Trova te stessa (28)

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Viaggiare di notte, accompagnati da Susanoo, la Luna, fu un esperienza magica.

Tsukuyomi ci stava guidando attraverso il cielo buio, non camminavamo poggiando i nostri piedi sul suolo arido che ormai distava migliaia di km da noi, ma camminavano su di una strana polvere brillante che si creava sotto i nostri piedi ad ogni passo.

<<La polvere delle stelle è utile in molti modi>> sussurrò Tsukuyomi quasi leggendo i miei pensieri e rispondendo alle mie domande.

<<Brilla troppo per i miei gusti>> Mamoru però si stava divertendo a "volare" dato che aveva già fatto diverse girevolte e pirouette da vero uomo.

<<Ma se sei il primo che si sta divertendo da matti>> disse Toru saltellando di qua e di là, mentre Kuromi ed io ci guardammo trattenendo una risata.

<<Come mai ci teniamo così bassi?>> chiese Kuromi.

<<Non vorrai disturbare il viaggio degli altri Kami>> rispose Tsukuyomi, indicando i puntini luminosi che sembravano stelle nel cielo nero della notte.

<<Ma dove vanno?>> chiesi allora, osservando come si muovevano quasi impercettibilmente.

<<Dipende, c'è chi viaggia perché ormai i suoi poteri sono tali che, può anche far a meno di svolgere i suoi doveri base; chi viaggia attraverso la notte perché è compito del suo dovere; chi scappa dai suoi doveri e così via... Ma chiunque sia lassù, ha quasi raggiunto il massimo del suo potere>> Tsukuyomi sorrise ed una piccola fossetta si creò nella sua guancia paffuta, era davvero carina ed ispitava simpatia, peccato Kuromi proprio non la sopportasse.

<<Tu che lavoro svolgi?>> mi azzardai a chiedere, mentre Mamoru e Toru continuavano a saltellare dietro di noi.

<<Io osservo la maggior parte del tempo, raramente agisco e quando lo faccio non ci sono sfumature fra bene e male. Agisco per il bene o per il male>> rispose lasciando un po' di mistero in quella spiegazione, rividi nella mia mente tutte le volte che osservando la luna mi ero chiesta se mi stesse osservando, se mi stesse sentendo e se potesse darmi consiglio.. In quanti, in momenti di solitudine, ci rivolgevamo a lei pensando che ci potesse sentire, l'unica a poterci comprendere? Ebbene, lei ci ascolta davvero.

<<Deve essere difficile poter vedere tutto e non poter far nulla>> pensai ad alta voce.

<<Sì, lo è. Avrei voluto asciugare tante lacrime, avrei voluto ricomporre tanto cuori infranti, ma tutto ciò che posso fare è offrire il mio conforto attraverso la mia sola presenza. Con gli anni, i secoli, i millenni però ho imparato che gli umani si rialzano sempre, che prima o poi quei pezzi di cuore infranti si ricompongono, e che chi è solo riuscirà a trovare la pace e ancora una volta mi guarderanno, e sorridendo mi ringrazieranno per essere sempre stata lì con loro>> dopo quelle parole mi ci volle molto per non piangere ed abbracciarla, ringraziandola a mia volta, ma mi avrebbero presa tutti per pazza.

<<Ho visto anche te, Haru o Amanda, scegli tu quale nome più ti aggrada... Ti ho vista quando eri una delle Dee più splendenti di tutte, ho visto i fiori di ciliegio sbocciare la prima volta quando sei nata tu, le farfalle volare fra i petali dai mille colori, l'aria fresca muovere leggermente la natura che dopo il freddo inverno riprendeva a vivere. Gli uomini usano i tuoi fiori per esprimere i propri sentimenti alle donne che amano, le donne nei tuoi fiori vedono i sentimenti propri, e così via. Ma ti ho vista anche perderti, proprio grazie a tutte le emozioni che sei in grado di donare, sei stata vittima di te stessa e ancora lo sei. Devi ritrovare la strada per casa, Amanda, la strada che riporta a te stessa>> rimasi senza parole e non potei più trattenere le lacrime, aveva colpito dritto al cuore dei miei problemi.

Il mio migliore amico è un.. gatto?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora