Determinazione

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Chara venne sconfitta anche la seconda, la terza, la quarta ecc...
Sans era il nemico più forte che avesse mai affrontato, ogni attacco era devastante, il suo corpo era pieno di lividi e tagli.
Si portò la mano alla bocca e asciugò una piccola goccia di sangue, strinse forte il coltello nella mano e con voce affannosa iniziò a parlare:

"Tsk...quanto desidero farti fare la stessa fine di quell'idiota di tuo fratello!"

"Papyurs..."

Sans strinse forte la sciarpa del fratello che aveva al collo, era ancora sporca di polvere ma a lui non importava:

"Che senso ha tutto questo..."

"Che intendi dire?"

"Ogni volta lo fai sempre..."

"Ogni volta...stai delirando?"

"Ogni volta lo stesso genocidio...sono stufo...STUFO DI TUTTO!"

Sans diventò più serio, aveva sempre preso la lotta con leggerezza, ma adesso sembrava determinato a farla finita. Chara capì in fretta le sue intenzioni e, senza pensarci due volte, scattò come un felino verso le scheletro, che come ogni volta, svaniva e riappariva alle spalle della ragazza, Chara però, dopo tutti i tentativi, aveva capito come evitare le prime mosse di Sans e quindi schivò la gran parte di esse. Sans continuò imperterrito ad attaccare e dopo numerosi colpi, Chara cadde di nuovo a terra, ricomparendo sempre nella stessa stanza buia con le due scritte, ma stavolta Frisk era dinnanzi a quella «Continua», con l'apparente intento di bloccarla:

"Cosa stai cercando di fare?"

"Non te lo permetterò!"

"Che stupido..."

Chara si avvicinò verso Frisk e lo spinse via:

"Io sono l'unica che comanda, purtroppo sono costretta a dividere questa anima con te...ma ho più controllo io che tu!"

"Io ti fermerò lo stesso!"

"Ahahah, e come? Dovresti praticamente «staccarti» da questo corpo!"

La ragazza presse con forza sul pulsante, tornado nello stesso punto, oramai lo ricordava a memoria:
stessa stella, stesso baule, stessa rabbia.
Sans, come suo solito, ricordava la morte della controparte e ciò rendeva Chara molto nervosa:

"Questa è la 27esima volta, ragazzina."

"Non mi fermerò nemmeno dopo la 100esima!"

E lo scontro ripartiva, come ogni volta: Chara attaccava furiosamente e Sans schivava con molta facilità, poi si fermava ed utilizzava di nuovo il suo "Gaster blaster", ma dopo tutte quelle volte, Chara aveva imparato a schivarli.
I due non si fermavano nemmeno un secondo, lottavano come due divinità, il «bene» ed il «male» a confronto, ma Sans era su tutto un altro livello, era veloce...fin troppo veloce:

"Ma come ci riesci?"

"Figurati, non mi muovo nemmeno..."

"Cosa?"

"Il mondo in cui viviamo è pieno di fessure nel tempo e nello spazio, varchi interdimensionali a destra e a manca, il trucco sta nello sfruttarli per muoversi nello spazio...e nelle dimensioni."

"Tu sei troppo strano."

"Sarà...ma almeno io non sono morto 27 volte!"

Quelle parole generarono in Chara un enorme nervosismo, tanto da iniziare ad attaccare totalmente a caso, senza una strategia precisa, con l'unico apparente scopo di fare del male, non di vincere.

Nel frattempo Frisk osservava tutto attraverso gli occhi di Chara: Vedere Sans vincente contro Chara lo riempiva di determinazione, ma comunque in fondo sapeva che alla fine lei avrebbe vinto, un nemico che non poteva morire era invincibile, e prima o poi Sans avrebbe ceduto.
All'improvviso però, una piccola azione cambiò l'umore di tutti: Sans si era accasciato a terra, sfinito:

"Ahah...«game over» per me..."

"Credo proprio di sì Mr. Patetico!"

Sans non aveva ferite, era semplicemente stanco, ma a Chara importava solo che era lì, a terra, inerme:

"Scusami Papyrus...perdonatemi Undyne...Alphys...Toriel...Asgore...
perdonatemi tutti..."

Chara continuava ad avvicinarsi allo scheletro:

"Speravamo tutti in una linea temporale pacifica...ma anche questa anomalia non era altro che un errore inutile, oramai non mi importa nemmeno più il perché si sia creato..."

Chara si avvicinava ancora, non sembrava nemmeno curante delle parole di Sans, invece Frisk era l'esatto opposto, non sopportava tutto cio': lui non poteva fare niente, Chara stava per uccidere anche l'ultima persona in cui Frisk ancora credeva, e sì, non «mostro» ma «persona», perché ormai, per Frisk, la differenza tra i due non esisteva più.
Ma ora non c'era tempo per nulla, Chara era lì pronta ad uccidere l'unico che forse avrebbe potuto fermarla.
Un coltello, una ragazza, uno scheletro ed un ragazzo imprigionato in un anima, potrebbe sembrare una barzelletta, ma lì c'era in gioco il destino di un mondo intero.









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