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All'inizio il capitolo è molto descrittivo, con parole tecniche, mi dispiace se lo troverete un po' noioso ma è un modo per farvi capire le cose. Buona lettura 😘


Quante cose possono cambiare in due settimane? A volte niente e a volte molte cose, come in questo caso. Sono passate due settimane e la salute di Louis va sempre peggio, ha finito il primo ciclo di chemio e ha già iniziato il secondo. Il dottor Styles però è positivo, dice che dopo questo secondo ciclo, se la malattia è in recessione si vedranno dei miglioramenti. E poi si dovrà procedere con il trapianto di midollo osseo, che dovrà essere donato da un membro della famiglia che dovrebbe essere compatibile, c'è più probabilità che il donatore coincida con uno dei fratelli Tomlinson che con Johannah, le probabilità con la mamma sono più basse. A fare l'esame di compatibilità saranno le ragazze più grandi, Lottie e Fizzy, che si sono mostrate più che entusiaste di aiutare il fratello. Mi spiego meglio. La leucemia è un terreno pericoloso che va spiegato pian piano altrimenti non sarete in grado di capire i vari passaggi della storia. Un trapianto di midollo osseo si può considerare non come un'operazione chirurgica ma come una trasfusione di midollo, non sangue, da un individuo ad un altro, o nello stesso individuo. Il midollo osseo è un tessuto spugnoso che si trova all'interno delle ossa, il cui ruolo è quello di generare i vari componenti del sangue e del sistema immunitario: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Ognuna di queste cellule, ha una propria funzione vitale, che serve a mantenere il corpo sano e a scongiurare malattie. Purtroppo ognuna di queste componenti, nel corso della vita, può andare incontro ad una trasformazione maligna, in senso tumorale. Nel caso della leucemia questa trasformazione si verifica a carico dei globuli bianchi, i quali perdono ogni sistema di controllo ed iniziano a riprodursi in maniera abnorme. Una tale iperproduzione rende anormale il processo di sviluppo e di maturazione delle cellule del sangue nel midollo. Il trapianto di midollo osseo permette all'organismo di tollerare la somministrazione di dosi cosiddette sovramassimali dei farmaci chemioterapici. In senso sequenziale la terapia delle leucemie qualora sia possibile attuare un trapianto di midollo osseo, avviene nel seguente modo:
– attraverso la somministrazione di farmaci chemioterapici ed eventualmente di radiazioni ionizzanti si cerca di eliminare le cellule malate dall'organismo; tale trattamento richiede alcuni giorni (solitamente 6-8 giorni), e prende il nome di "condizionamento". Infatti, oltre ad ottenere l'eradicazione delle cellule malate, questo trattamento serve anche a "condizionare" il tessuto del ricevente affinché quest'ultimo si prepari a ricevere e far maturare in sé le cellule del trapianto; senza questo trattamento, che comporta una temporanea soppressione del sistema immunitario del ricevente, le cellule del trapianto verrebbero rapidamente eliminate dall'organismo, e non avrebbero perciò la possibilità di ripopolare il midollo osseo, permettendo la sopravvivenza dell'organismo ricevente stesso.
– al termine di questo trattamento si procede al trapianto, ossia all'infusione in vena (esattamente come fosse una trasfusione di sangue) di cellule midollari che non sono venute a contatto con i farmaci chemioterapici o con le radiazioni di cui sopra; infatti queste cellule sono prelevate da un donatore sano (trapianto allogenico). Dopo l'infusione le cellule di midollo trapiantate viaggiano nel torrente sanguigno ed in breve tempo raggiungono gli spazi normalmente destinati alla loro maturazione (le cosiddette lacune ossee); qui iniziano il processo di ripopolazione, finché, piano, nel ricevente il midollo osseo torna ad occupare la sua normale estensione e riprende a funzionare normalmente, producendo in maniera equilibrata le cellule del sangue necessarie alla vita. Quando il "nuovo" midollo è accettato con successo e le cellule maligne non ritornano, il paziente ha la possibilità di una lunga sopravvivenza libera da malattia e, dopo un certo numero di anni, di considerarsi guarito. In conclusione possiamo affermare che la chemioterapia convenzionale distrugge le cellule tumorali maligne, ma al tempo stesso, data la tossicità sulle cellule sane del midollo osseo, raramente permette il raggiungimento della guarigione, poiché pone un limite al dosaggio dei farmaci antitumorali. Con il trapianto di midollo, invece, tali limiti possono venire ampiamente superati e si possono così ottenere molte guarigioni definitive. ll donatore ideale è un membro compatibile della famiglia del paziente, abitualmente un fratello. Così dovrebbe essere tutto più chiaro e dovreste capirci qualcosa. Anche Harry ultimamente sembra essere cambiato, dopo quella mattina passata con Louis ne sono seguite altre, tutte proposte dal ragazzo riccio, senza costrizioni da parte di nessuno. Ultimamente pare che abbia anche smesso di farsi le canne e di tornare all'alba. All'inizio il ragazzo lo faceva per impressionare il padre, per semplice tornaconto, poi, soprattutto nell'ultima settimana, ha iniziato ad arrivare in ospedale sempre più puntuale e se ne va sempre dopo il suo orario di lavoro. Ha iniziato a portare a Louis piccoli regalini, come libri o passatempi semplici. Secondo la mia opinione di semplice narratore, credo che tutto sia iniziato a cambiare, inconsciamente, nel ragazzo, da quando Louis ha tentato il suicidio, cosa che non ha più fatto e che sembra essere stata dimenticata da tutti, per far stare il ragazzo il più tranquillo possibile. Ecco uno dei momenti solo per Louis ed Harry. I ragazzi sono nel giardino dell'ospedale e il riccio sta leggendo al castano uno dei suoi libri preferiti, nonostante la lettura venga, ogni tanto, interrotta dagli sbuffi di Harry, questi romanzi non fanno proprio per lui, ma per Louis fa un sacrificio
"«È un peccato che non possa uccidersi con il bere» disse Heathcliff, facendo eco a quelle maledizioni con altre, non appena la porta si fu chiusa. «Fa del suo meglio per arrivarci, ma la sua costituzione è più forte. Il signor Kenneth dice che è pronto a scommettere la sua cavalla che sopravviverà a tutti gli uomini al di qua di Gimmerton, e andrà alla tomba come il peccatore più decrepito, a meno che qualche fortunato accidente fuori del comune non gli capiti addosso.»
Andai in cucina e mi sedetti, a cullare il mio piccolo agnello finché non si fosse addormentato. Heathcliff, si diresse al granaio; così almeno credetti. Mi avvidi invece più tardi che non si era allontanato dalla stanza ma si era buttato su di una panca contro la parete opposta, lontano dal fuoco, rimanendo in silenzio.
Stavo, dunque, cullando il piccolo Hareton che tenevo sulle mie ginocchia, e canterellavo quella filastrocca che comincia con questi versi:
Lontano nella notte piangevano gli infanti, sepolta sotto terra, la mamma udì quei pianti...
quando la signorina Chaterine, che aveva seguito tutto quel tumulto dalla sua camera, mise dentro la testa, e bisbigliò:
«Sei sola, Nelly?»
«Sì, signorina,» le risposi. Entrò, e si avvicinò al fuoco. Supponendo che stesse per dire qualcosa,
le alzai gli occhi in viso. Aveva una espressione turbata e ansiosa. Le sue labbra erano schiuse come se intendesse parlare, ma, invece di formulare parole, emise un sospiro. Ripresi il mio canto, non avendo dimenticata la sua condotta di poco prima.
«Dov'è Heathcliff?» domandò, interrompendomi.
«Alle sue faccende nella stalla,» fu la mia risposta.
Heathcliff non mi contraddisse: forse si era assopito. Seguì un'altra
lunga pausa, durante la quale scorsi qualche stilla scorrere lungo le guance di Chaterine e cadere giù sul pavimento. «È pentita della sua condotta vergognosa? mi domandai. «Questa sarebbe una novità; ma dovrà venir lei sull'argomento; io non l'aiuterò! Ma no; le cose che non la riguardano direttamente la lasciano indifferente.» «Mio Dio! sono molto infelice!» esclamò alla fine.
«Gran peccato,» feci io. «Sei difficile da accontentare; tanti amici, e così pochi fastidi, e non sai essere contenta!»
«Nelly, manterrai il segreto? ella proseguì inginocchiandosi vicino a me, e alzandomi in faccia i suoi begli occhi con quella specie di sguardo che sa vincere il cattivo umore anche in chi avrebbe tutti i diritti del mondo a conservarlo.
«È un segreto che vale la pena di essere mantenuto?» le domandai meno duramente.
«Sì, mi inquieta, e devo rivelarlo! Vorrei sapere quello che devo fare. Oggi Edgard Linton mi ha chiesto di sposarlo, e io gli ho dato una risposta. Ora, prima che ti dica se è stato un consenso o un rifiuto, dimmi tu che cosa avrebbe dovuto essere.»
«In verità, Chaterine, come potrei saperlo?» risposi. «Certamente, se si pensa alla bella condotta tenuta oggi in sua presenza, si dovrebbe dire che ti sarebbe convenuto un rifiuto, poiché, per averti fatta la sua domanda dopo tutto quel che è successo bisogna proprio che lui sia o il più gran stupido o il più gran pazzo che sia al mondo»
«Se parli così, non ti dirò altro,» ribatté capricciosamente, rialzandosi. «L'ho accettato, Nelly. Ora dimmi subito se ho sbagliato!»
«L'hai accettato? Allora che giova discutere la cosa? Hai dato la tua parola, e non puoi ritirarla.»
«Ma dimmi se avrei dovuto fare così, dimmelo!» ella esclamò in tono irritato, torcendosi le mani, e aggrottando le ciglia.
«Vi sono da considerare molte cose prima di poter rispondere come si deve a una tale domanda,» dissi sentenziosamente. «Prima di tutto, ami il signor Edgard?»
«Chi potrebbe non amarlo? Sì, naturalmente, l'amo » ella rispose.
Allora la misi alla prova del catechismo che, per una ragazza di ventidue anni, è molto istruttiva.
«Perché l'ami?»
«Sciocchezze, l'amo, questo è sufficiente.» «Nient'affatto: devi dire il perché!»
«Bene, perché è bello, ed è piacevole stargli insieme.» «Male!» fu il mio commento.
«E perché è giovane e allegro.»
«Male, ancora.»
«E perché mi ama.»
«Di nessuna importanza, detto ora.» «E sarà ricco, e mi piacerà essere la più grande signora di tutta la contrada, e sarò orgogliosa di avere un marito come lui.»
«Ancora peggio. E ora dimmi come l'ami.»
«Come ama chiunque! Sei sciocca, Nelly.»
«Nient'affatto.»
«Amo la terra ch'è sotto ai suoi piedi, e amo l'aria sopra il suo capo, e tutto ciò che lui tocca, e ogni parola che lui dice. Amo i suoi sguardi, e tutte le sue azioni e lui, intieramente, tutto, tutto quanto! Ecco, ora!»
«E perché?»
«Oh, tu ne fai uno scherzo, e di pessimo gusto! Ma non è uno scherzo per me!» disse la signorina con cipiglio, volgendo il viso verso il fuoco.
«Sono ben lontana dallo scherzare, Chaterine,» risposi. «Tu ami il signor Edgard perché è bello, perché è giovane, è allegro, è ricco, e ti ama. Quest'ultima cosa non ha valore: tu l'ameresti anche senza di questo, probabilmente, e, se ti amasse e non possedesse le prime quattro attrattive, tu non l'ameresti.»
«No, certamente non l'amerei: mi farebbe soltanto compassione, e forse l'odierei, se fosse molto brutto o sciocco.»
«Ma vi sono molti altri giovani al mondo belli e ricchi; anche molto più belli credo, e più ricchi di lui. Che cosa ti impedirebbe di amare quelli?»
«Ma anche se ve ne sono non si trovano sulla mia via! Non ho veduto nessuno simile a Edgard.»
«Potresti anche vederne, e lui non sarà sempre bello e giovane, e potrebbe anche non essere sempre ricco.»
«Lo è ora, e io ho a che fare soltanto col presente. Vorrei che tu parlassi ragionevolmente.»
«Bene, ciò decide la questione; se tu hai a che fare solo con il presente, sposa il signor Linton.»
«Per questo non mi occorre il tuo permesso, io lo sposerò; ma ancora non mi hai detto se faccio bene.»
«Perfettamente bene, se è giusto sposarsi soltanto per il presente. E ora sentiamo un po' perché non sei felice. Tuo fratello sarà contento, i vecchi genitori di Edgard non faranno obiezioni, credo, e da una casa disordinata e squallida te ne andrai in una rispettabile e ricca; e poi tu ami Edgard e ne sei riamata. Tutto sembra piano e facile; dove è l'ostacolo?»
«Qui! e qui!» rispose Chaterine , battendo una mano sulla fronte, e l'altra sul petto: «dove è l'anima. Ho nella mente e nel cuore la convinzione che sbaglio!»
«Mi pare molto strano! Non capisco perché.»
«È il mio segreto. Ma, se non ridi di me, te lo spiegherò. Non posso farlo chiaramente, ma proverò a darti un'idea di quello che sento.»
Era di nuovo accanto a me adesso, il volto le si fece triste e più grave, le mani strette l'una all'altra le tremarono.
«Nelly, non fai mai sogni strani tu?» disse ad un tratto, dopo qualche minuto di riflessione.
«Sì,» risposi io, «di tanto in tanto.»
«E così succede a me. Nella mia vita ho fatto sogni che poi sono rimasti sempre in me, e hanno cambiato le mie idee; mi hanno penetrata tutta, mescolandosi con me come il vino con l'acqua, e hanno alterato il colore della mia mente. E questo è uno di quei sogni; te lo dirò, ma bada di non riderne.»
«Oh, non dirmelo, Chaterine!» gridai. «Siamo abbastanza lugubri, senza invocare spiriti e visioni per impressionarci di più. Andiamo, via, andiamo, sii allegra come lo sei sempre! Guarda il piccolo Hareton, lui non sogna di certo cose tristi. Come sorride dolcemente, dormendo!»
«Ah sì! e come dolcemente suo padre impreca nella sua solitudine! Ti rammenterai credo, quando io non ero altro che una cosina come questa! e altrettanto giovane e innocente. Tuttavia, Nelly, ti sarò grata se mi ascolterai; non sarò molto lunga, e questa sera, del resto, non riesco ad essere gaia.»
«Non voglio sentire non voglio sentire,» mi affrettai a ripetere ansiosamente. Allora ero superstiziosa riguardo ai sogni, e lo sono ancora: e Chaterine aveva un'aria insolitamente sinistra, che mi faceva temere qualcosa da cui potesse uscire una profezia, la previsione di qualche spaventevole catastrofe. Ella parve contrariata, ma non proseguì. Non molto dopo, cambiando apparentemente soggetto, riprese a dire:
«Se fossi in paradiso, Nelly, sarei infinitamente infelice.»
«Perché non sei degna di andarvi,» le risposi. «Tutti i peccatori sarebbero infelici in cielo.»
«Ma non è per questo. Una volta ho sognato d'esser già lassù.»
«Ti ho già detto che non voglio sentire i tuoi sogni, Chaterine! Me ne andrò a letto» la interruppi di nuovo.
Ella rise e mi costrinse a star seduta poiché avevo fatto l'atto di alzarmi.
«Questo è nulla,» gridò. «Stavo solo per dirti che il paradiso non mi sembrava fatto per me; ed io piangevo fino a farmi spezzare il cuore, perché volevo ritornare sulla terra e gli angeli erano tanto adirati che mi hanno buttato fuori, giù, in mezzo all'erica, sulla cima di Wuthering Heights, dove mi sono svegliata singhiozzando di gioia. Questo basterà a spiegarti il mio segreto. Non è cosa per me sposare Edgard Linton, come non lo sarebbe il paradiso: e, se quell'infame, che ora è rinchiuso là dentro, non avesse ridotto Heathcliff tanto in basso, non avrei mai pensato di farlo. Ora, se sposassi Heathcliff, ne sarei degradata; così lui non saprà mai quanto io lo ami: e questo non perché è bello Nelly, ma perché lui è più me di me stessa. Di qualsiasi cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono simili; e l'anima di Linton è differente come un raggio di luna dal lampo, o il gelo dal fuoco.»
Prima che questo discorso fosse finito, mi accorsi della presenza di Heathcliff. Avendo notato un lieve movimento, volsi il capo, e lo vidi alzarsi dalla panca e uscire senza far rumore. Egli aveva ascoltato fin quando Chaterine non aveva detto che sposando lui si sarebbe degradata; e non rimase a sentir altro. La mia compagna, stando seduta in terra, protetta dall'alto schienale della panca, non aveva potuto accorgersi della presenza nè dell'uscita di lui, ma io, sbalordita, le ordinai di tacere.
«Perché?» domandò, guardandosi in giro con inquietudine.
«Arriva Joseph,» risposi, cogliendo opportunamente il rumore delle ruote del suo carro sulla strada; «e Heathcliff entrerà con lui. Non sono neppure sicura che non fosse sulla soglia un momento fa.»
«Oh, non può avermi sentita dalla porta,» disse ella. «Dammi Hareton, mentre prepari la cena, e, quando sarà pronta, chiamami a cenare con te. Voglio ingannare la mia coscienza inquieta e convincermi che Heathcliff non ne capisca nulla, di cose simili. Non è vero? Lui non sa quel che significhi essere innamorati?»
«Non vedo una ragione perché non debba saperlo quanto te,» replicai; «e, se tu sei quella che lui si è scelta, sara l'uomo più sfortunato che mai sia venuto al mondo! Non appena diventerai la signora Linton, lui perderà amicizia, amore, tutto! Hai considerato come sopporterai tale separazione, e come sopporterà lui di trovarsi completamente abbandonato al mondo? Perché, signorina Chaterine...»
«Lui abbandonato! noi separati!» esclamò con accento indignato. «E chi ci separerà, prego? Non, a ogni modo, finché io sono in vita, Ellen, e per nessun altro al mondo. Tutti i Linton sulla faccia di questa terra possono dileguarsi nel nulla, prima che consenta ad abbandonare Heathcliff. Oh, non è questo che intendevo, e che voglio dire! A tale prezzo non acconsentirei mai a diventare la signora Linton. Lui sarà sempre per me quello che è stato tutta la vita; Edgard dovrà liberarsi dalla sua antipatia per lui, o almeno dovrà imparare a tollerarlo. Lo farà quando saprà quali sono i miei sentimenti per Heathcliff. Nelly, ora vedo che mi credi una miserabile egoista; ma non hai mai pensato che, se io e Heathcliff ci sposassimo, saremmo dei mendicanti? mentre, sposando Linton, potrò aiutare Heathcliff a rialzarsi e sottrarlo al potere di mio fratello.»
«Con i soldi di tuo marito, Chaterine?» le domandai. «Non lo troverai così malleabile come fai conto che sia: e, benché io non sia davvero un giudice, pure credo che questa sia la peggior giustificazione che finora tu mi abbia dato del tuo diventare moglie del giovane Linton.»
«Non lo è ?» ribatté ella; «è la migliore! Le altre miravano a soddisfare i miei capricci, e a soddisfare quelli di Edgard; ma in realtà tutto è per amore di uno solo che riunisce nella sua persona i miei sentimenti verso Edgard e verso me stessa. Non so spiegarmi: ma certamente tu pure hai un'idea; sai come chiunque altro, che c'è o ci dovrebbe essere un'esistenza al di là di noi stessi? A che scopo sarei io stata creata se fossi interamente contenuta in me stessa? Le mie grandi pene in questo mondo sono state le pene di Heathcliff, e io le ho conosciute e le ho sentite tutte una a una dal principio; la sola ragione di vivere per me è lui. Se tutto il resto perisse, e lui rimanesse, io continuerei a esistere; e, se tutto il resto rimanesse e lui fosse annientato, l'universo si cambierebbe per me in un'immensa cosa estranea; non mi parrebbe più di essere una parte di esso. Il mio amore per Linton è simile al fogliame del bosco; il tempo lo muterà, ne sono sicura, come l'inverno muta gli alberi; il mio amore per Heathcliff somiglia alle eterne rocce che stanno sottoterra: una sorgente di gioia poco visibile, ma necessaria. Nelly, io sono Heathcliff! Lui è sempre, sempre nella mia mente; non come un piacere, come neppur io sono sempre un piacere per me stessa, ma come il mio proprio essere. Così non parlare più della nostra separazione: è impossibile, e...»
Ella si tacque, e nascose il volto nelle pieghe della mia gonna; ma io gliela strappai via con forza. Non avevo più pazienza per le sue follie!
«Se posso cavare qualche senso dalle tue parole, Chaterine,» dissi, «esso serve solo a convincermi che ignori del tutto i doveri che ti assumi sposandoti; o che altrimenti devi essere una ragazza ben cattiva e senza principii. Ma non stare ad annoiarmi con altri tuoi segreti; non ti prometto di mantenerli.»" mi devo fermare per i singhiozzi di Louis, non è la prima volta che gli leggo cime tempestose e ogni volta, a questo punto del libro piange sempre, non riesce a trattenersi
"Lou, di nuovo?" Annuisce tirando su con il naso
"Non posso capacitarmi di quanto siano sfortunati e tormentati Chaterine e Heathcliff. Vorrei, però, tanto un amore come il loro, così vero, così struggente" sorrido aggiustandogli la copertina che ha sulle gambe
"Tu meriti ben più che un amore come quello di quei due pazzi, ecco cos'erano" storce il naso e mi fa una smorfia
"Sei l'unico che definisce Cathy e Heathcliff dei matti"
"Lou ma è quello che sono" alla fine si arrende e stanco mi prega di continuare la lettura domani
"Vuoi andare in camera?"
"Si, voglio riposare prima che vengano Niall e Liam, non voglio farmi vedere sempre così stanco da loro".







|Louis|

"Come stai oggi piccolino?"
"Non so, mi sento più riposato, sarà perché ho dormito tutta la mattinata"
"Harry ti ha fatto compagnia?" Sospiro annuendo a Niall, loro due ancora non si fidano di Harry, credono che la sua sia tutta una tattica, all'inizio lo credevo anche io, adesso non più.
"Ti prego nì cerca di fidarti di più, so che all'inizio non è stato il più amichevole dei ragazzi, ma tutti cambiano, diamogli il beneficio del dubbio"
"Solo perché vedo che con lui stai bene" proprio in questo istante entra Harry in camera con una busta in mano
"Ciao ragazzi, sono andato un attimo da Starbucks e ho preso dei caffè per tutti, naturalmente a Louis ho preso una cioccolata, so che devi fare un'alimentazione controllata, ma un po' di zuccheri ti faranno solo bene" gli sorrido grato mentre lui distribuisce le cose che ha comprato a me e ai miei migliori amici.







"Harry è tardissimo! Il tuo turno è finito da un pezzo e dovresti essere già a casa" gli faccio notare mentre è intento a sistemarmi una delle sue bandane in testa, ogni giorno me ne porta una nuova e pretende di farmene indossare una diversa al giorno
"Shh occhi blu, calma, a casa mi aspetta il minestrone della nonna, sto aumentando l'attesa" scoppio a ridere e lui con me
"Non devi andare da Zayn?" Zayn è il suo migliore amico, anzi da come mi ha spiegato una volta, è anche il suo scopamico, mi ha anche raccontato che più o meno due settimane fa il padre li ha beccati mentre si davano da fare nella sala infermieri, avrei voluto vedere la faccia del dottor Styles
"Stasera no, sono distrutto, magari lo vedo domani"
"Domani puoi anche non venire se vuoi, capisco che ultimamente mi stai sempre dietro e ti sforzi tanto per me, è stancante questa cosa"
"Tu non preoccuparti, pensa a riposarti, e poi domani dobbiamo andare avanti con la lettura no?" Mi fa l'occhiolino e sorride mostrando le fossette
"Domani mi leggi orgoglio e pregiudizio?"
"Oddio Louis! Perché sempre questo romanzi?! Devo comprarti un nuovo libro, un horror magari"
"Non ci provare! Ti caccio via se ti presenti con un horror"
"Oh mi scusi signor Tomlinson, non vorrei mai turbare la sua sensibilità" chiudo gli occhi dopo avergli sorriso ancora
"Sei stanco piccolo Lou? Adesso vado a casa, ci vediamo domani"
"Mmh Mmh" prima che possa cadere definitivamente nel mondo dei sogni sento le sue labbra sulla mia fronte
"Sogni d'oro occhi blu".

|angolo di bi|

Mi scuso per il capitolo così lungo, ma devo essere sincera, mi piace molto. Spero piaccia anche a voi. ❤😘

Illness ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora