"è stato un massacro, molti dei nostri sono stati trucidati proprio davanti ai nostri occhi. Loro sono sbucati così all'improvviso, come se fossero usciti dal nulla. Siamo stati sommersi, erano in migliaia. Dobbiamo andarcene da qui, dobbiamo ridirarci. Siamo stati sconfitti lo capisci?- Alexander ascoltò in privato le testimonianze degli unici due sopravvissuti al violento attacco da parte degli orchi, che spiazzò via definitivamente le difese, lasciando Alexander e suoi pochi soldati che non hanno disdettato dopo le brutte notizie proprio negli ultimi giorni della guerra per stabilire le sorti del regno indifesi e scoperti.
Alexander apparentemente non serva nessun rancore verso coloro che l'abbandona, il suo unico vero rimpianto è quello di avere così pochi uomini rimasti al suo fianco.
-ditemi... Quand'è stata l'ultima volta che un semplice contattino capovolse situazioni disperate e divenne il re? Ma non lo sono diventato per ambizione personale... Lo sono diventato per semplice casualità.- i suoi uomini, sono quelli del clan degli Spettri che li sono stati affianco sin da quando tutto è iniziato, lo ascoltano, lo adorano, mai e poi mai perdevano la fiducia in lui.
-Se mai il fato mi avesse proposto che un giorno potrei diventare un Re o un imperatore, oppure ricco, avrei rifiutato. Sapete perché? Perché Il potere attira i peggiori e corrompe i migliori. Ma nonostante io fossi povero, c'è l'avevo lo stesso un tesoro... E scommetto che anche voi avevate un qualcosa che vi faccenda sentire speciali.-
Intorno ad Alexander ci stanno quei pochi, ma valorosi guerrieri che l'hanno deciso di seguire, mentre gli altri dopo aver capito che ormai la sconfitta è pressoché certa, e la morte si vicina. Abbandonarono Chiunque si rispecchi nelle sue parole dette dal re Alexander, voltando loro le spalle, proprio per quest'ultimo sacrificio.
-Non riavremo mai nulla di tutto questo indietro, abbiamo noi stessi e il ricordo dei tempi diversi. È questo ci basta, perché noi combattiamo, ed è così che noi viviamo, così come moriamo. Ora vi rivelerò il mio ultimo stratagemma-
Mentre cala la notte...
Dalle alture che si espongono dalle montagne, dove ora, in un certo senso, come da suo piano, è intento a fare un piccolo scambio culturale con chi sta a capo dei suoi nemici.
Lo sguardo di Alexander si appoggia fisso sulle orde di orchi, di cui molto presto si ritroverà a combattere faccia a faccia.
Gli scruta tutti quanti, mentre affilano le loro spade ricurve e si preparano per un inevitabilmente e saziante vittoria.
-Dimmi giovane umano, cosa vedi...- disse Shin il comandante orco al Re Alexander.
-Io vedo, tutto ciò che è morto che si dovrebbe trovare sotto terra, più specificatamente nelle viscere più profonde dell'inferno- Alexander dal suo tono di voce sembra calmo, ma non come al suo solito, che tentava tutte le volte che si è trovato in difficoltà, a tener nascoste le sue paure, tenendo alto il morale di chi lo segue. Questa volta è diverso, lui è senza pensieri.
Nemmeno lui è a conoscenza del perché di questo gesto: può essere per dare un'ultima dimostrazione di coraggio, ma può anche essere perché non li sia rimasto più niente, così da voler porre fine alle sue sofferenze.
-Ti sbagli umano- dalla bocca dell'orco esce fuori la puzza del suo alito, sfoggiando un sorriso macchiato dalle sue carie avvolte da delle labbra nere.
-ora ti dirò il motivo del nostro sbarco sulla tua terra- Alexander si fa indietro, senza degnare neanche di rivolgere il suo sguardo ancora fisso sull'esercito nemico. Ma allo stesso tempo prestando tutte le sue attenzioni ascolta le parole dell'orco.
-Vorrei partire dal presupposto che noi in non siamo morti, ma siamo esseri viventi, esattamente come voi.
Siamo solo frutto di una mutazione genetica avvenuta in pochissimo tempo, e siamo semplicemente alla ricerca di un posto dove la nostra specie possa gioire, fruttare e procreare tranquillamente-Ad Alexander li si ritorce lo stomaco al solo pensiero di orchi che si riproducono, e non osa porsi neanche la domanda di come facciano foro ad accoppiarsi.
-chi lo sa... Magari se avessimo iniziato con il piede giusto saremmo potuti essere amici e alleati- Alexander ci ripenso subito dopo a quel che disse, e non ha neanche la più minima idea da dove li sarebbe potuta uscire fuori dalla bocca qualcosa del genere. Il suo rancore verso di loro, ormai è troppo profondo.
-Ne dubito, noi orchi non saremmo mai andati a genio alla vostra gente. Ora fa ritorno al tuo gruppo, la notte è scura e piena di terrori, e non sarebbe conveniente rimanere da soli- sorride l'orco.
-domani ti ucciderò, te lo giuro!- rispose Alexander guardandolo fisso negli occhi, nonostante sarebbe consapevole che a morire sarà inevitabilmente lui al sorgere del sole di domani. Ma ad Alexander non sembra importarli, ormai il suo cervello è completamente fuso, neanche gli dei sarebbero in grado di prevederlo. Ma forse lui stesso è un dio...
Alexander fece ritorno al suo accampamento per dare un ultimo saluto, cioè un addio ad un buon amico.
-Ariel, nonostante tutto sei sempre stato un buon alleato, un'abile guerriero e uno dei più coraggiosi. Ma Ricorda: se davvero un giorno diventerai re come dalla tua ambizione, tieni presente che che è proprio dalla sconfitta che si impara, io l'ho compreso a mie spese- il sole tramonta, in migliaia se ne vanno tra i ripidi sentieri montuosi del regno approfittando di una ritirata a scacchiera con il favore della notte. Solo uno si volta per guardare in faccia, con il rimpianto di non rimanere con chi si batterà per una giusta causa. Anche se lui stesso sta voltando le spalle per una causa ancora più nobile.
Grazie ad Alexander, Ariel ha imparato il vero significato di coraggio e che, un guerriero senza onore non è niente. Ha compreso anche il rispetto e la dedizione nel mantenere le promesse fatte: la promessa di diffondere oltre le barriere montuose ghiacciate del regno, verso le sue Terre Dei Draghi, e sin dove il piede dell'uomo possa trovare terreno per posarsi. Ariel spargerà le eroiche imprese portate a termine da re Alexander e i suoi fedeli soldati, come li è stato affidato dall'ultimo piano di Alexander.
-Ricordi ancora la prima volta che mi te mi salvai la vita...- disse Rol l'elfo, che da anni combatte a fianco di Alexander, sin da quando era un discepolo del degli Spettri.
-e le innumerevoli volte che hai salvato la mia invece... È per questo che io rimarrò sempre fedele a te, sappi che nemmeno la morte mi farebbe cambiare intenzione- rispose Alexander, mentre le lacrime graffiano il suo viso.
- sarà un onore morire al tuo fianco- disse Alexander sempre mentre gli ultimi se ne vanno.
- è stato un onore vivere al tuo- replico Rol, proprio quando l'ultimo raggio di sole lo raggiunse per illuminare il suo volto commosso prima di scomparire definitivamente.
Ma Alexander e i suoi fedeli compagni rimasti al suo fianco, al contrario di molti altri. Sono più che felici da andare incontro alla morte. Perché almeno loro non cadranno per le brame di un re, e nemmeno per un pezzo di terreno o di oro che loro nemmeno vogliono. Hanno dimostrato che ognuno è artefice del suo destino. Non l o faranno per fama e gloria o per ottenere qualcosa. Ma per il ricordo di quel che gli apparteneva.
Almeno con tutto quello che gli ha tolto questo nuovo folle e oscuro mondo, gli offrirà una morte dignitosa. Che se mai un giorno, dopo aver sconfitto i demoni. La cultura umana rifiorirà, e con essa anche la storia lo farà, e la loro storia, rimarrà incisa nei secoli a venire, sino alla fine dei tempi.
Ciao, grazie per tutti i commenti e consigli che sto ricevendo. Questo capito è ancora da revisionare, e se l'avete notato, ho tentato il più possibile a dare più spessore ai personaggi, ma sto trovando ancora molta difficoltà a dare più spessore all'ambiente intorno ai protagonisti. Sicuramente per il prossimo capitolo mi baserò di più su questo punto.
STAI LEGGENDO
Cronache Di Uno Spettro( Primo Capitolo Completato)
FantasíaNani, elfi, maghi, Spettri, demoni di tutti i tipi, creature mistiche, clan e tribù in perenne guerra per il territorio Da quando l'epidemia si abbatté sul regno, facendolo collassare su se stesso in pochissimo tempo, questo è tutto ciò che ne riman...