Capitolo 3

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Entrambi si affrettano a recuperare i propri vestiti (Louis sul letto e per terra, Harry dall'armadio), si vestono il più in fretta possibile e si avviano verso la sala da pranzo. O meglio, Harry lo fa, Louis invece passa dall'entrata del cuoco e si prepara a servire la famiglia che lo ha ospitato.

Appena è pronto il succo d'arance raccolte questa mattina e spremute da lui stesso, lo porta a tavola riempiendone mezzo bicchiere a Harry.

«Grazie, Tomlinson.» esclama Harry, stupendo la madre, il padre e la sorella seduti a tavola (quest'ultima rimane con la forchetta col pancake sospesa a mezz'aria). Louis arrossisce, ma non per il fatto che lo abbia chiamato per cognome, poiché i dipendenti vengono sempre chiamati per cognome, ma per il fatto che un membro della famiglia lo abbia ringraziato.

La madre lo aveva avvisato, Louis, gli aveva detto testualmente: "Non ti aspettare ringraziamenti da noi: è il tuo dovere, non è un favore."

«S-Si figuri, Signorino Harold.» risponde Louis, non molto convinto delle parole appena fuoriuscite dalla sua bocca. Posa la brocca davanti al riccio, come ogni mattina, e torna in cucina ancora un po' scosso.

"Rivolgiti a noi chiamandoci Signora Anne, Signor Robin, Signorino Harold e Signorina Gemma, solo in ambito familiare, però. Se è presente gente in casa siamo Signor, Signora, Signorino e Signorina Styles." Ecco un'altra raccomandazione, per non dire ordine, della Signora.

Casata Styles #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora