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VIII

Baekhyun venne spinto in una stanza e la porta dietro di lui fu chiusa duramente. Non sapeva dove fosse e non osava toccare la benda che copriva i suoi occhi. Fu condotto lì con una pistola puntata sulla schiena, una voce maschile e annoiata dietro di lui gli diceva dove girare e dove prestare attenzione dalle scale. Stava quasi per inciampare quando si scontrò con una poltrona, quindi ipotizzò di trovarsi in una casa.

Non aveva aperto la bocca da quando fu gettato in un van da qualcuno, puntandogli una pistola in faccia. Restò fermo, col cuore che palpitava furiosamente e i suoi muscoli rigidi in anticipo, pensieri isterici correvano nella sua mente. Sobbalzava ogni volta che qualcuno nell'auto parlava, certo che le prossime parole sarebbero state sul suo destino. I suoi istinti di sopravvivenza gli dicevano di stare fermo e non provocare quelle persone. Avrebbe fatto di tutto pur di uscire vivo da lì.

Udì un cigolio di un materasso e dei passi avvicinarsi a lui. Sentì un nodo in gola. Dita grezze lo accarezzavano e gli rimossero la benda.

Era faccia a faccia con il cliente di Kyungsoo, Kai.

''Ciao'' disse l'uomo con un sorrisetto compiaciuto ''Sembri sorpreso di vedermi. Ho sempre cercato di incontrarti, ma sei sempre impegnato.'' disse colloquiale ''Pensavo sarebbe stato più facile incontrarti fuori orario di lavoro.''

Baekhyun spalancò la sua bocca, ma non emise nessun suono.

''Vieni qui'' Jongin afferrò il suo braccio e lo fece sedere sul letto al centro della stanza. Baekhyun non fece resistenza, i suoi occhi erano fissi sul pavimento mentre Jongin si sedeva accanto a lui.

''Così educato'' lo complimentò, ponendo la mano sul suo fianco e stringendolo delicatamente. ''Continua a fare il bravo e non ti succederà niente.'' sussurrò nel suo orecchio.

Un brivido scese lungo la spina dorsale di Baekhyun dopo aver sentito quelle parole. Serrò gli occhi per un momento, certo di cosa sarebbe successo e il suo stomaco si contorse dal disgusto al pensiero.

''Ma prima che ci arriviamo, voglio chiarirti alcune cose, Baekhyunnie.'' disse Jongin, allontanandosi leggermente. Afferrò il suo mento con una mano e lo forzò a guardarlo. ''Uno, sono il motivo per il quale non sei stato ucciso da Taeyeon. I miei uomini proteggono quel posto. Che tipo di persone pensi attragga un bar pieno di ragazzi carini? E pensi che un singolo poliziotto si preoccupi di quello che accada a un gruppo di puttane illegali?'' Ridacchiò ''Quindi inizia a ringraziare, e smettila di dire a Kyungsoo cosa fare. Ciò ci porta al secondo punto. Quello che faccio non ti interessa, smettila di parlare di me. Hai capito? O devo minacciarti con, non so, magari accelerando la morte del tuo fratello malato?''

La menzione di Jongdae risvegliò l'ira di Baekhyun. Si allontanò dalla mani di Jongin e lo guardò minacciosamente, la paura si trasformava in rabbia. Come osava questo bastardo parlare di suo fratello?

''Lascialo fuori da questo'' disse digrignando i denti.

Jongin arcuò le sopracciglia ''Allora hai capito.''

''... Sì''

''Bene'' Un sorriso malizioso comparì sulle labbra del uomo dalla pelle abbronzata. "Ora che abbiamo chiarito...'' lentamente gli slacciò la zip della sua felpa. Il ragazzo poteva solo guardare, il suo labbro inferiore tremava.

La felpa fu gettata sul pavimento. Baekhyun indossava ancora una delle sue uniformi, e lo guardò con orrore mentre Jongin gli slacciava i bottoni della camicia, la quale fu unita insieme al suo farfallino e la sua felpa. Quando il quarto bottone della sua camicia fu aperto, mostrando il suo petto, non riuscì a trattenersi e di istinto spinse via le mani di Jongin.

Little Midnight SunWhere stories live. Discover now