Dopo

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Il frutto delle azioni compiute da ogni vivente determina un diverso destino nel corso della vita.
Il karma è quindi una conseguenza positiva o negativa di una nostra azione.
Il karma è Freddie che torna dopo due anni perché io ho rovinato tutto. 
Quindi questo dannato destino buddhista decide di spiattellarmi Freddie davanti senza preavviso, perché sono stata una stronza ed è giusto che io soffra in silenzio.
Bhe è uno schifo.
Infilo una sigaretta in bocca e la tengo premuta tra le labbra.
Mi guardò allo specchio: ho gli occhi verdi arrossati, troppo grandi per il mio viso minuto, sembrano così fuori posto da appartenere a qualcun altro.
I capelli lunghi mi stanno appiccicati alla faccia. Un anno e mezzo dall'ultima volta che ho pianto per lui ed ora eccomi qui, a frignare come una quindicenne.
Avevo giurato e promesso a me stessa che mai più avrei provato quel dolore che mi è stato familiare per troppo tempo.
Continuo a guardare la mia immagine riflessa, ma non sono io quella che vedo.
Strappo la sigaretta dalla bocca, la spezzo a metà e la lancio addosso allo specchio che vorrei frantumare. Immersa nel silenzio della mia stanza enorme e vuota vorrei urlare.
Fanculo, sono di nuovo bloccata e senza via di scampo.
Mi butto sul letto con i capelli sparpagliati sul cuscino. Afferro il telefono e compongo il numero di Kaya.
Risponde al terzo squillo e la sua voce mi tranquillizza immediatamente.
<<Beth, tesoro come va?>> mi chiede senza neanche bisogno di una spiegazione o di una parola. Come al solito Kay ha già capito tutto.
<<Sto bene. Più o meno. >>
Mento.
Kaya è la mia migliore amica e sa perfettamente che non sto bene. Non c'è bisogno che mi umili ammettendolo ad alta voce.
Sospira rumorosamente ed inizia a parlare con voce calma.
Kaya conosce ogni singolo dettaglio,ogni lacrima e ogni notte insonne, per questo so per certo che mi parlerà con totale sincerità . Proprio quello di cui ho bisogno.
<<Beth,sai come la penso su Freddie e su tutto il resto. Quindi mi limiterò a dirti una cosa che ti dimentichi sempre. Per l'amore non è mai troppo tardi. Mai. >>
<<Kay, siamo ben oltre il troppo tardi. Abbiamo iniziato un'altra vita e mi sta bene così, o almeno dovrebbe.>>
<<Davvero?>> chiede sarcastica.
No, certo che non mi sta bene.
Non ero d'accordo quando è partito perché nonostante tutto sapevo che mi sarebbe mancato anche solo incrociare il suo sguardo per strada.
Piano piano mi sono abituata.
Ci si abitua alla morte,come si può non abituarsi all'assenza.
Sono andata avanti, semplicemente ho lasciato che le cose andassero come dovevano andare. Non mi piaceva e odiavo tutto e tutti, ma l'ho mandata giù e sono passata oltre.
Perché non dovrei riuscirci ora?
Sono sopravvissuta alla sua assenza contro voglia,sopravviverò anche alla sua presenza.
Di nuovo.
<<Certo. Sto bene, lo giuro.>>
<<Elisabeth, tu non stai bene. Ti stai accontentando.>>
Forse, ma è l'unica scelta che ho comunque.
<<Kay..>> comincio a rimproverarla.
<<Ehi sei tu che mi hai chiamato bella.>>
<<Giusto, quindi devo prendermi la ramanzina. Ti voglio bene Kay.>> Dico tutto d'un fiato.
<<Anch'io Beth. Il karma non c'entra però, questa è la vita, l'amore.>>
<<L'amore è sopravvalutato.>>Borbotto.
Kaya sospira, so che non è d'accordo. Per lei l'amore è il sale della vita e la ragione di ogni cosa.
Non  l'ho mai sentita neanche pensare di rinunciare all'amore.
Io invece dal canto mio, ho capito  che non vale la pena rinunciare al proprio orgoglio per una cosa che fa solo degli enormi buchi.
<<Dormici su, sono quasi le tre.>>
<<Già, ci proverò.>>
Sbadiglia rumorosamente dall'altro capo del telefono. <<Domani mattina andrà meglio.>>
Alzo gli occhi al soffitto e mi metto a guardare le piume degli acchiappa sogni appesi fluttuare. Chiudo gli occhi e sospiro.
<<Significa che mi sveglierò e lui non sarà più qui?>>
<<Non sei neanche un po' felice di
rivederlo?>>
Felice. Ah, ti prego sono emozionata come una fottuta bambina ed è proprio questo il maledetto problema.
<<No.>> Dico cercando di convincere più me stessa che Kaya. <<Neanche un po'.>>

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