poco.

Non ho voluto dirle che mi avevano rubato le chiavi della macchina, preferisco andare prima "sul luogo del delitto" e cercarle  con piú calma.

-Buongiorno principessa!- Greg irrompe nella stanza sorridente  con un sacchettino in mano.
-Facciamo colazione insieme?- dice agitando il sacchettino vicino alla faccia per mostrarmelo meglio.
-Va bene- dico sorridente.

Probabilmente sono  in condizioni orribili e lui solo per la sua gentilezza innata non mi sta dicendo quanto faccio schifo in questo momento.
É proprio un ragazzo pieno di sorprese. Era uscito per comprarmi la colazione, che bel pensiero. Un'altro bel pensiero.

Mi porge il sacchetto. Lo apro e dentro trovo 4 bomboloni.
-Crema o cioccolato?-  mi guarda rivolgendomi uno dei suoi sguardi magnetici. É incredibile come anche in situazioni cosi banali il suo sguardo risulti così dannatamente  sexy.
-Te quale preferisci?- Gli giro la domanda cercando di avere un tono di voce dolce e gentile.
-Crema- 
-Allora io prendo quello al cioccolato!-
Mangiamo queste dolcezze guardandoci negli occhi e  ridendo come stupidi per ogni cosa che dicevamo.

In sua presenza mi sento ancora un po' agitata ma decisamete meno agitata degli altri giorni. Ieri notte mi sono lasciata andare ai miei istinti e a mio modesto parere ci siamo divertiti molto.

-Ti accompagno a casa?- mi chiede il giovane medico.
-Grazie..-

Mi sdraio comodamente supina sul divano con un braccio sotto la nuca  e inizio a pensare ai piccoli ma dolci baci scambiati in quell'auto poco fa. Mi sento bene. Mi sento dannatamente felice, fino a quando la mia stupida mente contorta non mi riporta alla realtá.
Sono stata lasciata come un cane e baciata da due persone con cui non avrei mai pensato sarebbe successo qualcosa. E ora? Ora cosa succederà? 
Non voglio prendere in giro nessuno e vorrei  pensare bene prima di agire.
I baci di Matt erano sinceri e lo si percepiva benissimo; quelli di Greg anche ma forse in un altro senso. In fondo io e lui non ci conosciamo per niente e  non posso sicuramente parlare di amore,colpo di fulmine sí, ma amore no.

Prendo il telefono, compongo il numero di Matt e gli chiedo se possiamo vederci. Gli ho accennato  che dobbiamo parlare, spero che non si monti la testa.

Ci vediamo in un parco poco lontano da casa e da subito io cerco di essere seria, anche se vederlo mi rende nervosa.

-Che hai? Ti sei giá pentita?- mi dice cercando di incontrare il mio sguardo fuggente. I suoi occhi sono tristi e  questo mi spezza in tanti piccoli pezzi.
-Pentita no..ma non sono sicura  che tra noi funzionerebbe.. insomma, sei il fratello di Simón-
-e allora? vuoi smettere di vedermi soltanto per un bacio?-
-no-

Rimaniamo qualche minuto in silenzio aspettando che uno dei due apra bocca.

-Io per te provo qualcosa di serio. Siamo amici da sempre e non vorrei rovinare tutto-
-Stai rovinando tutto in questo momento-
-Scusami-
-Te lo chiedo adesso anche se probabilmente non hai una risposta, ma lo faccio per me stesso. Vuoi stare con me?-

The GOOD and the EVILDove le storie prendono vita. Scoprilo ora