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La sveglia suona, io infilo la testa sotto il cuscino per non sentirla dato che la sera prima non ho dormito abbastanza e ho ancora sonno.
<< Su forza, alzati siamo in ritardo>> urla mia mamma a squarciagola spaventandomi. Scendo dal letto e vado a vestirmi, subito dopo corro giù dalle scale e vado in cucina. Ho mangiato quello che c'era sul tavolo: dei cupcakes che avevo preparato con mia mamma accompagnati con il the caldo. Finito porto giù la valigia, la metto in macchina, prendo le nuove cuffie che avevo infilato nei jeans, le collego al cellulare e ascolto la musica. Nel frattempo i miei genitori avevano già chiuso a chiave la casa ed erano nell'auto ad aspettarmi. Io mi sbrigo a salire, chiudo la porta, sento il motore che sbuffa e partiamo ad una velocità stupefacente ( più lenta di un bradipo ).
Durante il tragitto noto tante case grigie che lentamente spariscono e lasciano posto a una fitta vegetazione ricca di vite e rumori tutti da scoprire.
Arrivati a casa del nonno saluto i miei genitori con un abbraccio stringendoli fortemente; malgrado io faccia sempre così quando se ne vanno, questa volta sento che mi mancheranno di più.
Sciolto l'abbraccio loro ritornano in auto, aspetto che si allontanano e vado verso la casa del nonno trascinando dietro la pesante valigia pentita di averci messo così tante cose. Per un attimo mi guardo intorno, il paesaggio è sempre lo stesso: ricco di alberi di vario genere soprattutto fiori, la casa del nonno è sempre la stessa non le ha applicato nessuna modifica da quando me n'ero andata due anni fa. Mi risveglio dallo stato di trans grazie a un soffio di vento mattutino, solito a farsi sentire qui in questi posti dove la primavera è alle porte e gli animali si fanno vedere con tutto il loro splendore dopo il letargo, più lungo del solito. Busso leggermente per non far troppo rumore aspettando che qualcuno apra la porta. Quando finalmente viene aperta mi trovo davanti il nonno, sembra molto serio, non l'ho mai visto così, sono spaventata. Dopo un minuto di sguardi fa spazio lasciandomi entrare. << ciao >> bisbiglio timidamente aspettando una risposta che non arriva e per cambiare argomento dico: << io vado di sopra a sistemare la valigia >> e con uno sforzo immenso la porto nella mia stanza. Si trova a est della casa al terzo piano, l'ultimo. La camera è uguale a come l'avevo lasciata, solo un po' più sporca e buia. Sistemato tutto mi dirigo verso il salotto, verso il mio adorato divano. Entrata vedo l'ultima persona che avrei voluto incontrare in questo istante.

Due mondi unitiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora