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(Foto media: Farras)

Fenris' P.O.V

Quando ci svegliammo quel mattino, notai che Farras si era alzato prima di Eyolf ed io, ed era sicuramente andato a farsi un giro. Eyolf sembrava al pieno delle sue energie, mancava davvero poco alla cerimonia e ogni volta che ci pensavo sentivo una rabbia covare dentro di me. Dovevo essere io l'Alpha, non lui.

La storia che il potere dovesse essere ereditato dal primogenito era una cazzata e Farras ed io la pensavamo allo stesso modo: un Alpha si deve scegliere per le sue qualità fisiche e mentali e di certo Eyolf non era tagliato per tale compito, secondo me.

Mio fratello maggiore si scrollò la terra dal pelo; sicuramente doveva andare da papà per parlare della cerimonia e gli ultimi preparativi.

Papà non mi ha mai domandato nulla sul mio desiderio di essere Alpha..., pensai sentendo un nodo allo stomaco.

Perché Eyolf aveva sempre tutto ciò che voleva? Il potere, le attenzioni, le "lezioni" private con papà... Mia madre era sempre stata l'unica persona ad aver dato più attenzioni a me e Farras: sapeva che Eyolf era in qualche modo il prediletto, ma noi restavamo sempre i suoi cuccioli.


Eyolf's P.O.V

Notai il solito sguardo tagliente di mio fratello, mentre mi preparavo per andare a parlare con papà. Light mi aveva sempre domandato se ritenevo migliore tenere nel branco i miei fratelli o mandarli via per la loro strada e non mi ero mai sognato di mandare via Farras... ma Fenris...

Potevo fidarmi di lui? O almeno, potevo fidarmi dei mie fratelli gemelli? Tra me e Fenris non era mai scorso buon sangue.

"Stai bene?" Gli domandai con un tono forse un po' troppo superbo.

Mio fratello non rispose e si limitò a sogghignare.

"Wow, ti ho fatto una domanda Fenris." Aggiunsi, guardandolo innervosito per avermi ignorato.

"Certo che sto bene." Rispose lui, "Stavo solo pensando se saresti un bravo Alpha, fratellone."

Il mio petto si gonfiò d'orgoglio al pensiero che avrei avuto così tanto potere e che avrei protetto e servito il mio branco con onore. Non vedevo l'ora di diventare ciò che ero stato destinato a diventare fin dalla nascita.

"E cosa ne pensi?" gli chiesi entusiasta.

"Saresti un completo disastro." Rispose Fenris, cambiando subito il mio umore.

"Ah si?", mi ricomposi subito.

"Già." Disse lui, "Il narcisismo non è un tratto positivo, lo sai vero? Tanto meno la superbia e ancora meno la sete di potere. Faresti la fine di nostro nonno."

Non potevo credere alle mie orecchie.

"Sei sempre il solito, Fenris: invidioso, infantile, arrogante e presuntuoso tanto quanto lo sono io. Ti rode solo il fatto che sarò io l'Alpha e non tu."

Le mie parole andarono a segno e notai che lo sguardo sicuro di sé di mio fratello cambiò.

"Certo, diventerai l'Alpha." Rispose, "Ciò non toglie il fatto che non sai nemmeno combattere. Un esempio valido è lo scontro con il Delta, sono dovuto venire io in soccorso o saresti morto. Sei debole e mollo Eyolf."

"Sei caduto pure tu durante lo scontro." Ringhiai.

"Sono caduto perché non c'era tempo per pensare. Almeno Farras ed io abbiamo fatto qualcosa, tu non sei nemmeno durato un minuto." Disse Fenris, mentre i suoi occhi sembravano ardere dall'astio e il suo tono si alzava sempre di più fino ad urlare, "Non sai nemmeno distinguere l'odore di quattro lupi nascosti nei cespugli da quello di un Delta nelle vicinanze che sta per ucciderti. L'Alpha dovrei essere io, non tu buon a nulla che non sei altro!"

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