Continuo a vederla ovunque. Nello specchietto retrovisore dell'auto, nei riflessi delle vetrine, nelle riprese del telegiornale.
Mi guarda.
Mi sorride.
Sembra dire:"Tu sei il prossimo."
L'abbiamo portata dentro questa mattina. L'hanno catturata mentre si stava cibando di una donna, probabilmente sua madre.
Tre agenti di polizia sono morti nel tentativo di fermarlo. Per la donna, sventrata, non c'è stato nulla da fare.
Io, un mostro simile, lo avrei ucciso subito, invece hanno deciso di portarlo da noi, alla St. Patrick Clinic, per condurre esperimenti psichiatrici su di lei. In fondo, li ho sentiti dire, si tratta del primo caso di cannibalismo in tutto lo stato.Appena l'ho vista, mi si è gelato il sangue nelle vene. A prima vista poteva sembrare un'innocente bambina di dieci anni, pallida e magrolina. Abbiamo dovuto stringere la camicia di forza al massimo ed assicurarla con cinghie di cuoio da quanto è forte. I tre poliziotti sono stati uccisi cavando loro il cuore a mani nude.
All'inizio teneva la testa china, i ricci ramati le ombreggiavano il volto scarno.
Ma quando è entrata nella clinica, ha sollevato di scatto il viso e ha aperto gli occhi. Sono grandi e completamente neri, compresa la sclera. Sorrideva diabolicamente, mettendo in mostra i denti piccoli e affilati, come quelli di un piragna.
Se prima bisognava trascinarla, lì camminava piano, tranquillamente. In genere le persone che interniamo qui urlano, strepitano, tentano si fuggire, non vogliono essere chiuse nelle bianche celle di un manicomio.Lei no.
Lei è calma, talmente calma da risultare sinistra e inquietante.
Secondo me non è una pazza.È un demone.
Al suo passaggio tutti gli altri psicopatici, anche quelli sotto sedativi, si sono messi a gridare e piangere all'unisono, anche senza averla vista. Erano urla strazianti, che trapanavano i timpani e si infilavano nelle crepe dell'anima. Sembrava stessero bruciando vivi, tutti. Lei sembrava divertita a udirli gridare.
Sono stati io ad aprire la sua cella, la 666, a condurla dentro.
E a chiuderla.
E quando ho alzato lo sguardo attraverso il vetro infrangibile, stava guardando me. Stava sorridendo a me. Per la prima volta dopo quasi quindici anni di lavoro ho avuto davvero paura.E ora la vedo, ovunque.
Fa capolino in ogni specchio, in ogni riflesso ed è sempre dietro di me. Allora io mi giro di scatto con in cuore in gola, ma lei non c'è.
Non so perché, ma ho la paura, anzi, la fobia, che si sia liberata e che stia venendo a cercarmi.Ma che diavolo dico?!
È rinchiusa in un manicomio di massima sicurezza, il più efficiente che si possa trovare in tutta la California! Nessuno è mai riuscito a scappare da lì. Nessuno!
Allora perché questo terrore? Per chi poi? Una bambina stretta in una camicia di forza e senza armi? Neanche una granata potrebbe aprire la porta della cella!
Forse...forse sto impazzendo anche io...sto diventando paranoico e schizofrenico come gli internati che curo..."Caro, hai bisogno di una vacanza..."
Mia moglie mi abbraccia da dietro. Sono le tre del mattino e io non ho chiuso occhio tutta la notte. Ogni volta che chiudo gli occhi, il suo volto compare, sadico e grottesco.
"Sei stressato e stai tremando -prosegue lei, sottovoce- Non hai mangiato e scommetto che non hai dormito. Domani vai dal tuo capo, chiedi una settimana di ferie e poi ce ne andiamo a fare un bel viaggio a Los Angeles, va bene?"
Annuisco piano. Temo che lei mi perseguiterebbe comunque, anche se cambiassi città. Ma forse Johanna ha ragione, mi serve una vacanza.
Quando suona la sveglia mi trascini fuori dal letto. Mi vesto con movimenti meccanici, evitando di guardarmi allo specchio. So che se lo facessi, la vedrei riflessa. Ho lo stomaco chiuso ma mi costringo ugualmente a bere un caffè e mangiare due uova.
Prendo l'autobus per raggiungere la clinica. Non la voglio vedere riflessa negli specchietti dell'auto.
Eppure la vedo, seduta accanto a me, nel riflesso del vetro.
Sussulto.
Mi giro di scatto, ma vicino a me c'è solo un sedile vuoto.
Passo il viaggio a guardarmi i piedi.
STAI LEGGENDO
May Your Soul Scream
HorrorPossessioni demoniache, morti che tornano in vita, bambole assassine, leggende, maledizioni, antichi demoni... Questa raccolta di creepypasta attraversa ogni campo dell'esoterismo e del sovrannaturale per risvegliare tutte le paure più primitive del...