CAP.15

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"Che cosa ci fai qui Dylan?" Chiesi con un filo di voce.

Era tutto così confuso... Lui impassibile restava a fianco di Dominic senza dire una parola.

"Vai Dylan, dille tutto quello che è successo" Sentenziò Dominic poggiandogli la mano sulla spalla.

Ebbi il tempo di guardare meglio il ragazzo che era di fronte a me.

I suoi occhi è come se fossero stati spenti, senza un briciolo di vita.

Portava le mani dietro la schiena, il suo viso era tranquillo come se tutto questo fosse normale.

Finalmente Dylan posò lo sguardo su di me, la sua voce era fredda e distaccata.

"Bhè ero a New York, passeggiavo per le strade affollate, quando Dominic si avvicinò e mi propose un'offerta interessante..." fece due passi avanti e io due passi indietro.

La mia mente era offuscata da molti pensieri. In quel momento capii che la visione non voleva avvisarmi che Dylan era in pericolo bensì che il ragazzo era il pericolo.

"Accettai volentieri, è stato molto facile con te, come pianificato" fece una piccola pausa "Anche Lia è stata di grande aiuto devo dire, appena mi ha visto è stata molto felice, dato che si fidava di me mi ha dato tutte le informazioni che mi servivano" Disse con un ghigno.

I miei occhi si riempirono di lacrime, guardavo quel ragazzo con fare deluso, come ha potuto farlo?

In quel momento volevo solo scappare e lasciarmi tutto alle spalle, ma dovevo essere forte per la mia famiglia, per i miei amici, che mi sono stati vicini.

"Perché tutto questo Dylan? Qual è il tuo scopo?" Sentenziai avvicinandomi coraggiosamente " Come hai potuto tradirci, eri il mio migliore amico!" Urlai.

"Hai detto bene Evelyne, eravamo migliori amici" Disse con tono serio "Sei stata così stupida a fidarti così facilmente di me... Per tutti questi anni non ti sei mai accorta delle mie attenzioni, delle mie carezze... Per te era solo amicizia!" tuonò.

No, non poteva essere vero, non era davvero lui... Non era davvero Dylan, Dominic doveva avergli somministrato qualcosa... Per me era un pugno nello stomaco.

Calde lacrime scendevano copiose sulle mie guance, davanti a quello spettacolo gli occhi di Dylan presero colorito, ma lui si scompose di poco.

"Bene Evelyne, ora ,passiamo agli affari" Riprese a parlare Dominic battendo le mani.

Io non riuscivo a muovermi, guardavo quello che credevo il mio migliore amico con gli occhi offuscati dalle lacrime e con un pezzo di cuore mancante.

"Ora basta piagnistei Evelyne, come vedi non puoi fidarti di nessuno..." Disse avvicinandosi a me. Mi prese il mento tra le dita e mi osservò.

Asciugò le lacrime e mi accarezzò le guancie.

"Perché dovrei fidarmi di te allora" sputai con odio divincolandomi da quelle mani viscide.

"Perché io sono dalla tua parte, voglio farti trovare la pace con la tua famiglia a condizione che tu sia al mio fianco" Disse, era a pochi centimetri dal mio viso, potevo sentire il suo respiro. Sapeva di menta.

"E va bene, sarò al tuo fianco ma dovrai promettermi una cosa" Sentenziai, mi ci volle tutto il coraggio del mondo.

"Dovrai lasciare in pace la mia famiglia e i miei amici" Dichiarai, lui sembrò pensarci su, poi posò nuovamente i suoi occhi rossi su di me e parlò con voce compiaciuta.

"Affare fatto" Disse si girò di spalle e fece per andarsene, quando alzò il dito.

"Devi prima trovare tua madre e tua sorella però" Sentenziò, lo sapevo che c'era qualcosa sotto, quell'uomo viscido e ripugnante era riuscito a distruggermi. Con tutti i suoi mezzi a disposizione, compreso il mio migliore amico che ora se ne stava lì a fissarmi con fare tutto ad un tratto dispiaciuto.

Dylan bloccò il braccio di Dominic all'improvviso e lo fece girare. Dominic parve stupito da quel gesto infatti gli lanciò uno sguardo furibondo.

"Non ti uccido solo perché ti sono debitore, grazie a te Evelyne è mia" Disse.

Ma Dylan non parve importarsene della sua gratitudine, si vedeva che lui voleva ben altro.

"Il nostro patto?" Chiese.

"Oh giusto, ogni tanto ti concederò del tempo per stare con lei" Disse facendogli un occhiolino malizioso.

Capii tutto: Dominic gli ha offerto me affinchè accettasse! Che lurido bastardo!

Rimasi pietrificata a quella notizia, intanto vedevo Dylan lanciare occhiate di fuoco a Dominic il quale non ne era tanto compiaciuto.

"Non erano questi i patti!"Urlò il moro avvicinandosi pericolosamente a Dominic

"Senti ragazzino, sparisci prima che ti uccida" Disse l'uomo con fare scocciato

"No" Si azzardò a dire Dylan, in quel momento ebbi paura per la sua incolumità. Gli occhi di Dominic si fecero più rossi del solito, forse era per la rabbia che adesso gli ribolliva nelle vene per l'attacco da parte del moro.

"Ok, ora mi hai davvero stancato" Disse

Prima che io potessi entrare in gioco e fermare tutto, Dominic prese per il colletto il moro e lo scaraventò verso la siepe.

Dylan cadde terra e non feci in tempo neanche a soccorrerlo che il signore degli oscuri gli perforò il petto con una mano lasciando Dylan a terra , una macchia di sangue si fece spazio sulla camicia.

Dominic prese un fazzoletto dal taschino della sua giacca e cominciò a pulire il sangue dalle sue mani.
Guardava compiaciuto la sua opera a dir poco orribile.

La mia mente suonò il campanello d'allarme, non so quanto urlai... I miei occhi fissarono quell'immagine per diversi secondi fino a quando io non caddi in ginocchio, mi avvicinai al suo corpo, le mie lacrime cadevano sul suo viso. Dylan non riusciva a parlare, faticava a respirare e un rivolo di sangue usciva dalla sua bocca.

"NO, no non mi lasciare ti prego Dylan...No! Ti prego!" Urlai piangendo.

Lui alzò il braccio e con la mano mi accarezzò la guancia

"Mi... Mi disp- dispiace Ev..." sussurrò prima di chiudere gli occhi.

" No, tu non morirai, ti aiuterò"Dissi, appoggiai le mani sul petto e cercai di usare la mia magia ma non sapevo come usarla ero totalmente inutile.

Guardai le mie mani sporche di sangue, non potevo fare più nulla ormai.

Giuro che Dominic pagherà! A qualunque costo!


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