14. Capitolo

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Lauren's Pov

Notai che Camila era molto nervosa dopo quella specie di rapporto che avevamo avuto.

Non capivo, probabilmente non le era piaciuto o non le andava di fare queste cose.

Arrivai quasi a pensare che non volesse avere nulla con me, che si stesse pentendo di ciò che stavamo facendo perché esisteva Aaron.

Eravamo in macchina, lei stava guidando e non aveva aperto bocca per tutto il tragitto, fino a quando decisi di mettere la mia mano sulla sua coscia.
Vidi il suo viso trasformarsi e formare una smorfia.

"Ok, che ti succede?" Dissi stufa.

"A me? Niente." Rispose seria senza staccare lo sguardo dalla strada.

"Perché ti comporti così?" Domandai.

"Così come? Sono tranquillissima." Rispose nervosamente.

"Mi stai dimostrando il contrario, Camila." Dissi tristemente.

Finalmente lei spostò il suo sguardo verso di me, mi guardò intensamente e poi guardò di nuovo la strada.
Mise la freccia a destra e girò nella strada dove abitava.

Scendemmo dalla macchina e presi la mia valigia e la mia borsa mentre lei apriva la porta della sua enorme casa.

Entrai senza dire niente, lasciai la mia valigia per terra e rimasi in piedi, davanti a lei, mentre mi guardava intensamente.

All'improvviso mi spinse contro il muro, baciandomi con foga, baciandomi con passione.

Camila's Pov

Non mi stava succedendo niente, io ero soltando consapevole del fatto che stava rapendo il mio cuore, che stava conquistando il controllo su di me.

Non avrei mentito, tutto quello mi stava spaventando.

Il mio istinto mi spinse a baciarla, a spingerla contro il muro e annullare ogni dubbio.

Lauren si staccò e mi guardò, poi disse quasi sussurrando: "Pensavo ti fossi pentita, che avessi sbagliato."

"Ho sempre agito con razionalità e ogni volta che ti guardo mi convinco sempre di più. Sono soltanto spaventata da tutto il controllo che riesci ad avere su di me, quando è sempre stato il contrario.
Nelle altre relazioni non funzionava così e vedere che riesci ad annullare il mio passato, un po' mi spaventa.
Sono sicura, sono sicura di ogni brivido ed emozione che mi fai provare." Dissi con qualche lacrima che scendeva.

"Mi prenderò io cura di te, Camz." Disse baciandomi dolcemente, accarezzandomi il viso per poi asciugare quelle poche lacrime che avevo versato.

"Adesso però devo veramente farmi una doccia, vieni con me?" Mi chiese Lauren.

"No Lolo, preparo qualcosa da mangiare, muoio di fame! Però muoviti, voglio cenare con te." Le risposi.

"Certo, vado subito. Cosa cucini?" Mi chiese.

"Cotoletta e patatine? Va bene?" Chiesi a Lauren.

"Certo, a dopo." Mi salutò dandomi un bacio lento, come se mi stesse supplicando di andare con lei.

Mi staccai e sorrisi, vidi un po' di delusione nei suoi bellissimi occhi verdi, ma poi ricambiò il sorriso.

Se ne andò in bagno ed io iniziai a cucinare.

Lauren's Pov

Andai in bagno e mi spogliai, aspettai che si scaldasse l'acqua e poi entrai.

Mi era servita una doccia, Camila mi faceva sempre un certo effetto e una doccia fredda era l'antidoto giusto.

Finii di farmi la doccia e presi una maglietta abbastanza larga e dei pantaloncini stile calcio, raccolsi i miei capelli in una cipolla e raggiunsi Camila.

Stava cucinando e stava ascoltando delle canzoni dal suo telefono e non facevo altro che pensare a quanto fosse perfetta.

Mi fermai alla porta silenziosamente per guardarla.
Partì "Single" dei The Neighbourhood, lei iniziò a cantare ed io persi qualche battito.

She's just a baby girl
And I love to watch her dance
But it's making me go crazy

Già, era proprio come mi sentivo, lei era soltanto una bambina, la mia bambina.
Lei cercava di essere dura, di essere forte, di avere sempre il controllo, ma con me lo aveva perso.
Si era rivelata per quello che era, si era dimostrata il contrario di quel personaggio che si era creata.
Lei mi stava facendo impazzire e sentivo che prima o poi mi sarei innamorata, ne ero certa.

Mi avvicinai lentamente a lei e la presi per i fianchi girandola, intrappolandola tra il mio bacino e il piano da lavoro dove stava cucinando.

"Can you let your baby be my girl?" Canticchiai nel suo orecchio.

Morsi delicatamente il lobo del suo orecchio provocandole dei brividi, poi la baciai.

"Canti benissimo, Camila." Le dissi. "Poi quella canzone è una delle mie preferite, proprio perché mi ricordano te." Continuai.

"È la canzone che ho ascoltato quando ti pensavo, dopo che ti ho vista per la prima volta, dopo che mi hai rubato il cuore con uno sguardo." Mi disse la ragazza. "Comunque grazie del complimento, anche tu canticchi bene." Rise.

La serata continuò tra baci, carezze e risate. Dopo la cena, andammo in camera e parlammo del più e del meno, fino a che non ci addormentammo.

"Buonanotte Camz." Le dissi dopo averla stretta tra le mie braccia.

"Buonanotte Lolo." Rispose.

SCUSATE SE SONO COSÌ CORTI MA STO CERCANDO DI PUBBLICARE PIÙ SPESSO, VI AMO
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Can you let your baby be mine?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora