10. Capitolo

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Lauren's Pov

"Ciao" Risposi mostrandole un sorriso sincero, forse il primo di quella giornata.
"Che ci fai qua?" Mi chiese sistemandosi sulla panchina.
"La mia macchina si è fermata e ho il cellulare morto, avevo intenzione di prendere un autobus e andare a casa per poi tornare con mio padre. E tu?"
"Faccio sempre una corsetta dopo il lavoro, solo che oggi non mi è andata molto bene hahah"

Risi e guardai l'orologio per vedere che ore fossero, si stava facendo buio e casa mia non era tanto vicina.

"Posso aiutarti in qualche modo?" Mi chiese dolcemente, quasi mi sciolsi.
"Non so Camz, potresti prestarmi il cellulare per chiamare mio padre?" Soltanto dopo mi resi conto del soprannome che le avevo dato e morii dalla vergogna, speravo non se ne fosse accorta.
"Come mi hai chiamata?" Quasi sembrava una bambina.
"Camz, perché?"
"Non l'ha mai fatto nessuno, mi piace"
"Allora sarà il tuo nuovo nomignolo, solo io potrò usarlo, sia chiaro"
"Va bene" Disse soddisfatta.
"Adesso mi presteresti il telefono?"
"Certo"

Digitai il numero di mio padre, iniziò a squillare ma niente, provai con mia madre, ma niente. Alla fine provai col numero di casa ma evidentemente non c'era nessuno, così sbuffai e passai il telefono a Camila.

"Senti, io non ho niente da fare, potresti venire a casa mia finché i tuoi non ti richiamano, che te ne pare?" Mi chiese gentilmente, cristo, non ci avrei pensato due volte.
"Mi sembra una buona idea, stare qui alla pioggia non è una delle idee migliori hahah, ma sei sicura? Non vorrei disturbare" Dissi poi timidamente.
"Jauregui, non dirlo nemmeno per scherzo. La mia macchina è dall'altra parte del parco, ci dovremo bagnare un po' per arrivarci, va bene?"
"Sì, ovvio"
Iniziammo a correre e a ridere, era diventata una gara a chi sarebbe arrivata per prima all'auto e, ovviamente, vinse lei.
"Come siamo lente Jauregui" disse sfottendomi.
"Cabello, sono fuori allenamento, però so fare mille altre cose" dissi facendole l'occhiolino, avevo cercato di farle credere che scherzassi, ma non scherzavo.
Lei rise di gusto e poi aprì l'auto, mise in moto e arrivammo subito a casa sua.
Era enorme, una villa tutta per lei, un sogno.
"Fai come se fossi a casa tua" disse sciogliendosi la coda di cavallo bagnata fradicia.

Soltanto varcata la porta principale, mi resi conto di quanto fosse bella in quel momento. Ok, lo era sempre, ma in quel momento ancora di più.
I capelli bagnati, i vestiti bagnati e le labbra gonfie, quel top bianco che, grazie alla pioggia, era diventato abbastanza trasparente.

"O adesso, o mai più." Pensai.

Mi avvicinai a lei, più insicura che mai, quando mi trovai davanti a quelle labbra e a quei occhi color cioccolato, non riuscii a formulare un discorso sensato, così presi coraggio e parlai:
"Non so cosa mi stia succedendo, o forse lo so. Non so cosa tu stia pensando adesso ma è inevitabile." Il mio sguardo passava dai suoi occhi alle sue labbra, cercando una risposta.
Poi finalmente parlò:
"Cosa, Lauren?"
"Il fatto che io voglia baciarti, adesso." Accennò un sorriso guardando le mie labbra, piano piano si avvicinò al mio viso e ebbi come la sensazione di essere in paradiso.
"Temevo ci avresti messo un'eternità."
Sorrisi e annullai la distanza tra di noi, la spinsi contro il muro facendo in modo che i nostri bacini si potessero toccare.
Le sue labbra erano qualcosa di bellissimo, qualcosa che mi riaccese, che mi fece sentire viva, nessuno sapeva farlo, solo Jenna.

Fu un bacio dolce, come se fosse stato qualcosa di desiderato da tempo, come se, entrambe, ci fossimo sognate quel momento.
Le sue mani vagavano per il mio corpo, per i miei capelli, accarezzavano il mio viso.
Io mordevo le sue labbra, stringevo il suo corpicino tra le mie braccia, le nostre lingue danzarono per molto tempo, non dandosi tregua.
Ci staccammo, ci guardammo negli occhi e dicemmo: "Wow"
Avevo il cervello a puttane, non riuscivo a connettere, non riuscivo a smettere di sorridere per ciò che era successo.
Restammo fronte contro fronte per un paio di minuti, dandoci qualche piccolo bacio ogni tanto. Le nostre mani erano incrociate e continuavamo a sorridere senza dire niente, mi bastava e penso che bastasse pure a lei.
Poi, come se si fosse risvegliata da un sogno, mi prese per mano e mi portò davanti ad una pila di dvd, aveva tantissimi film.
"Ci guardiamo un film?" Mi chiese prendendone un po' in mano.
"Certo, ordiniamo una pizza?"
"Sì, vado a chiamare."
Si diresse in cucina e ordinò due pizze margherita, chiuse la chiamata e iniziò ad apparecchiare.
Sgattaiolai dietro di lei e le cinsi i fianchi con le braccia.
"Ehi, mi hai spaventata" Disse.
"Scusami, vuoi che ti aiuti?"
"No no" La vidi strana, così decisi di chiederle cosa potesse essere successo.

Camila's Pov

Le sue forti braccia mi girarono verso di lei, intrappolandomi tra il suo corpo e il tavolo.
"Che succede Camz?" Mi chiese rivolgendomi il sorriso più dolce che io avessi mai visto.
"Ho solo paura." Ammisi cercando di mantenere il contatto visivo.
"Di cosa?"
"Che ci scoprano, che scoprano tutto questo."
Lei sosprirò, mi guardò e poi fece scontrare le nostre fronti.
"Tutto quello che è successo, è successo perché era destino, doveva accadere e anche se hai paura, sappiamo tutte e due che non vedevamo l'ora di farlo, entrambe, fin dall'inizio. So che è difficile vedere la luce alla fine di questo tunnel, ma voglio trovare una soluzione, con te.
Non so cosa mi stia succedendo, sono uscita da una relazione molto lunga ed ero convinta che nessuno potesse distrarmi da lei, nessuno, eppure eccoci qua."
Il mio cuore si fermò, mi limitai a darle un bacio, un bacio dolce e lento. Il campanello suonò proprio quando Lauren mi prese in braccio per mettermi sopra il tavolo, ma non sembrò volersi staccare.
"Lolo hanno suonato." Risi cercando di sottrarmi alla sua presa.
"Lolo? Che bel nomignolo Camz" Disse sottolineando il mio nomignolo.
Risi e poi mi alzai per pagare la pizza, ci mettemmo a sedere e mangiammo.

Lauren's Pov

Era così bella, così dolce, non era vera, non era possibile che una persona come lei fosse vera, umana.
Guardammo il film abbracciate sul divano, sotto le coperte, qualche volta lei si girava e mi dava qualche bacio, causandomi brividi e sorrisi.

Il film finì e mi resi conto di quanto fosse tardi, mi stiracchiai e poi chiamai Camila.
"Camz? È tardi e tu sei stanca, vai a dormire, io devo assolutamente andare."
"Lolo puoi rimanere? Sono sola a casa e ormai è tardi, tuo papà starà già dormendo" Disse sbadigliando.
"Camz non posso, devi anche lavorare domani"
"Dai Lolo, per favore." Mi supplicò.
"Non pensavo che una donna d'affari potente come te potesse supplicare qualcuno, gli altri supplicano te." Dissi con aria maliziosa.
"Nemmeno io lo pensavo, probabilmente sei tu che mi fai questo effetto, non lo so."
"Era questo che volevo sentire"
Dissi cercando di alzarmi, lei mi prese per il braccio e mi buttò sul divano.
"Ti prego, resta a dormire con me."
Non avevo il turno di mattina, avrei potuto lasciare un messaggio a mamma facendo sì che non si preoccupasse.
"E va bene, mi hai convinta, passami il telefono che mando un messaggio a mamma."
"SIIIIII, vado a prenderti qualcosa da mettere."
Corse su per le scale mentre io presi il suo telefono per mandare un messaggio a mia madre.
Sbloccai il telefono e mi bloccai guardando la schermata home, aveva una foto di lei e Aaron.
Mi sentii in colpa nonostante avessi voluto spaccargli la faccia, io sono arrivata ora e pretendo di rubargli Camila.
Non potevo frenare i miei sentimenti, avevo bisogno di Camila, più di ogni altra cosa. Mi faceva strano dipendere dalle labbra di qualcuno, o almeno di riuscirci in così poco, davvero poco tempo.

"Lolo, dove vuoi dormire?" Urlò Camila dalla sua stanza.
"Dove vuoi tu piccola" Urlai per risponderle.
Mi affrettai a mandare un messaggio a mamma, spensi le luci e raggiunsi Camila.

"Io mi faccio una doccia, tu fai pure come se fossi a casa tua, stenditi pure qua." Mi disse.
"Dormiamo insieme quindi?" Chiesi maliziosamente.
"Se preferisci ho un'altra stanza, dimmi tu." Disse con aria soddisfatta.
"No no, va benissimo qua." Risposi per poi farle l'occhiolino.

Tornò dalla doccia con solo l'intimo addosso e l'asciugamano che avvolgeva i suoi capelli, non staccai gli occhi dal suo culo.. era così sodo.
"Se non chiudi la bocca, ci entrano le mosche, Jauregui."
Chiusi la bocca e mi ripresi: "che figura di merda" Pensai.

Tirò fuori dal cassetto il phon ed esultai mentalmente, adoravo il suono di esso, riuscivo sempre ad addormentarmi.
Lo accese e io iniziai a sentire il sonno impossessarsi di me, mi lasciai cullare e mi rannicchiai sotto le coperte.
Fortunatamente mi ero già cambiata,
non avrei avuto le forze di rialzarmi.

Camila's Pov

Vidi che Lauren si addormentò, così mi misi sotto le coperte insieme a lei, dove trovai la posizione perfetta per sentire il suo respiro tranquillo sulla mia pelle.
Mi rannicchiai vicino a lei, fino a quando non sentii il suo braccio cingermi il fianco e stringermi al suo corpo caldo.
Mi sentii a casa, come mai prima d'ora.
Chiusi gli occhi, sperando che tutto quello non fosse un sogno.
"Buonanotte Lolo" sussurrai convinta che fosse sveglia.
"Buonanotte Camz" sussurrò a sua volta.

Can you let your baby be mine?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora