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<< non spaventarti >> dice Camilla con un espressione divertita. 

La camera è piena di ragnatele, la luce non riesce ad entrare per colpa delle persiane abbassate, i mobili e i letti hanno uno strato di polvere molto spesso, ma per essere ottimista, la stanza è grande e spaziosa, due camere da letto e un salotto. Qualcosa mi dice chenci vorrà un secolo per pulire tutto questo. 

<< mi dispiace,ma non ho avuto l' occasione di avere una compagna l'anno scorso visto che sono del secondo anno, quindi per non sentirmi sola vivo a casa di mia nonna, non molto lontana da qui >> dice Camilla.

<< ok , perfetto >> esclamo con una faccia disgustata 

<< Però adesso tu mi aiuti a pulire tutto e da oggi condivideremo insime questa stanza >> dico con uno sguardo che non ammette repliche. 

<< ok, ma tu pulisci il bagno e il salotto, mentre io le camere ! >> risponde Camilla con gli occhi da cucciolo. 

<< eh va bene, però quando avrai finito voglio fare merenda e le spese le paghi tu !!! >>

<< No! Non puoi farmi questo! >> Mi dice Camilla disperata

<< no, mi dispiace e adesso al lavoro>> dico vittoriosa

<< tieni questo straccio, inizia a pulire le finestre e poi passa al pavimento, mi raccomando, li voglio splendenti! >> dico passandole lo straccio che ho preso dal bagno. Lei lo prende con due dita e si dirige pigramente nella camera a est, io invece prendo l' aspirapolvere e premo start . 

2 ore dopo ......

Ho finalmente finito e vado da Camilla per vedere a che punto fosse. Varco la soglia della stanza e la trovo addormentata in terra, mi guardo intorno e vedo che la camera brillaaa. Orgogliosa del suo lavoro, la guardo pensando a tutto l' impegno che ci ha messo e involontariamente mi spunta un sorriso. 

Decido di lasciarla riposare e delicatamente la copro con una coperta abbastanza leggere, trovata nel fondo della sua valigia. Ad un tratto sento un rumore provenire dal mio stomaco avvertendomi di non aver mangiato per un' intera la giornata e senza conoscere nessun qui, lascio Camilla e vado alla ricerca di cibo. Percorro molti corridoi a caso e quando noto un ombra uscire da una porta gli vado incontro.

<< Mi scusi, saprebbe dirmi dove si trova la mensa ? >> 

Lui alza lo sguardo fissandomi per qualche secondo. Intravedo i suoi occhi color ambra, il suo viso è senza rughe accompagnato da capelli lisci e ben ordinati color castano scuro e porta con se un libro. Vedendolo così sembrerebbe quasi un alunno, ma notando un fermaglio attaccato sulla sua camicia deduco che è un professore di prima categoria. Finalmente apre bocca e chiede : << sei nuova ? >> 

<< sa che è maleducazione rispondere a una domanda con un' altra? >> 

Il professore seccato e sorpreso dice : << la mensa si trova nel primo piano, di fronte al laboratorio di chimica >>. E se ne va voltandomi le spalle e io non sapendo dove si trovassero le scale decido di proseguire diritta continuando a camminare fino a quando vedo Camilla.

<< Sarah, ma dove sei stata?! Ti ho cercata dappertutto >> 

<< Camilla, tranquilla non è successo niente, sto solo cercando la mensa >> e senza avvertirmi mi prende la mano e mi trascina via.

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