Capitolo 17

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<Chiamiamo gli altri, è inutile che stiano là fuori>
Annuisco e prendo il microfono nella giacca, lo accendo e inizio a parlarci sopra.
<Mi sentite?>
Ma non arriva risposta. Mi possono sentire solo se ce l'hanno acceso e ne dubito. Guardo l'orologio: manca 1 ora e mezza.
Guardo Mike che è seduto nel marciapiede. Sta guardando in un punto fisso davanti a lui.
<Sai mi mancano i miei poteri, non li ho usati quasi niente, non è giusto>
Dico sorridendo.
<Già a chi lo dici. Elena mi ha sempre preso in giro per il mio potere ma a me piace>
In effetti è buffo.
<Certo poi tu ne hai due e questo non è giusto>
<Fare i campi di forza è tipico di chi diventa invisibile>
<Sì mi pare di averlo visto in un film>
Mi guarda storto.
<Sei geloso uomo dalle tante spine>
Scoppia a ridere.
<Da dove li tiri fuori questi nomi? Sono assurdi>
<Non so mi vengono così, credo sia una mia altra capacità>
Continua a ridere sempre rivolto verso il cartello dall'altra parte della strada. È così bello di profilo. Il naso un pó all'insù, le labbra carnose al punto giusto e dei denti bianchissimi che come ride gli illuminano il volto.
Si gira di scatto.
<Dovresti smetterla di fissarmi, sennò potrei pensare che io ti piaccia>
Tolgo subito lo sguardo che va a finire sui miei stivali. Mi mordo il labbro per superare questo momento di imbarazzo.
<Ehi non volevo farti arrossire>
Oh no sto arrossendo di nuovo.
<Non sto arrossendo>
<Non sei brava con le bugie>
<E poi non lo devi neanche pensare che tu mi piaci, ho un ragazzo a cui tengo molto>
Smette di ridere e fa un respiro profondo.
<E se non avessi il ragazzo?>
<Non sono discorsi da fare ora>
<Rispondi>
<Non so cosa vuoi da me>
Mi alzo arrabbiata
<Ora mi hai rotto. Smettila di dirmi queste cose>
Le lacrime minacciano di scendere ma io cerco di non stringere gli occhi e di respirare profondamente.
Perché ho voglia di piangere?
Da come parla Mike sembra quasi che io gli piaccia. Ma a me piace Peter. Mike è solo una cotta passeggera, il fatto che io sia da tanto tempo da sola, mi ha solo un pó scombussolata e sono sicura che quando rivedrò Peter mi ritornerà la ragione.
<Perché non mi rispondi? È una domanda così complicata? >
<No sta zitto e basta. Sei l'unico con cui litigo sempre>
<Perché evidentemente con me ti comporti diversamente>
Si avvicina a me a piccoli passi.
<Perché per te sono diverso>
continua ad avvicinarsi.
<Evidentemente quello che sento non è ricambiato, anche se non capisco perché io sia tanto sorpreso se tanto lo sapevo già>
Sta dicendo che io gli piaccio. O almeno credo. E mi sento in colpa. Vorrei tanto abbracciarlo e chiedergli scusa per come l'ho trattato, ma è meglio che prenda distanze da lui. Più lontana riesco a stare lontana da lui prima me lo dimentico.
Si risiede nel marciapiede e inizia a tirare le pietroline che trova sotto i suoi i piedi. Ha la  faccia di uno che è appena stato scaricato al primo appuntamento, e  in effetti questa situazione non è poi così diversa. Vorrei solo essere in un altro posto, o almeno lontano da lui. Perché sto male. Ho i sensi di colpa sia perchè è come se stessi tradendo Peter e sia perchè ho trattato male Mike sempre mentre lui cercava solo di dirmi che teneva a me.
Probabilmente ora sarà anche in imbarazzo.
Cerco di distrarmi e di pensare ad altro. I miei poteri, ecco cosa devo pensare. Senza quelli non mi sento più nessuno.
Cerco invano di diventare invisibile.
Perché non ci riesco?
Mike ha detto che ce li hanno tolti, ma non possono toglierceli, è una parte di noi.
Mike si alza spaventato.
Dietro di lui ci sono un minimo di dieci zombie che si muovono rapidi verso di noi. Ci giriamo per scappare ma eccone altri, e si muovono molto velocemente. Mike prende la pistola e io faccio lo stesso.
Lo stesso Mike che prima aveva detto di non spararli perché c'era una cura inizia a sparare.
Non ho mai sparato a una persona prima, e mi spaventa farlo ora, forse perché Mike mi ha detto quelle cose prima. A ogni sparo uno di loro cade a terra mentre io rimango immobile a guardare il caos del mondo. Non ho intenzione di sparare, non ne ho le forze.
<Sì può sapere cosa stai facendo? Sono troppi, non ce la faccio da solo>
<Io non ce la faccio>
Piango in silenzio.
<Smettila di piangere e spara cazzo>
Ha la schiena attaccata alla mia e sento i suoi respiri affannosi.
<Hai detto tu che possiamo salvarli con la cura>
<Ora non abbiamo la cura>
Urla disperato. Di zombie ne arrivano sempre di più e ci accerchiano.
E il cerchio si restringe sempre di più, tanto che abbiamo gli zombie a pochi passi da noi. Mike finisce le munizioni delle sue due pistole, e mi sfila la mia  dalla mano. Tanto sa benissimo che non la userò.
Mi viene un fortissimo mal di testa; tutti quegli spari, uno dopo l'altro che vanno sempre più veloci e sparano sempre più persone e i versi di loro insieme ai loro passi che strisciano per terra mi fanno scoppiare il cervello. E sento di nuovo quell'energia. Quella scossa di elettricità che va su e giù per tutto il corpo. Ed è in questo momento che riesco a creare di nuovo, per la seconda volta un campo di forza intorno a me e a Mike così potente che butta giù tutti gli zombie.
Cala di nuovo il silenzio. Intorno a noi due una sfera viola ci protegge dal vento e dal resto.
<Come hai fatto?>
Chiede Mike sterrefatto. Questa è la prova che non ci hanno tolto i poteri o almeno non del tutto.
Scuoto la testa. Non lo so come ho fatto. È successo e basta.
Tengo le mani tese in avanti per tenere salda la palla intorno a noi, e mi risulta molto faticoso.
<Basta, conserva le energie per dopo non si sa mai che ci servano>
Annuisco e abbasso le mani, rilasso la mente ed ecco che il nostro scudo sparisce. Ci abbracciamo, increduli di quello che è appena successo.
Gli zombie sono ancora a terra ma non ci vorrà molto perché si rimettano in piedi, è più prudente spostarci da qui e nasconderci in un punto sicuro.
<Ma quella non è Elena con gli altri?>
Mike strizza gli occhi per guardare meglio. In lontananza si vedono 4 figure nere che fanno un cenno strano con la mano.
Riesco a distinguere una chioma di capelli rossi. Deve essere per forza Elena.
<perchè corrono così veloci?>
Chiedo rivolta verso Mike.
Poi si sente l'urlo di Elena che dice "correte" e solo dopo che vediamo un gruppo di persone corrergli dietro realiziamo cosa sta succedendo.
<Dobbiamo correre, gli stanno inseguendo gli zombie>
Mike e io senza pensarci due volte iniziamo a correre, poi mi viene in mente quello che ho appena fatto. Potrei di nuovo creare un campo di forza. Si posso farcela.
<Mike aspettiamo gli altri>
Si ferma con me.
<Cosa vuoi fare?>
<Voglio provare a ricreare un campo di forza in modo da stenderli a terra>
Mike valuta la situazione. Guarda me e poi i nostri compagni che ormai ci stanno raggiungendo.
<Ok va bene mi fido di te>
Elena e gli altri riescono a distaccarsi dalla mandria di zombie che gli corre dietro e quando arrivano da noi si fermano senza fiato.
<State dietro di me>
Loro mi guardano perplessi come se avessi detto qualcosa di strano. Mike fa cenno loro di stare dietro di me. Gli zombie sono vicinissimi a noi, sono tantissimi, e corrono tutti ammassati per prendere le loro prede.
So che posso farcela, io sono forte, sono riuscita prima a salvare la vita di Mike ce la posso fare anche adesso. Devo solo concentrarmi. Allungo le braccia davanti a me e provo a usare tutte le mie energie per creare uno scudo.
<Voi siete pazzi , ci faremo uccidere così>
Urla Amelia che è proprio dietro di me. Dalla sua voce capisco che è disperata e in preda al panico. Ma le sue continue urla non mi aiutano. Mi sento sottopressione come se qualcuno tenesse la lama di un coltello sulla mia gola e minaciasse di tagliarmela. Anche gli altri si lamentano.
<Io me ne vado> urla Jo. Ma come si muove torna subito indietro da noi. Altri zombie in arrivo. Ci hanno di nuovo circondati.
<Non per farti pressione ma stiamo per morire>
<Non la fai concentrare in questo modo>
<Non abbiamo i nostri poteri, nessuno di noi ce l'ha fatta prima> <Lei sì, mi ha salvato, e ha salvato anche se stessa.> Con quest'ultima frase Mike zittisce Elena.  Mi fa piacere sapere che qualcuno abbia fiducia  in me.

Sento di nuovo quell'energia così potente da farmi venire i brividi e proprio quando gli zombie sono ad un passo da noi, il campo di forza gli sbaraglia dall'altra parte della strada. Tra di noi cala di nuovo il silenzio e io cado a terra con il fiatone, sfinita. Le facce dei miei compagni sono indescrivibili: Amelia è sotto shook, Elena è tutta sorridente e Jo e Josh sono a bocca aperta. Mike mi aiuta a rialzarmi.
<Per oggi basta, hai usato troppe energie.> Annuisco consapevole dell'errore che ho commosso. Non è stato molto potente prosciugarmi le energie da sola.
<Ora dobbiamo andare, non sono morti si rialzeranno.> Mike inizia a correre tenendomi la mano e gli altri ci seguono. Giriamo l'angolo e scendiamo nelle prime scale che troviamo. Ho bisogno di riposarmi non ce la faccio più.

Scendiamo giù nella metro e ci sediamo per terra per riposarci. Le luci sopra di noi sono ancora funzionanti.
<Come hai fatto Nicole? È  stato magnifico.> Elena mi abbraccia. Amelia si siede nella parete davanti a me e sorseggia acqua. Poi mi accorgo che manca qualcuno. Elena, Amelia,Josh, Jo, Mike...e.. Nino non c'è. Non ricordo di averlo visto correre con gli altri prima. Scosto delicatamente Elena e dico a voce alta: <Dov'è Nino?> Nessuno mi risponde.
<Già dov'è Nino> mi asseconda Mike.  Il fatto che nessuno mi risponda mi infastidisce e mi fa pensare che alla morte. Jo mi guarda e scuote la testa addolorato.
<Come ha fatto a morire?> So che posso sembrare troppo distaccata e fredda ma sono furiosa perchè oggi nessuno doveva morire.
<Diciamo che non sappiamo con certezza se sia morto o no, ma sappiamo che lo abbiamo lasciato intrappolato.> Confessa Amelia con tono spavaldo, quasi come se non avesse un cuore. Si vede prorpio che è egoista. Jo inizia a piangere ed Elena va ad abbracciarlo.
<Andiamo a riprenderlo>
Sì dobbiamo andare assolutamente, non possiamo lasciarlo così. Josh dilata le pupille incredulo.
<Non possiamo andare di là, Nino è rimasto rinchuso in un edificio a dire la verità in un deposito, per salvarci, si è sacrificato per noi. Se noi ci facciamo uccidere, la sua morte sarà invana.> Josh crede tanto di fare il saputello ma non è per ninete intelligente.       
<Amelia ha detto che non sapete se è morto o no. L'avete lasciato rinchuiso in un deposito quindi magari si è salvato>                                                
<Le probabilità che sia sia salvato sono pochissime. Eravamo in mezzo agli zombie.>                         
<Smettila di fare il saputello e alza il culo e andiamo. Sicuramente è vivo è ha bisogno di noi.>        
<Tu smettila di fare il capo. Credi che loro ti seguano?> Mi guardo intorno e studio le faccie dei miei compagni. Nessuno sembra voler andare. Ma il fatto è che io voglio andare perchè per me sarebbe un peso troppo grande lasciar morire un ragazzo sapendo che avrei potuto salvarlo.        <No hai ragione nessuno di loro mi seguirà>  Mi guarda perplesso.
<Per questo ci andrò da sola> 
Josh diventa furioso a queste parole. <Non sei una eroina hai capito? Ti farai uccidere.> E qui si sbaglia Josh. Decidiamo noi chi essere, e io ho deciso di essere un' eroina, e non cambierò di certo idea perchè lui mi dice di farlo. Non voglio essere una codarda. Non lo voglio più essere. Mi hanno sempre preso in giro a scuola perchè ero una fifona patentata. E ora sono cambita, in tutti i sensi. Sento che sono più coraggiosa e voglio fare del bene e usare il mio potenziale per aiutare chi ha bisogno. Sento gli occhi di Mike su di me, e per evitare polemiche faccio il possibile per non girarmi a guardarlo. Raccolgo da terra lo zaino di Josh e me lo metto in spalla sotto gli occhi di tutti. 
<Mckallen fa la coraggiosa, attenzione ragazzi> Urla ridendo Amelia.
<Tu non andrai da nessuna parte>
Mi rimprovera Mike
<Morirai se andrai là> Mi ripete Elena.
<Sentite io ci voglio andare e quindi ci andrò. È inutile che continuate a cercare di farmi cambiare idea. Siete liberi di scegliere se rimanere qua ancora per un ora aspettando un elicottero che non sono sicura che  arriverà o venire con me e cercare di salvare una persona. Un persona come noi che è in pericolo, e lo è solo perchè ha un cuore grande e vi ha salvato la vita a tutti e 3. Quindi prendete una decisone alla svelta.> Inizio a salire le scale della vecchia metro di Kid City e quando arrivo in superficie mi giro verso i miei compagni pensierosi. Aspetto un minuto esatto. Nessuno si fa avanti. <Bene come immaginavo> dico tra me e me.
<Dov'è  l'edificio Josh?> Urlo per farmi senitre meglio. Mi ero dimenticata di chiedere dove dovevo andare. A mia sopresa guardo i miei compagni salire le scale e venire verso di me.
<Seguimi>. Sono contenta che tutti abbiano deciso di seguirmi. Persino Amelia. Evidentemene aveva paura di stare da sola qua dentro.
Mi scappa un sorriso pieno di energia e di speranza.

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