1. Capitolo

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Camila's Pov

Sono Camila Cabello, ho 24 anni, sono nata a Cuba ma mi sono trasferita a Miami all'età di 7 anni.

La mia vita è sempre stata piena di soddisfazioni, mi sono laureata in ingegneria e dirigo l'azienda di mio padre, una delle più importanti d'America. Mi piace definirmi una donna d'affari, una donna che mette passione nel suo lavoro e che spende un sacco di tempo per far si che questo suo progetto vada avanti nel migliore dei modi.

Ho un ragazzo di nome Aaron, i suoi genitori sono amici dei miei, hanno deciso di farci conoscere e di provare a vedere come andava. Non mi piacciono le cose programmate, non sono mai stata innamorata di lui, è un bravo ragazzo e ci tiene a me, l'attrazione fisica c'è, ma solo questo.
Non ho mai provato niente oltre l'attrazione fisica, in 24 anni di vita non mi sono mai innamorata di un ragazzo.

Per il resto, conduco una vita semplice, sono una grande appassionata di musica rock e adoro tutte le sfumature di esso, indie rock, alternative rock, cose
che Aaron detesta.

Sentii bussare alla porta del mio ufficio e mi accorsi che ero in ritardo.
Camila: "Avanti"
Dinah: "Mila, hai un incontro tra 10 minuti, ti aspetto fuori."
Mi stavo dimenticando della mia migliore amica nonchè assistente, Dinah, l'unica persona di cui mi fido veramente.
Camila: "Prendo le mie cose e arrivo, dopo l'incontro ci prendiamo un caffè? ho sentito parlare di un bar che ha aperto recentemente, proprio qui vicino. Ti va?"
Dinah: "Certo Mila, a dopo."

Finito l'incontro, salutai i miei possibili clienti che, come al solito, si congratularono con me per il grandioso lavoro svolto.
Uscii dall'edificio e raggiunsi Dinah che mi stava aspettando.
Dinah: "Tesoro, com'è andato l'incontro?"
Camila: "Molto bene, sono contenti del lavoro che sto svolgendo."
Dinah: "Ottimo lavoro Mila."

Senza nemmeno accorgercene, arrivammo a destinazione, così entrammo e prendemmo un caffè e due brioche. Dinah iniziò a parlarmi del ragazzo che aveva conosciuto la sera prima in un locale, secondo le sue descrizioni doveva essere proprio un bel ragazzo.
Dinah: "Dovevi esserci, aveva un culo che parlava!"
Camila: "Dinah che cazzo urli? siamo in un bar!"
Dinah: "Hahahah dai non te la prendere tesoro, non sarà mica la prima volta che ti faccio fare figuracce!
Camila: "Eh lo so ahaha."
Dinah: "Ho bisogno di andare in bagno, aspettami qui."
Feci come disse e la aspettai.
Notai che il ragazzo che ci servì non c'era più, probabilmente aveva dato il cambio di turno a qualcuno.

Durante l'assenza di Dinah, decisi di chiedere un biccher d'acqua, mi diressi al bancone dove c'era una ragazza di spalle impegnata nel preparare un cappuccino.
Camila: "Mi scusi, potrei avere un bicchere d'acqua e il conto?"
La ragazza si girò, io mi bloccai.
Aveva i capelli raccolti in una coda, gli occhi verdi smeraldo e un sorriso da paura. La più bella ragazza che io avessi mai visto.
Aveva una camicia nera e la cravatta rossa, dei pantaloni neri, scarpe nere e un grembiule rosso.
X: "Certo, arrivano subito."
Aveva la voce rauca e davvero bellissima, dal tono gentile e tranquillo.
Tornò dopo aver servito dei clienti e servì anche me.
X: "Ecco il resto, grazie e arrivederci."
Camila: "Arrivederci."
Aspettai Dinah fuori per andare a casa.
Dinah: "Mila come torniamo a casa?"
Camila: "Chiamo Aaron, a quest'ora dovrebbe uscire da lavoro quindi ci può portare a casa."

Dopo aver riaccompagnato Dinah, Aaron riaccompagnò anche me, mi diede un bacio e la buonanotte.
Io ancora pensavo a occhi smeraldo, non riuscivo a dimenticarla, non riuscivo a non pensarci.
Sarei tornata più spesso in quel bar.

Can you let your baby be mine?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora