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|Louis|

"Vuoi fare una partita a carte Lou?" Scuoto la testa chiudendo gli occhi, oggi non mi sento per niente bene
"Nì oggi non sono di compagnia, mi dispiace che sei qui da un po' ed io non ti ho detto neanche una parola, ti ho fatto perdere un pomeriggio di tempo"
"Louis ti prego non dire queste cose, sai che tanto a casa non riuscirei comunque a studiare"
"Quando ci farai prendere cura di te senza che tu possa sentirti in colpa? Sei il nostro migliore amico e ti amiamo" sorrido a Liam e allungo la mano ad accarezzare la sua. Sono sempre qui anche loro come mia mamma che, fortunatamente, adesso è andata un po' a casa. I miei migliori amici, per stare con me si stanno perdendo tutto ciò che di bello può succedere a 17 anni, non è giusto
"Lo so e anche io vi amo, ma non posso guardarvi mentre passate i pomeriggi qui con me e vi perdete tutto il resto"
"Non ci stiamo perdendo nulla, ci perderemmo qualcosa se ti lasciassimo da solo"
"Non sono mai solo e lo sapete. Domani pomeriggio invece di stare in queste quattro mura, uscite, andate a farvi una passeggiata, andate a vedere la mia squadra giocare e dite a Stan che sarà un degno capitano al mio posto" entrambi mi guardano con gli occhi lucidi
"Ho visto Stan a scuola, mi ha detto che manchi tanto alla squadra" la squadra è la mia seconda famiglia, siamo tutti grandi amici e ci facciamo forza a vicenda quando succede qualcosa di brutto ad uno di noi
"Mi scrive ogni giorno, é così gentile, come al solito d'altronde" Stan è un mio grande amico, vice capitano della squadra, siamo praticamente cresciuti insieme e ci vogliamo molto bene
"Nessuno può fare lo stronzo con te, è impossibile, sei l'essere più dolce del pianeta" sorrido alle parole di Liam e chiudo gli occhi, ho sonno e la testa mi gira
"Lou non ti senti bene?"
"Mi gira forte la testa" non riesco ad aprire gli occhi, mi diventano pesanti
"Prova a dormire, ti lasciamo tranquillo, andiamo a prendere qualcosa al bar" credo di aver annuito ma non ne sono sicuro, sono solo molto stanco.

***

|Harry|

"É tutto il giorno che mi porti in giro per l'ospedale! Possiamo andare a casa?!" È stata la giornata più noiosa della mia vita, menomale che fra poco mi aspetta Zayn a casa sua, i suoi non ci sono e abbiamo casa libera
"Il mio turno non è ancora finito, ho ancora un ultimo paziente da visitare! E domani ho il turno di notte, ti tocca venire" cosa!? No assolutamente
"Stai scherzando?! Non ci penso proprio"
"Harry io e tua madre siamo disperati! O accetti questo o, visto che non vuoi trovarti un lavoro, sarò costretto a mandarti via di casa e ti taglio i viveri" andiamo! È mio padre, non farebbe mai una cosa del genere
"Non lo faresti mai"
"Ne abbiamo parlato tanto con tua madre e anche lei è d'accordo, non sappiamo più che fare". Che giornata di merda
"Andiamo adesso".

***

"Come stai il mio paziente preferito?" Entriamo in una stanza che dovrebbe essere spoglia e triste come le altre ma non lo è. C'è un unico letto, e la parete dietro esso è piena di disegni, bigliettini e fotografie appese. C'è anche un tavolino vicino alla finestra e sopra c'è un grande vaso pieno di fiori colorati. Due ragazzi seduti sulle sedie accanto al letto alzano la testa di scatto, uno dei due sta piangendo e l'altro accarezza la mano della persona rannicchiata sotto lo coperte, non si vede nulla, è completamente nascosta dal lenzuolo
"Dottor Styles! Finalmente è arrivato" il ragazzo biondo tinto che stava piangendo si alza raggiungendo mio padre
"Niall che è successo?!"
"Niente, dorme da tutto il pomeriggio e non si sveglia, siamo preoccupati, oggi era completamente senza forze" mio padre sospira annuendo
"La signora Tomlinson non c'è? Devo parlare con lei delle ultime analisi"
"No, Louis l'ha convinta ad andare a casa, ma credo tornerà per la notte" a parlare è l'altro ragazzo, castano, occhi scuri, un bel tipo
"Io sto finendo il turno ma posso fermarmi per aspettare Johannah" non ci posso credere! Deve smetterla di fare il buon samaritano
"Papà io vado però" gli sussurro e lui mi guarda male
"Non mi sembra il momento, Harry" si allontana da me per avvicinarsi al letto, scosta un po' le coperte e posso finalmente vedere chi c'è nel letto. La figura di un ragazzino esile e rannicchiato su se stesso mi appare davanti, ha i capelli color miele e un'espressione sofferente in viso
"Louis" prova a svegliarlo mio padre
"Lou, c'è il dottor Styles" il biondo gli accarezza la testa baciandogli la fronte
"Loulou dai che c'è il tuo dottore preferito" gli amici sforzano un sorriso ma hanno l'espressione triste
"Mmm" dopo alcuni instanti di silenzio il ragazzo addormentato apre gli occhi rivelando due pozzi blu, non ho mai visto degli occhi del genere
"Come andiamo oggi, Louis?" Gli chiede mio padre sicuramente sollevato nel vedere il ragazzo sveglio
"N non bene dottor Styles"
"In due settimane è la prima volta che ti sento dire che non stai bene, è grave, come ti senti?"
"Malissimo, non riesco a tenere su la testa, mi sento sempre più debole" ha una vocina leggera, quasi femminile, non guarda mio padre negli occhi, li apre e chiude non riuscendo, evidentemente, a tenerli aperti per molto tempo
"Lou facciamo che adesso finché non viene tua mamma ti facciamo compagnia io e mio figlio?"
"Non sapevo avesse un figlio, dottor Styles"
"Eccolo qui, si chiama Harry ed è poco più grande di te" il ragazzo mi guarda per brevi istanti e sforza un sorriso in mia direzione
"C ciao Harry"
"Si ciao" borbotto per nulla amichevole ricevendo uno sguardo atroce da parte di mio padre
"Ragazzi andate pure a casa, resto io con lui" i due scuotono la testa ma il ragazzo li precede parlando
"Lee, Ni, state qui da oggi, è tardi, andate a casa."
"Lou vogliamo stare con te"
"Fate già tanto per me, oggi ho praticamente solo dormito e voi siete comunque rimasti qui, adesso ve lo chiedo per favore. Domani non venite, andate a vedere la partita, mi fate davvero felice"
"Solo se dopo possiamo passare"
"Domani ho il turno di notte, venite da me e vi faccio entrare io" mio padre e il suo essere buono fino all'inverosimile
"Grazie dottor Styles" dopo aver ringraziato mio padre salutano l'amico più volte e poi lasciano la stanza
"Quindi hai convinto tua madre ad andare via, come hai fatto?" domanda mio padre al ragazzo
"Gli ho promesso che avrei mangiato, ma non ce la faccio, ho la nausea" mio padre annuisce comprensivo e mi fa cenno di sedermi sull'altra sedia
"Tu studi medicina?" Mi chiede una vocina sottile guardandomi di tanto in tanto
"Gli idioti fanno medicina"
"Harry!" Alzo gli occhi al cielo stufo di mio padre e di questa giornata da dimenticare
"I io volevo fare medicina, non credo di potere più adesso"
"Invece ce la farai Louis, ce la faremo insieme e diventerai un ottimo medico, ma tu non volevi fare il calciatore?"
"Si, ma ho un piano di riserva se con il calcio non mi dovesse andare bene"
"Insieme supereremo questo brutto periodo e tornerai a giocare a calcio più forte di prima"
"Che palle" doveva essere un pensiero ma invece è uscito come un commento poco gradito
"Hai ragione, ti stai annoiando, non sono molto di compagnia in effetti, tuo padre è troppo buono per dirmelo" mi sorride il ragazzino e io assumo un'espressione più scocciata di prima
"Io non sono per niente ipocrita quindi si, mi stai annoiando" il ragazzino abbassa lo sguardo e mio padre invece si alza allibito
"Vai fuori Harry, non capisci nulla! Mi dispiace Louis, lui è fatto così, egoista e strafottente, si preoccupa solo di se stesso"
"Non si preoccupi dottor Styles, è normale essere così a 18 anni"
"No Louis non è normale, mio figlio di anni ne ha 20, dovrebbe essere maturo e responsabile ma non lo è per niente" mi alzo scocciato dalla sedia
"Ora mi hai rotto! È tutto il giorno che mi costringi a starti dietro portandomi dai tuoi pazienti sfigati, adesso concludiamo la giornata con il massimo, mi dispiace ma io me ne vado, questa vita l'hai scelta tu, non io, divertiti con i tuoi casi umani, io vado a vivere".

***

Harry se ne va così sbattendo la porta della stanza di Louis, lasciando il padre pieno di rabbia, e il ragazzino dagli occhi blu con la consapevolezza che lui per adesso non può vivere una vita normale e viene considerato uno sfigato, da quelli come Harry che invece vivono fregandosene degli altri. Sfigato, parola più sbagliata il ragazzo riccio non poteva usarla. Ma come dico sempre io, tempo al tempo, il destino sta facendo lento il suo corso, non ci tocca che aspettare.

Illness ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora