Capitolo 16

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Un suono acuto e ripetitivo mi sveglia. Non siamo gli unici ad andare in missione oggi, e non saremo neanche gli ultimi. Ieri non ho cenato per via della nausea per oggi, e neanche Amelia ha toccato cibo. Fa tanto la dura ma è più fragile di un vaso di ceramica. Rimango a fissare il letto di Elena, e penso a quante persone avranno dormito qua. Nessuno sa da quanto tempo ci sono questi campi, e a quanto pare i meteoriti sono iniziati a cadere molto tempo fa.
<Alzati Nicole non vorrai fare tardi>
Mi strattona Josh.
Ho imparato qua, a non fare tardi, dato che ieri mi hanno dato una bella punizione. Mi hanno fatto stare ad allenamento da sola fino a mezzanotte; ora si spiega perché non ho voglia di alzarmi.

Arrivati al primo piano ci danno le armi e ci ricapitolano la missione.
<Una cosa mi sono dimenticata di dirvi ieri. Quelle cose che dovrete uccidere sono più forti di notte quindi se doveste stare per puro caso là trovate un posto sicuro in una casa abbandonata>
Dei soldati ci prendono il braccio e controllano il localizzatore. Mi sistemo la tuta mettendomi poi una cintura sulla vita, le due pistole in un cinturino sopra gli stivali e una giacchina con sopra un microfono piccolino,quasi nascosto .
<Questo microfono vi potrebbe servire per comunicare tra di voi quando vi dividerete>
Nessuno mi aveva mai detto che ci dovevamo dividere.
Amelia ha una faccia stranissima, sembra quasi che stia per vomitare.
Gli altri due ragazzi, che si chiamano Nino e Jo, sembrano tranquilli. Sono fratelli gemelli e solo quando sono insieme possono usare il loro potere, quello del teletrasporto. Hanno la mia età e sembrano simpatici anche se sono molto silenziosi.
Il generale Jeremia mi fa cenno con la mano di salire nell'elicottero. Ho un groppo in gola quando incrocio il suo sguardo: Ha un sorriso gigantesco e mi guarda compiaciuto.
<Ehi Nicole tutto bene?>
Mi chiede Elena preoccupata.
<Non hai un bel colorito, ma tranquilla che con le radiazioni che prenderemo là diventerai nera>
Scherza Josh. Beato lui che non ha perso il senso dell'umorismo con la paura.
Saliamo sugli aerei. Ce ne sono due. Io salgo nel primo con Amelia Elena e Josh. Gli altri salgono nell'altro a fianco. I sedili sembrano comodi e il pilota affidabile tanto che mi fa un sorriso appena mi vede.
Vorrei tanto essere salita con Mike.
Invece mi ritrovo di fronte Amelia.
Spero solo che non faccia una delle sue scenate.
Il soffitto si apre e lascia entrare dei piccoli raggi di sole. Quando l'elicottero sale guardo fuori verso il generale che si fa sempre più piccolo man mano che noi saliamo. E come usciamo fuori rimango senza fiato. Allungo tutto il corpo, sporgendomi fuori dal partellone per ammirare meglio l'alba e tutte le colline che stanno intorno ricoperte da un mantello verde a tratti marrone. E il cielo con le sfumature arancioni e rosse colora le nuvole che stanno sopra di noi. Sembra di stare dentro una cartolina, una di quelle che ti mandano i tuoi parenti quando stnno in vacanza.

E' tutto magnifico. Non vedevo la luce del sole da un mese e mi mancava tantissimo.

<È davvero un panorama magnifico>
Urla Josh per sovrastare il rumore assordante dell'elica. Vorrei vedere la faccia di Mike. Vorrei vedere se anche lui ha la stessa faccia da ebete che abbiamo noi.
Il vento è fresco quasi gelido ed entra nei vestiti. Proprio come la notte che è caduto il meteorite. L'aria era così fresca che respirarla mi faceva male alla gola. Appoggio la testa al sedile e rimango con gli occhi socchiusi per godermi tutto il panorama.

Kid City è completamente distrutta. I palazzi sono in rovina e il cielo è quasi tutto buio tanto da far sembrare notte. Fa uno strano effetto volare sopra le macerie. Sapere che qui sotto di noi ci sono degli zombie nascosti.

Atterriamo sopra una piattaforma con una T disegnata in rosso. Anche l'ospedale è ridotto piuttosto male certo non come gli altri palazzi, che sono quasi tutti distrutti, ma anche qui mancano pezzi di cemento e si vedono in molti punti solo i ferri.

<4 ore ragazzi mira comando guardate l'orologio. E state attenti.>
Le ultime parole di Foster prima di dare l'ordine ai piloti di fare marcia indietro.
Guardiamo gli aerei salire e della polvere mi va negli occhi.
<Speriamo non si dimentichino di noi> sussurra Amelia.
<speriamo noi di non dimenticarci di loro> Risponde Josh al mio fianco.

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