Per raggiungere il Regno di Izanami, Kuromi ci riportò nel mondo umano, spiegando che il modo migliore per entrare nella terra dei morti, Yomi, era quello di attraversare il portale del regno in Giappone, nella provincia di Izumo, così ne approfittai per salutare i miei genitori prima di partire per il lungo viaggio.
Come al solito, i miei avevano deciso di fare un pranzo enorme, a cui era stato invitato anche Mamoru.
<<Hai intenzione di passare tutto il tempo in bagno?>> urlai bussando alla porta, Mamoru ci metteva troppo tempo a prepararsi ed eravamo già in ritardo.
Nessuna risposta, solo brontolii e schiamazzi, alzando gli occhi al cielo decisi di non truccarmi affatto, indossai un paio di converse e aspettai con calma, molta calma.
Mentre ero ferma ad aspettare sul letto, ripensavo a tutto ciò che era successo, ciò che stava per succedere e le possibili conseguenze... E se fossi morta? Avrei dovuto dire addio ai miei genitori? E cosa sarebbe accaduto al mondo privato di primavera? Non potevo permettermi di morire. Kuromi e Toru stavano organizzando il viaggio, anche se Hiro era su tutte le furie perché avremmo lasciato il tempio scoperto, alla mercè di yokai pericolosi.
<<Sono pronto>> Mamoru aveva ancora i capelli bagnati, indossava un maglioncino scuro e dei jeans stretti.
<<Vieni così?>> indicai i capelli bagnati <<non li asciugo mai>> mi rispose prendendo la sua giacca e osservando l'orario sorpreso, eravamo in ritardo.
<<Su, veloce>> il tragitto da casa mia a quella dei miei genitori passò in un lampo, perché corremmo come dei matti, ritrovandoci così a bussare con il fiatone e piegati in due, i numerosi viaggi ci avevano ridotto in due mezze cartucce.
<<Amanda! Siete qui finalmente! Ma che vi prende?>> mia madre era tutta in tiro per il pranzo, mentre mio padre si era tenuto più casual, attendendoci direttamente in sala da pranzo dove vi era cibo per una squadra da calcio.
<<Dovete scusarmi, è colpa mia>> disse Mamoru, dando un bacio sul dorso della mano di mia madre.
<<Oh, non oso immaginarne il motivo>> ed ecco che mia madre mi mandava occhiate cariche di domande a cui non avrei davvero voluto rispondere.
Ci accomodammo a tavola e per fortuna nessuna domanda imbarazzata fu posta, così potei rilassarmi sulla sedia, godendomi quegli attimi di serenità che mi erano concessi prima del viaggio.
<<Quindi partite eh?>> chiese mio padre mentre masticava un boccone di agnello, con lo sguardo fisso su Mamoru che era tranquillo e cercava di mangiare lentamente rispetto al suo solito.
<<Sì, la porto dai miei>> era la scusa che avevamo concordato per giustificare il viaggio improvviso ai miei genitori, anche se una parte di me avrebbe davvero voluto conoscere la sua famiglia, se ne aveva ancora una da qualche parte.
<<Uh, ma anche io voglio conoscerli!>> esclamò mia madre.
<<Oh, certo che li conoscerete, ma al momento mia madre è costretta a non lasciare il letto... Verranno a trovarci a loro volta>> disse Mamoru, più in là avremmo pensato ad un'altra bugia da inventare.
<<Quindi hai intenzioni serie con mia figlia?>> mio padre mi incuteva terrore, ma Mamoru si pulì il viso con un tovagliolo, quasi contento di aver ricevuto quella domanda.
<<Volevo arrivare proprio a questo punto...>> iniziò a dire, sorprendo anche me... cosa aveva in mente?
<<Non mi dire che...>> iniziò mia madre su di giri quando Mamoru iniziò a frugare nelle tasche dei suoi jeans, mentre sia io che papà lo osservavamo confusi.
Mamoru trovò ciò che cercava, ma non lo mostrò, alzandosi in piedi e andando al centro della sala, facendomi cenno di andargli incontro.
Non pensavo a nulla, non avevo proprio idea di cosa stesse per fare, era Mamoru dopo tutto e ci si poteva aspettare sia tutto che nulla.
<<È importante per me che ci siano anche i tuoi genitori mentre lo faccio>> disse inchinandosi ai miei piedi, sentii mia madre urlare emozionata e mio padre ridacchiare soddisfatto mentre io... io avevo paura di immaginare. I suoi occhi neri e sottili mi osservavano mentre sorrideva, il suo solito sorriso ambiguo, non capivi mai se stesse sorridendo perché stava per prenderti in giro, o perché era realmente contento di qualcosa.
La sua mano sfilò dalla sua tasca un bauletto azzurro, ed ecco che ormai la mia immaginazione aveva iniziato a fare il suo corso, il mio cuore a battere all'impazzata e le mie mani tremare, così le strinsi fra di loro mentre mi mordevo le labbra per trattenere un sorriso.
<<Amanda..>> aprí il bauletto mostrando un anello di argento, al quale centro diversi diamanti componevano la forma di un fiore.
<<Vuoi passare il resto della tua vita con me?>> disse quelle parole senza perdere il sorriso, mentre io esplodevo di gioia, ero così contenta che mi ero persino dimenticata di rispondere, lasciandolo così fermo per un po', forse per un attimo pensò persino che stesse per ricevere un rifiuto, perché lo vidi perdere il sorriso.
<<Finché Morte non ci separi direi>> risposi porgendogli la mano, sí, pessima scelta di parole che fece ridere entrambi, mentre infilata l'anello al mio dito.
<<Oh mio dio! È stato magnifico>> mia madre era commossa mentre mi riempiva di baci e papà stringeva la mano di Mamoru, io non capivo più nulla, ero troppo sorpresa, non lo sospettavo affatto.
Sapevo che il matrimonio non aveva davvero un valore per lui, ma lo aveva fatto perché capiva anche che la mia vita da Kami si sarebbe unita alla mia vita umana, che includeva i miei genitori.
<<Tuo padre non è stato così romantico>> borbottò mia madre iniziando a bisticciare con papà, lasciandomi così sola per un po' con Mamoru che era davvero, davvero soddisfatto.
<<Sono o non sono il migliore yokai del mondo?>> mi disse pavoneggiandosi.
<<Mh, avresti potuto fare di meglio>> risposi per non dargli troppe soddisfazioni, lui rise e poi tornò serio.
<<Questo anello è una promessa, è la promessa che noi due torneremo vivi, insieme e potremo finalmente goderci il tempo l'uno con l'altro, senza più scherzi divini>> mi sussurrò all'orecchio, stampando poi un bacio sulla mia guancia.
<<Torneremo di sicuro>> risposi carica di fiducia, ce lo eravamo promesso, e avremmo mantenuto quella promessa.
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Il mio migliore amico è un.. gatto?
ParanormalAmanda ha appena finito il corso dei suoi studi e con un duro passato alle sue spalle è pronta a voltare pagina iniziando un nuovo capitolo della sua vita: una casa propria, un lavoro e addio alle vecchie amicizie! Una cosa però era rimasta invariat...