Hotlands

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"Dottoressa Alphys..."

"R...re As..sgore, C..cosa c'è che non v...va?"

"Undyne ha fallito..."

Dalle mani di Alphys, caddero tutti i libri che portava con se, si inginocchiò per terra e con le mani agli occhi inizio a piangere e singhiozzare:

"Dottoressa dovete avvertire Sans!"

"Che s...senso av..vrebbe, nemmeno S..sans conosce qu...uesto universo, finora aveva vissuto solo il "Genocidio" e il "Pacifismo", m..ma stavolta...non è nessuno d...dei due!"

"Dottoressa...pensate sia opera sua?"

Alphys si rialzò pian piano, riprese i libri da terra ed assunse un aria seria

"Sì...è opera sua."

Nelle Waterfall, intanto, tutto era estremamente calmo, Chara avanzava oltre le rocce e i cespugli delle Waterfall, arrivando in una piccola grotta alla cui fine vi era la porta per le Hotlands.

Il ragazzino, ormai posseduto da cio' che era Chara rimaneva lì, nella parte più profonda dell' anima, riuscendo solo a vedere cosa compiva quel demonio, che mentre camminava, giocherellava con quel coltello ancora intriso di sangue:

"Non è fantastico Frisk? Siamo riusciti a sconfiggerla senza problemi!"

"M..ma Papyrus?!"

"Credimi quel coso era fin troppo pericoloso, è stato meglio eliminarlo quando era ancora fragile."

"Si ma...ma lui non ha mai dato problemi, non mi ha mai fatto del male...era quasi un amic..."

"NON DIRE QUELLA PAROLA!"

Frisk si zittì sopraffatto dal grido disumano di Chara, che riprese a parlare:

"Loro NON sono amici...sono luride creature, vermi striscianti in cio che è il loro schifo di mondo!"

"Perché te la prendi tanto?"

Chara si tirò un pugno nel petto e Frisk sentì tutta la botta, standosi zitto.
Chara riprese a camminare ed in poco tempo arrivò nelle Hotlands e rimase sorpresa nel vedere che tutto intorno a lei era un lago di lava, con solo piccole strade di terra e roccia, sopra questo grande lago, troneggiava il "Core", una imponente struttura che dava energia a tutto l'Underground.

La temperatura era altissima, ma Chara sembrava non subirne gli effetti, un umano sarebbe già caduto a terra respirando affannosamente, ma lei continuava a camminare.
Nel caldo paesaggio, ogni tanto si incontravano piccoli muri di pietra con vari manifesti "Mettaton show, stasera in live, affrettatevi!"
I manifesti erano molto colorati, e al centro di essi c'era un piccolo robot quadrato con in mano un microfono.

Chara lo prese e lo stracciò senza ritegno con una smorfia di superiorità e riprese a camminare.
Per la strada canticchiava un motivetto allegro, non curante di ogni trappola nascosta per le Hotlands, che schivava ogni volta: laser, trappole per orsi, esplosivi, tutti evitati senza problemi.
Oltre i laghi di lava, c'era una porta grigia scavata in una montagnetta, Chara era sicura di poter abbattere qualsiasi cosa ci fosse lì dietro e allora l'attraversò, essa si chiuse alle sue spalle e si ritrovò in una stanza buia, non si sentiva nulla e non si vedeva nulla, ma Chara era molto sicura sé e continuò a camminare in avanti.

Ad un certo punto, il suo piede sbattè contro un oggetto solido che, al singolo tocco, attivò a catena molti riflettori tutti puntati su di lei:

"Ohhh yes! Benvenuti al Mettaton live show!"

Dal nulla apparì un piccolo robot, lo stesso del manifesto trovato sul muro,
Chara assunse una smorfia di disgusto:

"Con chi stai parlando testa di latta?"

"Col mio FANTASTICO PUBBLICO!"

Nella stanza non c'era nessuno, ma si potevano intravedere piccole telecamere puntate su Chara e cio' che sembrava essere Mettaton:

"Ed ora per il nostro pubblico SPECIALE, inizieremo la nostra nuovissima rubrica AMMAZZA L'UMANO, very wonderful!"

Chara non si fece intimorire dal robot,  e col suo coltello sferrò un potente fendente sulla fiancata destra di Mettaton, che però non sembrava barcollare nemmeno un po':

"No no, l'armatura non si tocca caruccia!"

Di colpo, i riflettori si colorarono di rosa chiaro e di istinto Chara si levò dalla traiettoria di essi, che però presero a seguirla, illuminandola spesso sulle braccia che ricevevano varie ustioni.
Chara non poteva far altro che guardate Mettaton in posa vincente che si rigirava su sé stesso, ma proprio quest'ultimo passaggio le permise di intravedere dietro la schiena di Mettaton un grosso pulsante rosso puntato sulla scritta "ON", Chara allora riassunse la solita espressione maligna che assumeva quando si ritrovava contro un facile bersaglio, con un rapido movimento si portò verso la schiena di Mettaton e spinse a tutta forza il pulsante verso l' "OFF" ed il robot sembrò calmarsi:

"Tu...hai...premuto...il mio...pulsante?"

Di colpo Mettaton sembrò impazzire, si portò le robotiche mani alla testa e iniziò a tremare, sulla sua faccia comparve un "!" , forse simile di pericolo, e dopo questo intorno a lui si iniziò a creare del fumo che iniziò a salire fino a ricoprire totalmente il corpo del robot, che con voce più calda disse:

"I...it's...IT'S SHOW TIME!"

Di colpo, il fumo divenne illuminato dai riflettori, come nelle discoteche, partì una forte musica elettrica e la voce di Mettaton si fece più squillante:

"DRAMMA, AZIONE, SPARGIMENTI DI SANGUE, cosa può desiderare di più un pubblico?!"

Il fumo pian piano si dissolse, mostrando un Mettaton molto diverso, ora con sembianze più umane, una faccia dal sesso piuttosto ambiguo ed un nuovo corpo metallico, stavolta più leggero e più facilmente penetrabile

"Eccoti, il fantastico, mirabilante e travolgente METTATON NEO"

Sulla sua schiena comparvero due grosse ali meccaniche ed il suo braccio sinistro di trasformò in un cannone.
Ora di certo Chara non era in una situazione comoda





Undertale: La Storia di FriskDove le storie prendono vita. Scoprilo ora