Lavorare in un negozio d'abbigliamento in centro a Roma è contemporaneamente esaltante e stancante. Si incontrano tantissime persone di ogni tipo e si ascoltano richieste di ogni genere si acquisiscono una tale quantità di aneddoti da tenere banco per serate intere. E' tuttavia un lavoro sfibrante, ti esaurisce di ogni energia; a turno concluso vorresti solo andare a casa e dormire fino a quello successivo. L'estate oltre ad essere stancante era spossante, Roma si riempiva di turisti che sembravano non aver mai visto un negozio d'abbigliamento. Il personale era ridotto a causa delle ferie ed i turni si allungavano per coprire quelli degli assenti.
Mario era tra gli ultimi arrivati in quel negozio pertanto era stato tra gli ultimi a poter scegliere il periodo di ferie. Quindici giorni a settembre, cosa se ne faceva? I suoi coinquilini insieme a suo fratello, sua cognata e sua nipote sarebbero andati in Calabria nelle due settimane centrali di Agosto. Tutti andavano in ferie ad Agosto, anche i suoi amici del locale perché a Settembre sarebbero riprese le serate e nessuno le voleva perdere. Pensò all'idea di andare in vacanza da solo ma subito non gli sembrò minimamente accettabile, tra l'altro c'era ancora in ballo la possibilità di andare a Uomini & Donne. Non si lasciò sconfortare dal pensiero di un'estate senza ferie, alla fine viveva a Roma che d'estate regalava attività per tutti i gusti e il mare era solo ad una quarantina di minuti da casa sua, almeno azzeccando l'orario in cui percorrere quella sessantina di chilometri.
Era già luglio avanzato e non aveva ancora ricevuto nessuna chiamata della redazione di Uomini & Donne il che gli fece pensare di non essere stato scelto. Una parte di lui si sentì sollevata perché in questo modo non avrebbe dovuto affrontare tutte le eventuali problematiche che ne sarebbero scaturite. Pensava alla sua famiglia, agli amici di calcetto; decisamente andava bene così.
Quella sera insieme ad i suoi coinquilini ed a Dafne andò ad una festa in uno chalet sulla spiaggia di Sabaudia. La serata si preannunciava grandiosa, il vocalist era il suo collega del Muccassassina e gli aveva detto che non poteva assolutamente perdersi la serata. Se lo diceva Matteo c'era solo da crederci per cui Mario convinse gli altri ad andare.
Era stato altre volte in quello chalet ma mai di sera. Solitamente dopo una giornata passata ad abbrustolirsi tornava a casa per rilassarsi con una doccia per poi spalmarsi a letto in attesa che arrivasse il giorno seguente. Doveva ammettere che di sera quel posto era magnifico. Lungo tutto il sentiero che portava al bar erano dislocate centinaia di fiaccole che illuminavano il passaggio. Il bar era allestito all'interno di una costruzione con il tetto in paglia. Ovunque c'erano lanterne e fiaccole. Ad una cinquantina di metri dall'acqua era disposta la postazione del DJ che, all'arrivo di Mario ed i suoi amici, stava già scaldando gli astanti con la musica che quell'estate maggiormente stava andando. In quel momento le casse risuonavano "I Took a Pill in Ibiza" e Mario si ritrovò pensare che in quel momento invece che su una spiaggia di Sabaudia, a pochi km dalla sua casa natale, poteva essere in un posto figo e dominato dalla mancanza di inibizioni come Ibiza. Allontanò quel pensiero e si diresse al bar dove aveva intravisto Matteo che stava ammazzando il tempo in attesa di prendere il suo posto davanti alla console.
"Si preannuncia una bella serata ragazzino." Mario si era avvicinato alle spalle di Matteo silenziosamente senza farsi notare, lo aveva preso alla sprovvista ma non ebbe bisogno di voltarsi per sapere a chi apparteneva quella voce.
"Prima o poi dovrai smetterla di chiamarmi così non sei tanto più grandi di me." Aveva sorriso e aveva abbracciato Mario, non si vedevano da un po' perché Matteo era stato all'estero per sondare il mondo della notte lontano dall'Italia. La loro amicizia era nata in una freddissima nottata di diversi anni prima quando Matteo aveva fatto il suo ingresso in punta di piedi nel locale in cui Mario faceva il PR già da qualche anno. Non era stato facile ambientarsi ma Mario l'aveva aiutato e lui gli era grato ed era stato segretamente innamorato di lui ma aveva capito presto che Mario non era pronto all'amore. Adesso Matteo era richiestissimo e di quel ragazzo magrolino ed insicuro c'era rimasto davvero poco.
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Ti guardavo
FanfictionEra iniziato come una FF per ripercorrere il trono di Mario e Claudio. Poi il disastro, non so come andrà avanti.