Capitolo 8

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C'era un freddo cane fuori. La strada era buia e ormai quasi tutti i lampioni avevano smesso di funzionare. Non avevamo molta elettricità. E infatti in casa usavamo il minimo indispensabile di corrente.

Sapevo dove poteva essere Peter: al vecchio parco di Glen Avon davanti alla vecchia scuola elementare. Dovevo attraversare però il quartiere più brutto della città: Mira Loma. Era un quartiere malfamato e passare durante la notte non era una grande idea, e infatti come arrivai mi pentii subito.

C'erano persone buttate a terra che piangevano altri riuniti attorno ad un fuoco che affilavano coltelli e altri che semplicemente mi fissavano in modo ambiguo. Percorsi la strada in silenzio senza guardare in faccia nessuno. Fino a quando non vidi una ragazza seduta a terra tra due cassonetti della spazzatura che chiedeva aiuto. Mi avvicinai a lei e vidi, attraverso la debole luce del lampione, che aveva metà faccia lacerata, le potevo vedere le ossa, e delle mosche le si poggiavano sopra. Mi spaventai a morte quando la vidi e feci un balzo indietro. Aveva la mani piene di sangue e mentre gridava aiuto si strappava i capelli dal dolore che sicuramente stava provando. Quando si accorse che la stavo guardando si allungò verso di me e mi afferrò per una caviglia  < ti prego aiutami> io spaventata non seppi che fare. Non avrei potuto aiutarla in nessun modo. Lei era infetta e si stava trasformando in uno zombie. <Io non ti posso aiutare mi dispiace> dissi piano. Sulla sua faccia comparve uno sguardo carico di rabbia. Le vene del suo collo si ingrossarono e i suoi occhi si iniettarono di sangue < voi mi avete fatto questo,  e io ora lo farò a voi> disse furiosa. Cercai di liberare il piedi dalla sua presa ma senza successo. Mi stringeva sempre più forte e caddi a terra di schiena. Poi pensai alle parole del Signor Osborn: se un potenziato viene infettato muore all'istante.
Diedi un calcio con l'altra gamba libera in faccia alla ragazza,ma lei prese anche quella gamba e mi trascinò più vicina a lei. Strisciai la schiena a terra, con lo zaino. Allora iniziai a darle pugni ma lei si mise a ridere. In effetti ero ridicolo. Gridai aiuto ma tutti fecero gli indifferenti. <ora ti assaggio un pó  > disse passandosi la lingua sulle labbra. Era davvero rivoltante. Presi un ferro che c'era di fianco a lei e glielo infilai nello stomaco. Mollò la presa e toccò il ferro. Io indiettreggiai ma non riuscì a mettermi in piedi, perché stavo tremando come una foglia, e mi facevano male le caviglie. La ragazza cercò di dire qualcosa ma fece il suo ultimo sospiro guardandomi. Iniziai a piangere. Avevo appena ucciso una persona, e l'avevo vista morire. Come avevo potuto? Ero talmente spaventata che lo feci senza pensare. Vidi che molti mi stavano guardando e allora mi alzai e iniziai  a correre. Ne vidi altri 10 forse come quella ragazza. Stavano morendo lentamente, stavano soffrendo tanto. E io non potevo aiutarli.

Arrivata al vecchio parco di Glen Avon cercai Peter ma non lo vidi. Ancora scossa per quello che avevo appena visto mi sedetti su una vecchia panchina a piangere. Mi chinai e misi la testa fra le mani. Mi accarezzai la testa. Alzai la testa e guardai il panorama. Quello che vedevo erano solo case abbandonate, e  distrutte. La situazione era più grave di quanto mi potessi  immaginare. Quelle persone che chiedevano aiuto, ma che ormai sapevano già come sarebbe andata a finire. I loro occhi che ti penetravano dentro e ti facevano sentire in colpa. Perché io ho questo dono e loro no?

Sentii un rumore. Proveniva dalla siepe a fianco a me. Mi alzai e impaurita indiettreggiai. Poi sentii una mano sopra la mia bocca <shh sta zitta> Era Peter. Il suo respiro era affannoso e insieme indietreggiammo. Lui mi teneva da dietro.

Mi portò dentro la vecchia scuola, attravesammo il corridoio con cautela e ci rinchiudemmo nello stanzino del bidello. Non c'era elettricità e l'unica cosa a far luce era la luna. Peter finalmente mi tolse la mano dalla bocca e disse arrabiato ma a bassa voce < ma che ti dice il cervello, perché sei qui?> Lo stanzino del bidello era molto piccolo, e io e Peter eravamo troppo vicini. Potevo vedere i suoi lineamenti attraverso i raggi della luna, che passavano dalla finestrella alta dello stanzino. <Io sono venuta a cercarti> Dissi dispiaciuta. Mi stava già facendo pentire di essere venuta fin lì  per lui. < L'hai visto cosa c'è lì  fuori vero? Ti vuoi far uccidere> <Mi basta anche un 'grazie Nicole per essere venuta a cercarmi'> sbuffò e rispose < si ok grazie. Ma sei comunque un incosciente.> Sorrisi.  Ma lui rimase con quella stupida faccia da schiaffi. < Liz è preoccupata per te, torniamo a casa> < non possiamo, dobbiamo aspettare che faccia giorno. Ci sono troppi di quei cosi  adesso,  e non voglio essere il loro spuntino di mezzanotte> Sentimmo un rumore provenire dal corridoio. Mi buttai fra le braccia di Peter tremolante  <cosa è stato?> chiesi a bassa voce. Ma la risposta non la volevo sapere veramente. <Non fare rumore.> Nascosi la faccia tra le sue braccia e sentii il suo respiro affannoso accelerare. Deglutii più volte. Si sentirono dei fruscii e poi delle urla. Le urla si fecero sempre più vicine, e Peter mi strinse più forte a se. Poi qualcuno sbattè alla porta del nostro nascondiglio e noi balzammo dallo spavento. Poi il silenzio più assoluto. <se ne sono andati> disse Peter al mio orecchio. Mi fece rabbrividire il suo respiro sul mio orecchio. Mi staccai leggermente dal suo corpo, giusto il tanto per guardarlo bene in faccia < Ho paura, e se ci scoprono..> <non succederà, rimaniamo qua fino a domani mattina, durante il giorno ne girano di meno, e non si muovono in branco> <io prima venendo qua, ho visto una ragazza che stava male e chiedeva aiuto, si stava trasformando, e poi quando mi ha preso per farmi del male io l'ho > non riuscii a finire la frase, perché scoppiai in un pianto di disperazione. Peter mi strinse di nuovo forte tra le sue braccia e disse piano  <non l'hai uccisa tu, lei era già morta> <Ma io l'ho vista morire davanti a me > < stava già morendo, anzi l'hai salvata tu, credo sia meglio morire che diventare uno zombie>

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