11. Capitolo

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Camila's Pov

Mi svegliai e iniziai a realizzare ciò che successe il giorno precedente:
Lauren, occhi smeraldo, mi aveva baciata.
Sorrisi alzando lo sguardo per vederla dormire, il suo respiro era tranquillo e accarezzava la mia pelle dolcemente, potevo sentire il suo battito, quasi in sincronia col mio.
Se avessi potuto, avrei scelto di passare la mia vita in quel calore così rassicurante, tra quelle braccia così forti e delicate allo stesso tempo, quasi come se stesse trattando una bambola di porcellana.
Era una delle cose che mi piacevano di più, sentirmi così piccola sotto il suo tocco.
Non mi era mai successo, non avrei mai potuto immaginare di poter arrivare a tanto, di poter trovare la persona che sapeva sottomettermi nel modo più dolce possibile.
Lei mi rendeva debole con un solo sguardo, con un solo sorriso, mi sottometteva nel modo più bello di questo mondo.

Presi il telefono e ignorai le varie chiamate perse e andai subito sulla fotocamera, scattai una foto della ragazza a cui ero abbracciata e poi usai la fotocamera interna per cercare di immortalare quel momento.

Vidi parecchi messaggi di Aaron ma anche di Dinah, lo ignorai e scrissi a Dinah.
"Quando sono sola, ti chiamo, devo raccontarti tutto" Le scrissi.
"Cosa riguarda?" Mi chiese.
"Lauren" Risposi soltanto.
"AHHH CAMREN" Guardai il messaggio e cercai di capire, ma fallii miseramente.
"Cosa significa DJ?"
"L'ho inventato, sarebbero i vostri nomi insieme, il nome della ship,
Cam+Ren! Non è geniale?"
"Tu sei pazza"

Chiusi il telefono ridendo e vidi Lauren muoversi tra le mie braccia, segno evidente che si stesse svegliando.
Inizia a baciarle la fronte, il naso, la guancia sinistra e poi la guancia destra.
"Dovrei dormire più spesso qui, se mi sveglierai sempre così." Disse facendo uscire una voce rauca e sexy.
"Buongiorno Lolo" Dissi lasciandole finalmente un bacio sulle labbra.
"Buongiorno piccola, dormito bene?" Chiese stiracchiandosi.
"Sì, direi benissimo."
Sorrise per poi alzarsi dal letto.

"Vado a farmi una doccia fredda, starti accanto quando hai solo l'intimo non mi aiuta."
Risi e le tirai uno schiaffo sul braccio, si alzò e andò in bagno, sentii l'acqua aprirsi, corsi in cucina e cominciai a preparare qualcosina per il pranzo.
Non sapevo cosa mi stesse prendendo, mi sentivo così sua, mi aveva stravolto i piani in poco tempo, e stavo lasciando che mi stravolgesse il resto, ne avevo bisogno.

Stavo cucinando quando sentii suonare il campanello di casa mia, aprii la porta e mi trovai Aaron davanti.
"Dove cazzo sei stata?" Urlò entrando in casa.
"Ciao anche a te." Dissi ironicamente.
"Quante volte ti ho detto che devi rispondermi quando ti chiamo? E perché sei in intimo?" Mi maledii mentalmente per non essermi messa qualcosa. Stava urlando, avevo un po' paura.
"Non urlare Aaron, non potevo rispondere."
"E CON CHI ERI? COSA STAVI FACENDO? C'È QUALCUNO?"
Mi limitai a guardarlo, per poi abbassare lo sguardo.
"Vado a cambiarmi, poi ne riparliamo." Farfugliai, avrei detto a Lauren di aiutarmi, di scendere e cacciarlo, da sola non avrei potuto farlo.
Mentre stavo per salire in camera, sentii la sua mano stringere forte il mio braccio, facendo in modo che io ritornassi al mio posto.
"Tu, non vai da nessuna parte. Rispondi alle domande, sennò per te finisce malissimo."
Ringhiò, vidi che spostò lo sguardo sul mio corpo quasi nudo, un ghigno si formò sul suo viso.
"È quasi un peccato incazzarsi con una ragazza con un corpo così." Iniziò a toccare il mio seno, disgustata cercai di togliere le sue luride mani da me, ma con scarsi risultati.
Incastrò il mio corpo tra il suo e il muro, come fece Lauren il giorno precedente, pregavo perché mi venisse a cercare, speravo che avesse sentito le urla.
"Hai ancora tempo per rispondere." Disse sulle mie labbra, ero disgustata, non volevo che mi toccasse ancora, volevo soltanto Lauren.
"Aaron, allontanati, penso che sia l'ora di finirla, non sento più niente per te."
Vidi il suo corpo irrigidirsi, il suo ghigno trasformarsi in uno sguardo che mi fece tremare dalla paura.
Non si era mai comportato così male, non era mai stato così.
Si era comportato male in precedenza, ma non così.
Alcune lacrime gli rigarono il viso, provai quasi pena per quel coglione.
"Tu, sei finita." Disse soltanto.

Lauren's Pov

Sentii delle urla dal piano di sotto, corsi in camera per mettermi qualcosa di Camila, per poi scendere.

"Tu, sei finita." Sentii dire da Aaron, ma l'unica cosa che mi fece andare fuori di testa, fu la posizione in cui li trovai.
"Lasciala." Dissi con i pugni stretti, fu l'unica cosa che riuscii a dire.
Lui si girò, Camila sembrò sollevata e approfittò del momento per scappare da lui e venire da me.
Si mise dietro di me, riuscii a prendere la sua mano e a stringerla per farla stare tranquilla.

"Camila scusami, non volevo trattarti così." Sembrò quasi dispiaciuto, quel coglione. Ma che cazzo era? Bipolare?

"Vedi di andartene, prima che ti spacchi la faccia." Gli dissi.
"Chi sei tu? Hai una faccia familiare.. Ah! La barista! Amica di quello stupido di Dave, sei quasi più stupida di lui a pensare di poter separare me e Mila."
"E invece, l'ho già fatto, vattene Aaron."
"Lauren" Disse avvicinandosi a me lentamente. "Vedi di starle lontana, non sarai sempre con lei, e un giorno ti troverò da sola, cazzo se lo farò."
Disse andandosene per poi sbattere la porta, stavo per ucciderlo, avrei voluto che soffrisse per aver toccato la mia Camz.

"Grazie per avermi difesa." Di conseguenza la abbracciai, la strinsi forte.
"Perché lasci che ti tratti così? Dissi accarezzandola.
"Non è così semplice, gli ho detto che è l'ora di finirla, ma so che ti darebbe la caccia e cercherebbe in ogni modo di vendicarsi, di farti del male. Non voglio che ti succeda niente Lolo, niente."
"Troveremo una soluzione, ci stai?" Dissi prendendo il suo viso tra le mani.
"Sì, ci vedremo di nascosto, in un posto tutto nostro." Affermò Camila.
"E sentiamo, dove vuole andare Cabello?" Risi.
"Mhh non lo so Jauregui, sulla spiaggia?"
"Mi sembra un'ottima idea." Dissi, sorridemmo e poi la baciai.

Iniziai a baciarle il collo, a lasciarle qualche morso. La presi in braccio e la portai sul divano, lei si mise a cavalcioni su di me continuando a baciarmi.
"Odio il fatto che lui ti abbia toccata, ti abbia baciata, non lo sopporto." Le dissi tra un bacio e l'altro, lei sorrise, poi mi prese il viso tra le mani e disse: "Io odio che Dave ti guardi, odio che cerchi di provarci con te, odio che ti pensi."
"Non ha speranze con me, adesso meno di prima, gelosona" Dissi scherzando, amavo il fatto che fosse gelosa.
"Non sono l'unica qui."
Risi per poi darle un ultimo bacio.
"Camz è quasi l'ora di pranzo e non vedo i miei da prima che andassi a lavorare, penso sia l'ora di salutarci. Non sai quanto mi dispiaccia dirlo, ma dobbiamo ahaha."
"Ma ho preparato il pranzo per noi due, uffa."
"Lo so bimba, ma devo proprio andare."
"Va bene, ti accompagno, vado a prendere la tua roba."
"Camz, mettiti qualcosa addosso, prima che io ti stupri."
"Non vedo l'ora." Disse salendo le scale sfoderando quel culo meraviglioso, se non ci conoscessimo da così poco, lo avrei fatto. Mi faceva impazzire, quella ragazza.

Prese le mie cose e scese dalle scale, mi guardò e mi chiese:
"Che ci fai con la mia maglietta dei The 1975?"
"Profuma di te." Dissi soltanto.
"Tienila, ma sappi che me ne devi una per lo stesso motivo." Mi rubò un bacio e poi andammo in macchina.
Le spiegai la strada e poi mise la musica, la guardai mentre si concentrava sulla strada e mi persi tra i suoi lineamenti, tra il modo in cui respirava.
"Domani dovrei andare dai miei genitori insieme ad Aaron, ma non so quanto mi convenga." Cominciò a parlare senza togliere lo sguardo dalla strada.
"Ci dormirete?" Chiesi tristemente.
"Sì, è lontano da qua, vorrei venissi con me, ho paura di quello che possa succedere."
"Tranquilla." Dissi soltanto, non volevo farle vedere che ero preoccupata.
"E se chiedessi a mia madre di ospitare tutti? Abbiamo due case e potremmo dormire lì, almeno sono sicura."
"Sarebbe una buona idea se avessi soldi piccola."
"Siamo arrivate, per i soldi tranquilla, fai le valigie e avverti i tuoi. Domani dobbiamo partire presto, vieni da me a dormire così partiamo?" Disse tutto d'un fiato, il che mi provocò una risata.
"Calma spirit, io avverto Dave e tu avverti gli altri, stasera sono da te."
"Dobbiamo chiamare anche Dave?" Disse sbuffando.
Risi, le diedi un bacio e poi scherzai:
"Sarebbe carino da parte sua Cabello, e poi ci resterebbe male."
"Non voglio essere carina."
Risi di gusto e poi la guardai in modo che capisse che lo avrei invitato.
"Va bene va bene, l'unica mia speranza è che non accetti. Ciao Lolo, a stasera."
Risi ancora e le mandai un bacio voltante che lei subito ricambiò.

Quella ragazza mi fece provare così tanto, in così poco.
Ripensai a lei, a tutta la serata, al nostro primo bacio.
Fantastico.

Can you let your baby be mine?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora