Come potevo uccidere un uomo, nonché signore degli oscuri, senza che lui mi riduca in poltiglia? Non avevo una risposta ben definita in realtà, ma contavo su me stessa e sui miei poteri. Dovevo sfruttarli, accrescerli. Ma come?
Un fruscio, mi fece distogliere dai miei pensieri portando il mio sguardo alla porta e Dominic era lì che mi fissava con uno sguardo terrificante, era poggiato allo stipite della porta e alternava lo sguardo da me alle piume alle mie spalle.
"Ciao bambolina di papà" la sua voce era così roca che mi fece scendere un brivido lungo la spina dorsale.
"Sei cattiva lo sai? Non si fruga tra le cose di mamma e papà"
"Si può sapere cosa diavolo stai dicendo? Non sono la tua bambolina benché meno stavo frugando tra le tue cose"
" Sei una piccola bugiarda, tua madre non ti ha detto che non si dicono le bugie?" Quest'uomo aveva una mente così contorta che ci sarebbero voluti anni per capire cosa girasse nel suo cervello. Perché si stava comportando così? Come se fossi ancora una bambina. La sua bambina.
"Dominic, che cosa vuoi da me, smettila di tormentarmi, lasciami andare!" soffocai un urlo di disperazione formando un groppo alla gola che sarebbe scoppiato di lì a poco in una valle di lacrime.
"Bambina mia, sai già le mie intenzioni. Voglio solo realizzare il mio sogno insieme alla mia piccola, puoi avverare il desiderio del tuo vecchio?" pronunciò quelle ultime parole slanciandosi verso di me a braccia spalancate pronto a stringermi in un abbraccio. Mi spostai.
"Dominic, io non sono la tua bambina, non lo sarò mai, toglitelo dalla testa. E non realizzerò il tuo desiderio, è malvagio, diabolico"
Lui fece una smorfia di fastidio e cominciò a massaggiarsi l'orecchio con fare teatrale.
"Scusa cara, penso di avere le orecchie tappate, puoi ripetere?" disse sorridendo, era così innaturale e spaventoso il suo sorriso che mi tremarono le gambe. Strinsi i pugni e mi avvicinai fino ad averlo ad un palmo di naso.
" Bene, leggi il labiale allora: scordatelo." Scandii le parole indicando la mia bocca e con una spallata uscii velocemente dalla stanza camminando dritta nel corridoio, anche se non avevo una meta precisa.
Mi bloccai di colpo e mi portai una mano alla gola, non riuscivo a respirare. Affannavo, in cerca d'aria ma l'unica cosa che ottenni fu cadere in ginocchio sgranando gli occhi per la paura. Vidi un paio di scarpe davanti a me e con la poca lucidità che mi era rimasta, Dominic teneva una mano a mezz'aria che stringeva il vuoto. Ma in realtà, stava stringendo il mio collo, mi stava soffocando.
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Un mondo diverso
FantasyEvelyne, una ragazza dai capelli corvini e gli occhi azzurri, la sua vita è tranquilla fino a che qualcosa non spezza la sua pace, il suo equilibrio. Tutto intorno a lei sembra sgretolarsi, tutto quello a cui ha creduto è tutta una menzogna, una b...