la morte si avvicina

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Urla su urla, le botte del ariete su questo impenetrabile portone di ferro. Si tira senza pensare alla fatica, perché viene quasi sempre ignorata quando questo succede.

-Spingere! Spingere!-

-E' ora!- urla Ariel.

Dal terreno si alza la polvere del portone sfondato violentemente. Ad accogliere i barbari si schierano file e file di nemici in uno stretto corridoio. Quest'ultimi vengono travolti da una forza così tale da non lasciare nessuna traccia; Ariel con tutto il volto ricoperto di sangue, sguardo minaccioso e gli occhi di un lupo intento a divorare la sua preda indifesa, con i suoi guerrieri si fa largo verso la sala centrale della fortezza: immense file di colonne sorreggono la struttura, più in là si vedono gli splendenti troni dei vecchi imperatori, almeno erano... Il loro stesso sangue schizza su tutto il loro predominio, mentre lo sguardo di Ariel, rosso come il fuoco dell'inferno si fa sempre più intenso.

Qualche anno dopo...

"Giorno nuovo merda stessa" diceva suo padre imperatore delle Terre dei draghi... Ariel si alza, combatte, banchetta e beve vino nei crani di coloro che ha ucciso. I demoni pian piano scompaiono, ma allo stesso tempo si moltiplicano in nuove, diverse forme e specie.

Ma c'è anche un fondo di curiosità... I vichinghi più che conquistare, sterminare e razziare, sono persuasi per lo più da una inestimabile sede di conoscenze. Ecco cosa gli sta spingendo ad espandersi verso luoghi a loro sconosciuti, ma in questo nuovo mondo c'è sempre qualche intoppo.

Proprio quando tutto è pronto, proprio mentre tutti attendono fiduciosi la sua leadership, Ariel si alza dal suo letto come ogni mattina, ma in questa mattina in particolare lui non va direttamente a combattere...

A quanto pare la sede di conquiste e gloria vichinghe si contrappone alla disperata ricerca di pace di Ariel, ma c'è sempre un modo per liberarsi.

Ed ecco che il momento si fa più intenso, la luce del sole di prima mattina che riflette l'acqua dei laghi è un'opera quasi sorprendente della natura. L'albero sembra fatto di ferro, sicuramente potrebbe reggere.

Mentre Ariel lega l'estremità della corda ad un robusto ramo, svuota la mente dai rimorsi, e recupera i bei ricordi di un tempo. Se ne vuole andare felice, no triste. Nessun rimpianto, intanto Ariel crede di aver fatto abbastanza.

Mentre si strozza grugnisce, gli occhi pieni di sogni e speranze di un tempo, dopo esser passati da uno stato d'animo a l'altro, sino a giungere in una rabbia perenne, ad un rosso fuoco e malvagità, ora si svuotano lentamente e si perdono nel vuoto.

Proprio mentre Ariel stava per perdere i sensi e prendere l'unica via d'uscita, cioè una strada senza ritorno, paragonabile ad un viaggio senza ritorno... "Tac" il ramo si spezza.

A quanto pare c'è ancora tanto altro da fare...

Ariel dopo essersi ripreso dal trauma rimonta sul suo drago. È quasi incredibile osservare come cambia il clima tra una zona e l'altra, più Ariel si fa avanti più dal caldo torrido si passa ad un freddo gelido e montagne di ghiaccio apposto della savana.

La curiosità dei vichinghi gli ha spinti verso il confine del loro regno, ma l'unico modo per andare oltre è fronteggiare " I Demoni Guardiani" che si trovano al confine.

Si prospetta un cruento scontro lungo le catene ghiacciate... Ma come sempre la percezione degli elementi esterni non intacca la cresciuta percezione delle cose dei guerrieri, e non causa nessuna distrazione a loro. Ma ben si molto altro alternerà la loro sanità mentale.

Cronache Di Uno Spettro( Primo Capitolo Completato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora