9. Capitolo

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Camila's Pov

"No, restiamo ancora DJ." 

Guardai Lauren che sorrise, poi abbassò la testa.

Parlai poco, partecipai poche volte alla conversazione, ero troppo occupata a guardare ogni suo singolo movimento, come se non volessi perderne nemmeno uno e.. in effetti era proprio così.
Nonostante avessi avuto Aaron accanto per tutta la giornata, riuscivo a dimenticarmi di ogni possibile rischio di essere scoperta e continuare a guardarla senza preoccuparmi di lui.

Fortunatamente non arrivarono molti clienti, ciò permise a Lauren e a Dave di rimanere con noi a chiaccherare.

Si vedeva lontano un miglio che a Dave piacesse Lauren, ma non mi piacevano insieme. Non ero gelosa, soltanto non mi piaceva che la toccasse.
Ok va bene, ero gelosa e non poco, ma secondo me non avrebbe mai potuto provare qualcosa per lui.
Lo guardava come si guarda un fratello, speravo soltanto di aver ragione..

Vidi Lauren guardarmi parecchie volte, eravamo sedute di fronte e potevo vedere il suo sguardo su Aaron, come se non volesse che mi toccasse, cosa che stava facendo in modo insistente.
Quando Aaron andò via, sembrò quasi sollevata, ma non capì il perché di tutto ciò, non poteva essere gelosa.

"Mila io dovrei andare, non posso restare, si è fatto tardi " mi disse Dinah quasi dispiaciuta, non volevo andarmene e lei sapeva benissimo perché.
Guardai Dinah e le rivolsi un sorriso finto anche se la capivo, aveva i suoi impegni e non doveva sentirsi obbligata a stare con me perché volevo stare al bar, così mi alzai e presi il mio cappotto.

"Andate via?" mi chiese Lauren catturando la mia attenzione.
"Sì, Dinah deve fare delle cose e si è fatto tardi, domani dobbiamo lavorare e dobbiamo sistemare delle cose."
Lei annuì e sorrise.
Era così bella, non risposi, mi limitai a guardarla, nonostante lei avesse già spostato lo sguardo.

Vidi Lauren abbracciare Dinah per salutarla, poi si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia, lasciandomi senza fiato per la sorpresa.
"Mi stai rincoglionendo, ragazza." Pensai.

Dinah guardò tutta la scena e per poco non scoppiò in una grande risata causata dal mio nervosismo. Le diedi una gomitata e salutammo Dave con la mano.

"Mila?" Mi chiamò Dinah. Sapevo già che cosa mi avrebbe chiesto, abbassai lo sguardo sulla mia borsa cercando le chiavi dell'auto per evitare di incrociare il suo sguardo.

"Guardami" Disse soltanto. La guardai e aspettai che parlasse.
"Ho visto come la guardi, non va per niente bene ma non sono qui per farti una partaccia, hai 24 anni e devi sapere tu cosa fare della tua vita. Adesso voglio che tu mi risponda sinceramente, cosa hai intenzione di fare?"
Non sapevo cosa dire, io non sapevo che fare, non risposi e mi limitai a tenere lo sguardo basso per dimostrarle che non sapevo rispondere alla sua domanda.

Ci avevo pensato un sacco di volte, magari questa cosa per Lauren poteva essere soltanto una specie di distrazione che mi ero trovata per sfuggire alla solita monotonia che si era creata con Aaron.

Soltanto non riuscivo a spiegarmi il perché, non avevo bisogno di distrazioni, avevo trascurato molto il lavoro e Lauren era soltanto un intralcio.

Non sapevo quale fosse la cosa giusta da fare, non ne avevo la più pallida idea.

Dinah sospirò e poi disse: "Stai attenta Mila, solo questo, potresti rimetterci tu." Annuii soltanto, entrammo in macchina e la accompagnai a casa sua.

Mi aspettava un'intensa settimana di lavoro, era soltanto lunedì e l'incubo sarebbe continuato anche sabato quando avrei dovuto portare Aaron dai miei.
Cercai di non pensare a lei, cercai di non distrarmi più, cercai di concentrarmi sul mio lavoro, su tutto ciò che fosse importante per me.

Can you let your baby be mine?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora