Capitolo 12

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Harry si stava avvicinando a lui. Voleva correre in bagno, ancora. Ma era pietrificato. Lo stava fissando avvicinarsi con gli occhi sgranati, preoccupato. Al contrario di Harry, il quale sembrava alquanto rilassato.

«Mi vorreste concedere questo ballo?» chiese il riccio facendo un leggero inchino e allungando una mano verso il maggiore, il quale lo stava guardando molto sconvolto.

Era anche tanto imbarazzato: tutta la sala stava guardando lui.

Chi bisbigliava stupito, chi guardava e basta, chi borbottava contrariato.

Harry sorrise continuando a guardarlo negli occhi e Louis non poté fare altro se non annuire, prendendo la sua grande mano con la propria più piccola.

Si incamminarono lentamente verso il centro della sala, sotto gli occhi di tutti, nel cerchio in cui tutti si dividevano lasciando lo spazio per le danze.

Meno male che avevano fatto qualche prova per Harry nella sua stanza, se no in questo momento Louis non avrebbe avuto idea di cosa fare, così sopraffatto dal nervoso.

Cominciarono a danzare e il maggiore pian piano si sciolse, merito della vicinanza ad Harry.

Il primo ballo, a cui parteciparono loro da soli, finì. Ci fu un applauso generale misto a delle congratulazioni. In pista arrivarono delle altre coppie, fortunatamente per Louis, che un altro ballo sotto gli sguardi di tutti non lo avrebbe retto.

La musica cominciò e le coppie iniziarono a danzare, Harry e Louis compresi.

«Harold!» tuonò la voce del padre di Harry. Fortunatamente non sovrastò il volume della musica e quasi nessuno si accorse del suo richiamo.

Harry e Louis si ricomposero e, dopo che il riccio ebbe raccolto la mano del liscio, camminarono verso il signor Styles, il quale aveva uno sguardo alquanto arrabbiato.

«Potresti, di grazia, spiegarmi? Io e tua madre abbiamo faticato molto per riuscire ad organizzarti un incontro con tante belle ragazze per poterti lasciare una vasta gamma di scelta, e tu cosa fai? Balli con uno sguattero?» Il padre stava guardando il figlio con il fuoco negli occhi. Louis si sentì terribilmente in colpa e più inferiore del solito rispetto ad Harry, mentre a quest'ultimo dettero molto fastidio quelle parole.

«Per prima cosa è un maggiordomo, o domestico, se preferisci: non è uno sguattero, non siamo nel Medioevo. Secondariamente, questo evento è stato creato per trovare una persona che mi sarebbe potuta piacere con cui avrei potuto iniziare una relazione. E, si dia il caso, che a me piaccia Lou-»

«Per trovare una donna, Harold, una donna» lo interruppe il padre.

I piedi di Louis si muovettero veloci per sgattaiolare via da quella situazione, ma la mano di Harry era salda sulla sua.

«Hai messo in ridicolo la famiglia Styles in tutta la regione, te ne rendi conto? Un domestico... ma dannazione.»

«No, padre. Non è affatto questo il punto. Se a me le donne non interessano, cosa dovrei fare secondo te?»

«Non possono non piacerti, signorino, non è possibile.»

«Mi dispiace papà, però, come puoi vedere, è molto possibile.»

Detto questo, Harry, che ancora stringeva la mano di Louis con la propria, se ne andò. Il padre si allontanò imprecando, cercando la moglie.

Appena arrivarono in camera, il maggiore scoppiò a piangere.

«M-mi dispiace, mi dispiace, n-non volevo succedesse questo...» singhiozzò.

Il riccio gli prese delicatamente il viso fra le grandi mani, sussurrò «Ehi, amore, guardami» e Louis alzò lo sguardo per farlo incontrare con quello del suo ragazzo. «Dispiace a me, davvero tanto, per quello che ti ha detto mio padre. Però non mi pento di niente di quello che ho fatto io, di niente.» Gli tolse una ciocca di capelli dalla fronte per poterlo guardare meglio. Bellissimo. «Chiaro?»

Louis annuì leggermente.

«Ecco» Harry gli sorrise e gli diede un piccolo bacio.

Louis sorrise. «Adoro le tue fossette»

«E io adoro te, mio piccolo Boo.»

Louis fece un gran bel sorriso. Un nomignolo innocente.

Un amore innocente, ecco cos'era il loro.

Tralasciando quanto successo un po' di tempo prima nella camera di Harry.

Il sorriso di Harry si spense all'improvviso e Louis si preoccupò subito.

«Oddio! Ma io ho fatto tutto di testa mia! Amore mio tu che ne pensi? Cavoli, magari ti vergogni e l'hai fatto controvoglia e... dannazione! Ti prego Lou perdonami, mi dispiace!» Harry era spaventato.

Louis rise. «Harry, stai tranquillo! Lo sai che io ho solo paura che gli altri ti vedano sotto una brutta luce poiché stai con un tuo maggiordomo, o tata, o domestico, o chiamami come ti pare. Pensavo ti vergognassi di me, ecco tutto... e avresti avuto completamente ragione»

«Pff, direi che è abbastanza chiaro che non mi vergogno affatto di te» sorrise Harry.

Louis gli cinse la vita con le braccia e posò le labbra su quelle del suo ragazzo ricciolino.

Casata Styles #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora