27. In ginocchio

5.9K 244 46
                                    

Ben ritrovati! Se la storia vi sta piacendo, consigliatela ai vostri amici Wattpadiani (sì, fa tanto alieni di un altro pianeta eheh), così mi aiutereste a crescere ;-)

***************************************

Rimasi del tutto spiazzata e sorpresa da quel messaggio inaspettato, così mi affacciai alla finestra, non credendo davvero di trovarlo sulla strada; e invece Andrea era lì, a bordo di una moto che non gli avevo mai visto usare prima

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Rimasi del tutto spiazzata e sorpresa da quel messaggio inaspettato, così mi affacciai alla finestra, non credendo davvero di trovarlo sulla strada; e invece Andrea era lì, a bordo di una moto che non gli avevo mai visto usare prima. Lo riconobbi dai suoi jeans strappati in più punti e dal suo giubbotto in pelle; indossava il casco integrale con la visiera rialzata e intuii che stava sbirciando verso la mia finestra.

Non sapevo che cosa fare: Alex era nell'altra stanza a dormire, La Coppia pure, e come potevo uscire di casa senza dire nulla?

Beh, una volta lo avevo già fatto per andare a recuperare Alex ubriaco al Filler, ma questa volta sarebbe stato diverso...

Mi allontanai dalla finestra e presi il telefono in mano, indecisa se rispondergli negativamente o meno. Ma in cuor mio sapevo che quella proposta era il suo modo di mettermi alla prova, allo stesso modo del primo bacio che mi aveva rubato fuori dalla classe il primo giorno in cui lo avevo conosciuto. Aveva sempre messo in dubbio il fatto che io fossi una dura come cercavo sempre di dimostrare, e varie volte mi aveva preso in giro, sfidandomi in proposito.

Pensai allora a quella stessa mattina, al mio tentativo di riconciliazione... e pensai ad Alex e al bacio che aveva dato alla ragazza del quinto anno davanti ai miei occhi. In fondo, lui stava facendo la sua parte dell'accordo e, prima o poi, sarebbe dovuto arrivare il mio turno.

Così, due minuti di esitazione dopo, mi stavo calando dalla grondaia per atterrare in giardino, sotto lo sguardo vigile di Andrea e quello assonnato e confuso di Nana, che mi seguì zampettando fino al cancello; riuscii a scavalcarlo con fatica perché era molto alto, ma alla fine arrivai da lui.

« E questa da dove è uscita? » commentai osservando la moto, nera e lucida.

Andrea si tolse il casco e lo lasciò sottobraccio, passandosi rapidamente una mano tra i capelli per pettinarseli. « Dal mio garage ».

« Ma non hai ancora la patente per guidarla », ribattei osservando quel gioiello.

Un mezzo sorriso gli alzò lo zigomo, quel sorriso di sfida e di sbeffeggio che mi riservava di continuo. « Qualche problema in proposito? »

Quell'aria di superiorità che usava di tanto in tanto con me per sfidarmi, il modo in cui raddrizzava le spalle e inarcava il sopracciglio... era insopportabile e io... io cadevo come sempre nei suoi giochini come una mosca nella ragnatela.

 io cadevo come sempre nei suoi giochini come una mosca nella ragnatela

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
ALEX || Fratelli, amici, amantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora