10. Qualcosa in più

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Come sempre, se vi va, fate partire la canzone mentre leggete il capitolo :-)

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I suoi occhi si accesero lentamente a quelle parole, prendendo una lucidità diversa, vestendosi della sorpresa e dell'inaspettato. Riuscivo chiaramente a percepire il suo petto alzarsi e abbassarsi contro il mio con più velocità e insistenza di prima, ma le sue labbra restarono serrate in un preoccupante silenzio.

Ero così agitata e impaurita per quelle parole che non avevano mai detto a nessuno, per quella nuova prima volta che avevo deciso di donare a lui, e solamente a lui. Mi tremavano violentemente le mani, il cuore batteva con tonfi sordi e irregolari e riecheggiava fin nella testa, e Alex restava con il capo chino, immobile, senza emettere una parola. Ero a cavalcioni sulle sue gambe, le nostre braccia che ci univano e stringevano a vicenda, in quella che potrebbe anche essere interpretata come una posizione dominante; ma in quel momento mi sentivo soltanto un piccolo e insignificante granello di polvere in balia di quella risposta che avrebbe potuto soffiarmi via, lontana per sempre da lui.

« Alex... tu... tu mi ami? » provai a chiedere con infinita esitazione.

Forse non era pronto, forse ero soltanto io a mordere il freno, forse avevo travisato ogni cosa e avevo appena spezzato quello che ci univa.

Ma erano tutte preoccupazioni inesistenti perché, quando il suo viso finalmente si rialzò alle mie parole, alla mia richiesta di affermazione e sicurezza, i miei occhi incontrarono le sue deboli e piccole lacrime che, ricolmando gli occhi verdi e appena arrossati, scendevano come gocce di pioggia lungo le guance, quelle guance ancora appena arrotondate dall'infanzia che i suoi lineamenti avevano appena dimenticato.

Un debole sorriso accompagnò le sue parole. « Mi chiedi se ti amo? E hai ancora il coraggio di domandarmelo dopo quello che ti ho detto? » disse posando le mani ai lati del mio viso. « Io ti amo da quando sei entrata nella mia vita, Sara. Stavo solo aspettando che te ne accorgessi anche tu ».

Mi attirò a lui e mi fece sdraiare sotto di lui, delicatamente ma con gesti studiati e sicuri. Le sue labbra si aprivano e muovevano sulle mie, lente, morbide, delicate, rese umide da quel bacio che si stava accendendo nuovamente di quel bocciolo di passione che avevamo iniziato a sperimentare insieme.

« Ti amo », disse quando si allontanò per un istante per riprendere fiato; « ti amo », ripeté quando scese ad accarezzarmi il collo con la punta del naso, « ti amo », continuò a ripetere ancora, e ancora, perdendosi a navigare con le sue labbra sulla mia pelle.

Era solo la sua voce che ascoltavo, solo il leggero fruscio delle lenzuola che si adeguavano e plasmavano ai nostri movimenti; il mio respiro era spezzato, veloce e agitato come una lunga corsa, e cercava di tenere il passo di quel cuore che ormai sembrava essere impazzito.

Ero pronta a fare quel passo.

Non sapevo se la rotta che avevo intenzione di intraprendere fosse quella giusta, se fosse il momento adatto, se un giorno mi sarei potuta pentire di quella scelta; in quel momento non mi importava. Chiusi gli occhi e ricercai la sua mano che, con movimenti lenti e appena insicuri per la novità, feci risalire dai miei fianchi e poi più su, fino a portarla sul mio seno, regalandogli il mio sconosciuto, il suo sconosciuto e nostro, e beandomi della sensazione del suo tocco delicato, forse un po' inesperto, sopra di me. Le sue labbra si tirarono in un leggero sorriso di soddisfazione, i suoi baci si fecero più profondi, il suo tocco più istintivo, e io lo guidai a regalarmi i movimenti giusti, a conoscere ciò che le sue mani non avevano ancora osato esplorare.

Mi lasciai sfilare la maglietta quando il suo sguardo me lo chiese silenziosamente, e restai sotto di lui in preda ai brividi di freddo e di piacere, a osservarlo contemplarmi seminuda al suo cospetto, a scorgere la mia bellezza attraverso l'adorazione che emanava il suo sguardo, che percorreva la mia pelle con bramosia. Nessun uomo mi aveva mai vista nuda prima, ma con Alex l'imbarazzo non poteva esistere, così mi lasciai toccare e guardare, provando a rilassarmi sotto le sue carezze. Con gentilezza ci coprì entrambi con la coperta quando si rese conto dei miei brividi, per poi ritornare a congiungere le nostre labbra, ma questa volta per poco tempo; la sua bocca si mosse con accurata precisione all'inseguimento dei movimenti di quella mano che percepivo tremare sulla mia pelle, e scese giù fino a sfiorare il seno con la lingua e il suo respiro tiepido che vibrava appena di agitazione ed eccitazione.

ALEX || Fratelli, amici, amantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora