Capitolo 4

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Stavano camminando tranquillamente nel giardino della Casata Styles, vicini, le mani quasi si sfioravano.

Non si capiva se il silenzio presente fosse imbarazzante o meno.

«Oggi chiamandomi hai sconvolto tutti...» esclamò Louis mentre continuavano a camminare.

«Sei una persona anche tu, per quale motivo non dovrei essere gentile con te?» replicò Harry.

«Sono inferiore a te, lo sai...» gli ricorda il maggiore, guardando le sue scarpe malridotte.

Harry si ferma e Louis lo imita, guardandolo stranito. «Louis, lo sai. Detesto quando dici queste cose.»

Louis fa una risatina quasi ironica. «Detesti la verità? Sì, in effetti è spesso amara.»

«Louis...» Harry lo guarda.

«Cosa?» Louis lo guarda scuotendo la testa, senza capire.

«Dai...» riprende a camminare e l'altro lo segue.

Louis si arrende e non parla più.

Dopo qualche minuto di silenzio, Harry parla.

«È bellissimo qui...»

«Già, hai una casa davvero bella.» dice il maggiore mentre continuano a camminare.

«Lou, guarda che è anche casa tua.»

«Non esattamente, è la casa delle persone per cui lavoro, le quali sono così gentili da ospitarmi.»

«Mmh... facciamo che vivi con il tuo migliore amico, va bene?»

«Mmh, non lo so...»

«E io sì, lo so.» Harry tira Louis a se e gli avvolge un braccio attorno alle spalle.

Camminarono ancora un po' e poi si sedettero su una delle panchine senza schienale all'interno del giardino.

Harry voltò il viso verso quello di Louis e quest'ultimo lo imitò. Harry sorrise facendo comparire le fossette.

«Sei molto bello, Louis.»

Il maggiore arrossì violentemente accennando un sorriso «G-grazie, tu lo sei assolutamente di più.»

Harry scosse la testa «Nah, io non credo.» E Harry sorrideva, sorrideva tanto. Non tolse mai lo sguardo da Louis.

Il minore avvicinò il suo viso a quello del maggiore molto, molto lentamente alternando lo sguardo dagli occhi di Louis alle sue labbra.

Louis era immobile, non sapeva cosa fare, se avvicinarsi oppure allontanarsi e scappare per l'imbarazzo. Sapeva che, qualsiasi cosa avrebbe fatto, il rapporto con il riccio sarebbe cambiato. C'era forse solo una cosa che gli fece scegliere di non scappare: anche lui voleva quel bacio.

Le loro labbra erano a meno di mezzo centimetro di distanza e Louis le fece combaciare velocemente, aveva aspettato troppo.

Il bacio, che era cominciato come un semplice bacio a stampo, si trasformò velocemente in un bacio lento, dolce, passionale.

Harry chiese l'accesso con la lingua e Louis, anche se un po' impacciato, non esitò. Da lì in poi fu solo un intreccio di lingue e morsi.

Louis intrecciò le mani nei capelli di Harry e lo strinse più a sé. Harry, invece, si sedette "a cavalcioni" sulla panchina, mise le mani sul sedere di Louis accarezzandolo per bene e lo sollevò facendolo sedere sul suo bacino con le gambe "a penzoloni", che cadevano ai lati della panchina. Il tutto senza mai interrompere il bacio. Harry lo strinse a sé con uno scatto, i loro bacini combaciarono ed entrambi sospirarono nel bacio.

I capelli di Harry ormai non potevano più definirsi ricci.

Si staccarono entrambi da quel magico bacio per carenza d'aria, rimanendo con gli occhi chiusi per godersi l'intensità del momento. Nessuno dei due si era accorto che avevano chiuso gli occhi, ma questi sono dettagli.

Aprirono gli occhi e un sorriso spontaneo e spaventato comparì sui loro volti.

«Wow» sussurrò Harry.

«Wow» confermò Louis.

Entrambi ridacchiarono per l'assurdità di quella "conversazione" e per il nervoso. Ma entrambi stavano bene.

E fu un attimo. Smisero di ridere contemporaneamente dal nulla, si guardarono seri. Neanche il tempo di formulare un pensiero e le loro labbra si rincontrarono in un bacio che in poco divenne più disperato, come a voler finalmente soddisfare la fame di quelle labbra che entrambi avevano bramato per così tanto tempo. Le mani finirono fra i capelli, sulla schiena, dietro al collo, tutti modi per comprimersi il più possibile contro l'altro, per sentirlo il più vicino possibile.

Si baciarono per molto, minuti, ore, nessuno lo sapeva, nemmeno loro.

Sapevano solo che stavano bene, molto bene.

Seduti in quel modo, con i bacini a contatto, gli ansimi erano difficili da trattenere. Accorgendosi che quegli scontri casuali piacevano ad entrambi, Louis, in un attimo di coraggio, ruotò il proprio bacino contro quello di Harry ed entrambi ansimarono fortemente. Il maggiore, notando che al riccio non dispiaceva affatto quel movimento, lo fece ancora. E ancora, e ancora, e ancora, e ancora, fino a quando Harry assecondò le sue spinte e, a questo punto, un gemito a entrambi non potè non scappare. Louis continuò, facendo sempre più pressione.

Harry posò le sue grandi mani sul sedere sodo di Louis, aiutandolo con le "spinte".

Ansimavano tanto.

Harry, molto a malincuore, dovette fermare i fianchi di Louis.

Si scambiarono ancora qualche bacio, poi si fermarono a guardarsi.

I nasi si toccavano.

«Potrei non fermarmi più» disse il riccio come spiegazione al suo gesto.

«Anche io» concordò il liscio con le guance rosse dall'imbarazzo.

Il minore gli accarezzò le guance facendole diventare ancora più rosee. Sorrise. Era adorabile.

Il riccio posò le sue labbra su quelle del liscio. Stavano diventando la sua droga.

Il liscio ricambiò il bacio. Adorava le sue labbra.

«Che dici, rientriamo? Non che io voglia eh, sia chiaro» chiese Harry sorridendo.

«C-Come vuole, signorino» rispose Louis sorridendo. Harry si irrigidì.

«Okay. Alzati» disse Harry duro. Louis fece come gli venne detto.

Il minore cominciò a camminare ignorando il maggiore ancora fermo a guardarlo davanti alla panchina. Abbassò lo sguardo. Harry si era già pentito di tutto.

Non sapeva se andargli dietro o rimanere fermo e lasciarlo solo. Non ne aveva proprio idea.

Ci pensò Harry a fargli capire cosa fare, voltandosi, nonostante non volesse farlo. Lo guardò.

«Allora? Non vieni?» Louis sorrise.

Gli corse incontro ed entrarono entrambi in casa. Louis andò a pulire la camera da letto dei signori Styles, mentre Harry andò nello studio per "studiare" un pochino, non prima di aver rassicurato Louis donandogli un bacio a stampo e un sorriso prima di dividersi.

Casata Styles #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora