Capitolo 6

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<Non ce la faccio più > dissi sbuffando. <ci siamo quasi, solo un pó di calma> disse Peter. Stavamo camminando in mezzo alla foresta di Jurupa Valley da almeno mezz'ora e Peter  non si era ancora fermato. C'era un pó di freddo e io avevo solo una felpa sopra, un paio di jeans e le scarpe da tennis, insomma abbigliamento non adatto per fare una scampagnata. Liz camminava di fianco a me, e Peter era davanti a noi. Aveva un passo veloce e silenzioso e stava attento a dove metteva i piedi a differenza mia. La strada era tra a una fila di alberi messi uno dietro l'altro, e sembrava quasi che stessimo passando in un sentiero magico: gli alberi altissimi, che facevano passare a mala pena i raggi del sole, e le foglie nel suolo, alcune secche, marroni, e altre belle fresche verdi. Ogni tanto soffiava un vento lieve, e fresco. Quella foresta era come una seconda casa per me. Ci andavo sempre con Leia, e giocavamo  tutto il giorno là nelle giornate estive. Andavamo alla ricerca dei personaggi delle favole. Eravamo convinte che in quella foresta ci fosse non so, qualche spirito, ma uno spirito buono. Poi tutto questo finì, quando lei morì nell'incendio due anni fa. Me l'avevano strappata via da me. Dopo quella brutta  sera d'estate non la vidi più. Lei uscì con papà e dopo 3 ore, dalla stessa porta dove erano usciti, rientrò solo papà piangendo. E non è vero che il tempo guarisce le ferite, perché la cicatrice rimane, e si apre di continuo.
<arrivati> disse Peter alzando le mani al cielo per stiracchiarsi. Era ancora più bello sotto i raggi del sole. Il suoi capelli tutti spettinati si muovevano come soffiava il vento. E la sua felpa bianca si intonavano perfettamente con il suo sorriso luminoso. I lineamenti del suo viso, erano perfetti.
< 3 ore camminando, per sedermi sopra la cacca di cane>. Liz non era la tipa da "facciamo una gita in mezzo alla natura". Odiava la natura. Chissà il perché. <allora sei qui, per imparare ad usare i tuoi poteri. > disse Peter tutto fiero. Liz si sedette su un troco si tolse la giacchina in jeans e borbottò qualcosa di incomprensibile. < okay, da dove si inizia?> <Allora devi imparare a concentrarti e a focalizzare il tuo ovbiettivo> <parli come se  fossi un esperto in cose soprannaturali, non ti sai neanche mettere le mutande> scoppiai a ridere alle parole di Liz, e anche lei. Peter invece mise il broncio. <non distrarre a Nicole per piacere. Eh si sono un esperto, ho visto un sacco di film dove lo facevano, e ho letto robe su internet> Liz rise ancora più forte, e anche io. Alla fine Peter smise di fare il broncio e si fece una risata anche lui. Quando tornammo seri feci quello che mi disse Peter: svuotai la mente ed iniziai ad usare l'udito e l'olfatto inisieme. Si era documentato su internet, in uno di quei siti strambi, dove scrivono persone malate, che credono di avere dei poteri magici.

Quello che provai in quel momento non si può descrivere. Mi sentii per la prima volta un tutt'uno con quello che mi circondava. Sentivo tutti i rumori di quella foresta, dal fruscio delle foglie per terra, all'acqua del ruscello scorrere, e ogni singolo movimento degli insetti, quando sbattevano le ali, quando si poggiavano sulle foglie . Sentivo il profumo di Peter e quello degli alberi, e dell'erba fresca.E mi abbandonai a quelle sensazioni che mi percorrevano la schiena fino ad arrivare ai piedi. Mi vennero i brividi. Non credevo che l'uomo avesse la capacità di connettersi così  tanto con la natura. Potevo sentire ogni cosa che mi circondava. TUTTO. Sarà stato anche merito del mio potere, ma per un momento mi sentii come trasportata in un altra dimensione. E poi dentro di me, il cuore che batteva più forte, i peli di tutto il corpo che si drizzavano, il formicolio nelle mani. < Oddio ce l'hai fatta!> urlò Peter coprendosi la bocca dalla sorpresa. Liz rimase a bocca aperta. Ero invisibile. Forse questa è stata la prima volta che apprezzai il mio potere. Mi sentivo diversa, e capii che non era una condanna la mia, ma una fortuna. < si ok ora il problema è farla diventare di nuovo normale>. E liz aveva ragione. Era più facile diventare invisibile che tornare normale. < fai la stessa cosa che hai fatto prima>. Riprovai più volte ma niente. < fai il procedimento inverso allora. Blocca le emozioni> disse Liz. Non era una brutta idea. Chiusi gli occhi e cercai di svuotare la mente e all'improvviso sentii qualcosa dentro la mia testa. Come una voce che mi chiamava.

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