la risposta nella bufera

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Una sagoma volteggia nella tempesta di neve, si disperde e si scompone. Chiusi, compatti e ignari: Ariel si avvicina con un piccolo gruppetto di guerrieri, la visibilità è già bassa, ma il tutto viene esaltato dalla inconsapevolezza e dall'ansia che questa causa.

Può succedere di tutto, può essere qualsiasi cosa, sia buona e cattiva- chi o cosa sei?- un soldato deve urlare per farsi sentire... Questo continuo fischiettio dei forti venti di questo confine, è a dir poco esasperante, così Ariel decide di portare questa persona, o, cosa all'interno dell'accampamento.

-Levati il cappuccio. Subito!- il fuoco arde, la lama tagliente sulla gola di questa imbottita persona strappa quasi tutti i suoi strati di veli, e molto presto taglierà anche la sua pelle se non parlerà.

Dopo pochi secondi​ di silenzio, Ariel con la potenza brutale di un pugno, sbatte a terra l'essere con tutta la sedia, facendoli anche volare via il cappuccio. Quest'essere così si rivela.

-Cosa vi ha spinti sin qui?- si chiede Ariel con voce più tranquilla, ma allo stesso tempo più ansiosa. Ma lo stupore si diffonde per tutta la tenda dell'accampamento, nessuno, nessun barbaro ha mai visto qualcosa del genere. Ma Ariel sa già di chi si tratta.

- Ariel hai ancora un debito con noi. Ricordi?- una voce melodiosa, che proviene da un corpo e una struttura fisica straordinaria. La sua pelle è di colore smeraldo.

- io ormai vi servo solo per una cosa... Volete uccidermi non è vero, sarei utile solo per colmare la vostra sede di vendetta nei miei confronti?- chiede Ariel

-Forse, oppure siamo venuti soltanto per reclamare una cosa che ci aspetta di diritto...- nessuno nella stanza ha la minima idea di cosa stessero parlando i due.

-Il nostro regno è stato invaso...- viene interrotta subito da Ariel prima che lei pronunciasse un'altra frase- chiariamo subito una cosa: voi avete bisogno di me, non della mia gente. Mai e poi mai manderei loro a combattere le vostre battaglie- dice con una voce imponente.

-Allora non capisci- insiste L'efura, come viene chiamata la specie misteriosa già entrata in contatto con Ariel intenta a riprendere parola- ciò che è piombato su di noi Efuri si abbatterà molto presto su di voi, verrete divorati da un essere spinto da un insaziabile fame guidata da un istinto primordiale. Vedi... Il sovrano dei demoni si è risvegliato, e ha fame! Ci devi il tuo aiuto, oltre a quello del tuo popolo per sconfiggerlo-

-Che cosa avremmo in cambio?- domanda Marcus il vichingo

-Ariel ci deve già tanto, per questo noi Efuri non vi daremo niente delle nostre ricchezze, o almeno di quel poco che ci è rimasto... Ma se in fin dei conti, non mettiamo da parte il passato, verremmo sterminati tutti quanti definitivamente-

-Come avete fatto a trovarmi?-

-Noi Efuri sappiamo ogni cosa. Ricordi?-

appena l'efura finisce di parlare i corni di battaglia suonano, ed è il tempo di andare.

La battaglia sembra persa già in partenza, è stato un grosso sbaglio spingersi sin qui ovviamente. Un'armata di collosi d'acciaio si fionda con fretta e furia contro Ariel e i suoi soldati.

Una distesa di cadaveri si va a formare, insieme a loro le speranze se ne vanno e abbandonano i corpi dei vivi. Quando la speranza abbandona l'uomo, ciò che ne rimane è un corpo morto.  Ed ecco che il destino è segnato, è da tanto che Ariel attende la chiamata spontanea del fato... Ma un fascio di luce proveniente dal cielo lo riporta di nuovo nella realtà.

Ormai Ariel non ha più scelta, se vuole garantire la sicurezza al suo popolo, e se vuole mantenere ciò che ha conquistato per la sopravvivenza della sua gente, deve combattere contro il mostro più spaventoso che sia mai stato vomitato dalle viscere dell'inferno. Ma non può farlo da solo... Almeno così crede.

L'unica certezza è che andrà avanti così all'infinito, la sua storia rimarrà incisa nella roccia dei secoli a venire. Ma se mai l'umanità riuscirà a rialzarsi, non sarà mai più la stessa.

Alexander voleva riportare il mondo alla normalità, e per provarci a sacrificato la sua stessa vita. Ma ormai si è capito che è impossibile riottenere ciò che si è dissolto nel tempo, ma il suo sacrificio non è stato vanno. Ariel ha tratto ispirazione da tutto questo, ed ecco ciò che l'ha guidato sin qui nel suo infinito viaggio.

In questo mondo si combatte... È così che si sopravvivere ed è così che si viene ricordati. Ma nonostante tutto si vive insieme e si muore da soli, nuove alleanze si forgiano, si sgretolano, ma se conviene si riformano sempre. L'istinto di sopravvivenza prevale, l'istinto di proteggere prevale e fa andare tutte le anime condannate ad andare avanti. Magari la nuova alleanza tra Efuri e vichinghi darà una nuova svolta... Ma è impossibile.

Armature dorate con tanto da raccontare, porgono la loro mano a coloro che sono feriti. Gli orizzonti si espanderanno, nuove creature si scopriranno... Ariel a causa del sangue che li ricopre la faccia a malapena vede. Ma viene aiutato a rialzarsi, viene perdonato per quel che ha fatto a questa nobile specie; non c'è tempo da perdere, tra i sopravvissuti c'è il bisogno di rifocillarsi e riprendersi. Una nuova minaccia in comune è alle porte.

Così va avanti la vita di tutti quanti, così Ariel protegge il suo popolo e mantiene le sue vecchie promesse e aspirazioni che hanno dato inizio a tutto, ma allo stesso tempo non riesce a trovare definitivamente pace. L'unica​ cosa che lo distrae è combattere.

Fine.

Cronache Di Uno Spettro( Primo Capitolo Completato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora