Capitolo 11

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Hello everybody!! Come state? Ci sieteeee? Non scrivo mai nulla prima del capitolo per evitare di dilungarmi troppo, ma questo è un capitolo "particolare" e ci tenevo a scrivere due parole. Vorrei tantissimo che vi piacesse! è stato davvero un anno complicato, e so di non essere stata costante nel pubblicare e nello scrivere, vi chiedo scusa. Sto usando tutto questo (Wattpad e la stessa scrittura) per staccare la spina e prendermi un po' di tempo per me stessa ma a volte l'ispirazione vola via e c'è ben poco da fare! Ad ogni modo... grazie per aver seguito la mia storia fino a qui e per non avermi "abbandonata"! Buona lettura!

Un abbraccio, N! 


SEBASTIAN

Che bello vederla comparire dalla porta.

Ho aspettato questo momento da quando è uscita da quella stessa soglia.

Ha i capelli raccolti in una coda, ancora umidi. E gli occhiali da sole sulla testa. «Ciao», mi saluta sorridente.

La osservo per qualche secondo mentre la coda ondeggia sulla sua schiena.

Senza dire nulla mi alzo dalla sedia e la raggiungo chinandomi su di lei con un bacio forse troppo irruento. La borsa da mare le scivola dal braccio e finisce a terra con un tonfo sordo.

Ha la pelle ancora più arrossata di ieri, e la cosa mi fa innervosire, perché così non capirò quando arrossisce se dico qualcosa di sporco...

«Mi sei mancata», le dico tra un bacio e l'altro.

All'inizio sembra sorpresa del mio comportamento, ma poi la sento sciogliersi tra le mie braccia. Sa di sole, e acqua di mare... le mordicchio il labbro inferiore.

Per tutta risposta mi tira la maglietta e fa per dirigersi in camera da letto.

Adesso sì che ragioniamo. Mugolo già. «Ti seguo, Livie».

Mi attira a sé e in un secondo mi ritrovo su di lei. Il letto è stato rifatto, ma stropicciarlo con lei è sempre bello. Spero di non schiacciarla troppo con il mio peso, ma non sembra infastidirla.

Mi sfila la maglietta con rapidità, ma poi sembra bloccarsi.

«Che succede?», ho il fiatone.

Si morde l'interno della guancia. «Io... Non so nemmeno come dirlo». Immagino stia diventando paonazza, ma non si capisce granché... maledizione.

«Dillo come ti viene», la tranquillizzo io. Qualsiasi cosa dicesse mi farebbe eccitare ancora di più... credo.

Lei da una rapida occhiata ai miei pantaloni. «Mi insegni?».

Oh, Gesù.

Sento pulsare il contenuto dei miei pantaloni, e anche lei se ne accorge. Spalanca gli occhi, ma sorride.

Le do un bacio, poi mi libero dei pantaloni della tuta.

«Tutto quello che vuoi».

OLIVIA

Ma come diavolo mi è venuto in mente?

E se ne non fossi capace?

Anzi, è ovvio, non sono capace.

Farò una figuraccia.

Se ripenso a come mi ha fatto sentire bene...

Non so nemmeno da dove cominciare, ma Sebastian non sembra preoccuparsene. È tranquillo... come cavolo fa?

#Wattys2016 Saved Love - Una canzone per salvarciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora