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Alfy's P.O.V

Quel mattino mi svegliai presto e la prima cosa che notai fu lo strano presentimento di pericolo nonostante non vi fossero odori sconosciuti nell'aria; quella sensazione di malessere improvviso e sconosciuto come se il tuo istinto di stesse sussurrando di stare attento. 

Guardai mia sorella e mio fratello mentre dormivano ancora e presi un profondo respiro. Come facevano ad essere così perfetti? Perché non ero come loro? Intelligente come Onai o atletico come Aria... Non sapevo cacciare, non sapevo combattere e non conoscevo la magia. Il più piccolo della cucciolata e il più debole.

Uscii dalla tana e la fresca brezza estiva mi riempì il petto, guardai il cielo e notai che il sole stava per sorgere e non appena mi voltai verso la tana di papà, notai Mooner seduto davanti alla sua mentre osservava anche lui il cielo in silenzio: eravamo gli unici lupi già svegli eccetto per le sentinelle e i Gamma che tenevano d'occhio la situazione circostante. Mi avvicinai al vecchio lupo che non appena notò la mia presenza e un leggero sorriso si formò sul suo muso. 

"Alfy, già sveglio a quest'ora?" Domandò lui. La sua voce era roca e flebile come quella di un vecchietto; Mooner era tranquillamente il lupo più vecchio del branco e veniva rispettato da tutti compreso mio padre che lo considerava un consigliere vicino e caro. 

"Non lo so." risposi, "Credo mi abbia svegliato un presentimento strano."

"Siamo in due allora." mormorò Mooner, per poi guardare verso la direzione del branco dei lupi del Sud. Oggi il mio amico Eyolf sarebbe divenuto Alpha, eppure non ero entusiasta... questa strana sensazione mi stava tormentando.  

"Il sole sorge lento oggi, è pigro. Oggi non sarà una buona giornata." Osservò il vecchio e io lo guardai confuso per quell'osservazione così strana, "Ma vedo che altro ti turba, figliolo."

Sapevo che con Mooner potevo confidarmi e lui non ne avrebbe parlato con nessuno. Presi un profondo respiro e sputai il rospo: 

"Sono lo sfigato della cucciolata." risposi, "Non sono sveglio e diligente come Onai, né forte e coraggioso come Aria... quando si parla dei miei fratelli nostro padre ha sempre qualcosa da dire, tutti hanno qualcosa da dire... ma quando vedono me è ovvio che vedono solo il riflesso sfocato di mia madre e mio padre." 

Sentii Mooner ridacchiare silenziosamente e io lo guardai scoraggiato. 

"Non si tratta di compiacere gli altri, Alfy." Rispose il vecchio, "E se ti dicessi che tra i tuo fratelli tu sei quello che mi ricorda di più di tua madre?"

Il mio sguardo si illuminò non appena sentii quelle ultime parole... ero davvero simile a mia madre? Non me la ricordavo nemmeno. 

"Com'era?" Domandai senza pensarci due volte. Mooner alzò di nuovo lo sguardo al cielo;

"Sei nato pallido come la neve, quindi i tuoi occhi sono quelli di tuo padre... ma lo sguardo è ciò che mi ricorda di più di Allison: aveva gli occhi più vivaci e dolci che io abbia mai visto, erano espressivi come pochi, ma sapevano guardarti dritto dentro l'anima quando li sfidavi." Rispose Mooner, "Era insicura come te però, entrambi sempre a domandavi che cosa doveste essere... ma secondo me la gente che non sa quale sia il suo posto è quella che alla fine è anche capace di fare grandi cose." 

"Ma io-

"Tu sei tu Alfy. Sei figlio di due eroi, ma non vuol dire che anche tu debba esserlo. Non bisogna saper fare grandi cose per essere grandi."


Fenris' P.O.V

"Lo so che vorreste essere voi gli Alpha... specialmente te, Fenris." Disse la voce di mia madre mentre mio fratello ed io eravamo seduti fuori dalla tana, "E so che siete un po' arrabbiati con me e vostro padre per non avervi dato le attenzioni che avevamo dato ad Eyolf." 

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