COMPLETA
Fratelli, compagni, amici e... forse amanti?
Cresciuti insieme dall'età di cinque anni, ora Sara e Alex inizieranno a fronteggiare l'età adulta e dovranno guardare in faccia il rapporto che li lega.
(CONSIGLIATA AD UN PUBBLICO ADULTO)
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« Sara? » mormora Alex tra le mie labbra, sempre più desiderose, sempre più avide di lui e di quello spiraglio che mi aveva appena concesso.
È ancora notte, è ancora dicembre, ma non ho più freddo come quando sono arrivata nel suo letto. Cerco di riprendere fiato quando lui si stacca da me con lentezza e difficoltà; sento il modo con il quale continua a stringermi al suo petto senza volermi davvero lasciare andare, sento come le sue labbra cercano lo stesso di mantenere un minimo contatto con le mie nonostante il suo tono di voce ammonitore, e soffro profondamente per il distacco. Perché, in fondo, so bene che cosa mi voglia dire pronunciando il mio nome in quel modo.
« Non dirmelo », mi ritrovo a gemere in risposta.
Provo a ritornare a dove ero rimasta, passandogli le dita tra i capelli morbidi e riportando la sua bocca sulla mia con possesso rivendicato, ma lui si allontana definitivamente e si mette a sedere nel letto. « Mi dispiace, Sara; lo sai che non voglio... non quello che vuoi tu ».
Lo guardo alla flebile luminescenza del lampione esterno che illumina la stanza con la sua luce fredda e distante; tiene la fronte aggrottata e l'espressione concentrata di chi sente un estremo bisogno di mantenere il controllo e io, sconfitta da tutto ciò che ho cercato di mettere in piedi per provare a convincerlo a darmi qualcosa di più, butto nuovamente la testa sul cuscino tirando un lungo sospiro esasperato. Se fosse stato qualsiasi altro ragazzo sulla faccia della terra, ora mi starei infuriando come non mai; mi sentirei profondamente frustrata per questo rifiuto che arriva nel momento in cui ci eravamo più scaldati ma, anche se non posso reputarmi felice e soddisfatta, lo capisco. Non posso dire nulla, so bene ciò che lo blocca e il ricordo del passato, nonostante siano trascorsi ormai quasi dieci anni dal pomeriggio del capolinea della nostra storia, non è mai svanito dalla nostra mente. Non posso di certo dire di non aver più ripensato a quei momenti perché il male c'è ancora, nonostante gli anni che mi dividono da quel giorno; eppure tutto si è affievolito con il tempo e il desiderio di tornare con lui è diventato ormai troppo intenso da poter essere ignorato.
Rivoglio il mio Alex, così come eravamo stati un tempo. Voglio ricominciare da capo, voglio cancellare tutto il passato e provare di nuovo a cercare qualcosa di più con lui; lo voglio adesso perché siamo adulti: abbiamo venticinque anni ed entrambi siamo molto cambiati, siamo maturati e sono certa che non commetteremo più gli stessi errori.
« Non dire almeno che non lo vuoi », gli dico borbottando con le braccia conserte, « il piccolo Alex ti direbbe che sei poco credibile ».
Alex sbuffa profondamente. « La smetti di chiamare il mio uccello così? Per la miseria, solo tra noi uomini possiamo chiamarlo in certi modi. E poi, è una cosa da ragazzini ».
Grugnisco e punto lo sguardo al soffitto per impedirmi di prenderlo a ceffoni per il nervoso che, inevitabilmente, segue a ogni frustrazione. « Scusami, stavo solo cercando di stemperare il momento ».