capitolo 12.

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~ah ah...~ dici non stai ascoltando speri solo che tutto questo finisca...presto!

Il giorno dopo fu una giornata abbastanza tranquilla.

Non ti sentivi bene, ne con te stessa ne con nessuno.

Eri acida e scontrosa verso tutti.

Per fortuna quella giornata infernale passo.

E torni a casa con tua mamma.

"Mamma: (T/n) ti devo parlare..."

~dimmi~

"Mamma: "sospira", tesoro mio ci dobbiamo preoccupare..."

~in che senso?~

"Mamma: beh si insomma sei scontrosa ultimamente con noi...per non parlare dei tuoi disegni e dei tuoi discorsi, mi stanno spaventando"

~mamma in che senso non ti capisco?~

"Mamma: i tuoi disegni compaiono sempre teste di mostri, ragazze con coltelli in mano, oppure ci sei tu con un macete sanguinante in mano e vari corpi attorno a te, non vorrei che avresti qualche problema psichiatrico o schizofrenia...o peggio."

~ma mahahahaha!!!~

"Mamma: e poi questa risata così sforzata non è più allegra...cosa ti è successo sei cambiata molto da quando eri bambina, faccio fatica a riconoscerti come mia figlia."

Ti fermi.

~quindi?~

"Mamma: vorrei solo capire perché hai perso la fiducia in noi, perché scrivi cose incomprensibili con dei geroglifici, perché racconti le tue giornate solo con le tue compagne, che fine hanno fatto i tuoi bellissimi occhi (metterò i miei occhi perché si deve capire la differenza) verde speranza! Quando guardavo i tuoi occhi io vedevo un barlume di possibilità di andare avanti ora...sono come il ghiaccio inespressivo, demoralizzati, quanto ti costa mostrare quello che provi alla gente!!" Ti urla.

Ti mordi il labbro.

~perche non bisogna mostrarsi sanguinanti in un mare di squali o si rischia di essere sbranati~ dici con voce roca.

"Mamma: vedi è di questo che parlo, figlia mia sei complessata!! Prenotiamo una visita dalla Bernocchi..."

La Bernocchi è una psicologa molto brava fa parte del tribunale di minori e spesso quando eri più piccola hai fatto varie sedute per i tuoi momenti di trans...ti bloccano col pensiero su una persona o un soggetto e ti isolavi dal mondo che ti circonda. E stato brutto molto brutto perché spesso lo facevi contro la tua volonta...un po' come delle crisi epilettiche.

E diciamocelo la pediatra non ne era molto contenta soprattutto per le emicranee che avevi.

Eri soggetta di forti sinusiti da quando eri piccola, solo che con il fatto della trans potevi andare in coma infatti se avevi mal di testa e ti bloccavi. Dovevi andare in ospedale subito.

Funziona così: magari sei seduta a tavola, e ti stai tenendo la testa per il dolore. Cadi in trans sembra che dormi ma in realtà hai gli occhi sbarrati e respiri molto lentamente come se non fosse essenziale. Se non rispondevi alle chiamate dei tuoi dovevano portarti in ospedale o per lo meno chiamare un ambulanza.

Ecco come è andata per tre anni e la psicologa continua a farti domande se avessi vissuto un fatto che ti ha impaurito o scoccato perché potrebbe essere quella la causa.

Non le hai mai detto la verità hai rigirato come volevi la cosa facendo capire che tua madre ti teneva sotto una bolla di vetro, ed il fatto che ti raccontava continuamente cosa succedeva se disubbidiva alla nonna ti ha messo in soggezione in poche parole hai dato a lei la colpa.

sei un assasino, per me il mio angelo (Cross!Sans xReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora