Ad Arianna, una delle poche che mi sopporta quando sono arrabbiata con tutti.
Vittorio se n'era andato verso le dieci, vedendo che mi ero ormai addormentata tra le sue braccia. La verità? Non stavo dormendo, stavo solo aspettando che se ne andasse. Avevo un gran bisogno di uscire, di stare da sola, di pensare.
Mi misi un leggins e una felpa e uscii di casa, struccata, con i capelli scombinati, ed ero anche sicura che, essendo venerdì, ci sarebbe stata molta gente per strada, ma poco mi importava. Probabilmente il giorno dopo me ne sarei pentita, ma in quel momento era davvero l'ultima cosa che mi interessava.Uscii di casa sotto lo sguardo interrogatorio di mia madre. Erano un po' di giorni che mi guardava con lo sguardo da "dobbiamo parlare", probabilmente mi avrebbe detto le solite stronzate tra cui "mi sembri essente" e tante altre cose. Io, invece, non volevo parlarne, insomma, cosa le dicevo? "Ciao mamma sto male per Alessio?" No, non potevo. Lei era esagerata, avrebbe fatto succedere il finimondo.
E mentre pensavo a questo, mi ritrovai al parco, al nostro parco.
Evitai di sedermi sul solito muretto, avevo paura di incontrare i ragazzi, di solito uscivano il sabato. Mi sedetti, quindi, su una panchina, e cominciai a guardare ciò che era davanti a me: il nulla.
Mi bruciava lo stomaco, e mi faceva male la testa. Aggiungendo il fatto che avevo il morale a terra potevo dire di stare proprio una merda. In quel momento ci sarebbe proprio voluta una bottiglia di vodka o una canna, ma già mi bruciava lo stomaco e non volevo peggiorare la situazione con dell'alcool, e l'ultima volta che avevo fumato erba non ero stata poi così bene, sarà stato perché era la prima volta, ma mi stavo davvero sentendo male, e mi ero promessa di non farlo più. Insomma, come sensazione non era il massimo, sopratutto il giorno dopo.Passarono diversi minuti e mentre pensavo a cose completamente a caso -nelle quali c'entrava sempre la stessa persona- sentii il legno sotto di me abbassarsi, segno che qualcuno si era seduto. Non avevo voglia di vedere chi fosse, ero troppo assorta dai miei pensieri. Quando, però, senti quella persona sospirare mi girai di scatto. Possibile l'avessi riconosciuto da un piccolo segno? Si.
Lo guardai, e lui ricambiò. Aveva degli occhi così belli, cazzo. Erano neri come la pece, mi ricordavano tanto un buco nero, un buco nero nel quale volevo tanto affogare. Lui li aveva sempre odiati, diceva che erano tremendamente banali, eppure io non lo pensavo, anzi. Ero sempre stata convinta che le cose più semplici fossero le più belle, le più importanti.
Ci guardammo negli occhi, e questo mi portò a qualche sera prima, e mi fece anche capire che ormai io e lui comunicavamo con gli sguardi, con i gesti. Dopo probabilmente minuti passati a guardarci, si tuffò sulle mie labbra, dandomi un bacio che non esitai a ricambiare. Era così fottutamente bello è appagante sentirlo così vicino a me. Non pensavo alle conseguenze, ai problemi, pensavo solo che stavo dannatamente bene e che non avrei mai desiderato stare in un altro posto.
Quando il bacio si fece ancora più intenso di ciò che già era, mi fece mettere a cavalcioni sulle gambe, non curando il fatto che qualcuno avrebbe potuto vederci, e in realtà, neanche a me interessava.
Ma tra me e Alessio nulla poteva essere normale, nulla poteva finire bene, quindi, una volta staccati, ce ne andammo.
E lì arrivarono i sensi di colpa.
•••••
Appena misi piede in casa mi arrivò un messaggio da Gennaro-Domani suoniamo, ci hanno finalmente chiamati per un mini live in un locale. Ci sarai, vero?-
Risposi si, nonostante tutto il casino che si era creato. Gennaro -almeno speravo- ci teneva alla mia presenza.
Andai in camera ed entrai in doccia, anche se era mezzanotte, ma prima chiesi a Vittorio di vederci il giorno dopo.
•••••
<<Quindi avete limonato e basta?>>
<<Già.>>
<<Mio Dio, quando lo capirete?>>
<<Quando avremmo le palle di dircelo, perché lo sappiamo, o almeno, io lo so.>>
<<Lo sa anche lui, credimi.>>
<<Mi sta esplodendo la testa, cazzo.>>
<<Ci credo, tesoro, è una situazione di merda.>>
<<Voglio piangere.>>
<<Ma no, dai, ci sono io.>>
<<Dio mio, non saprei che fare senza di te, Vittò.>>Me.
Alloraaaa...stanno succedendo altre robe strane tra i due.
Purtroppo questa storia è molto breve, e tra quattro capitoli finirà.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto,
Sarah💕