Capitolo 9

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Quando aprii gli occhi, una luce mi abbagliò. Ero forse in paradiso?
Pian piano gli occhi iniziarono ad abituarsi alla luce e riconobbi il soffitto con le stelline attaccate. Era il mio non c'era dubbio.
E così il paradiso era questo?
Beh che dire mi sarei aspettata altro. Cercai di muovermi, ma ero molto debole, e riuscii a muovere solo un pó il collo. A fianco a me c'era Peter che mi teneva la mano, e la testa appoggiata sul mio letto. Era seduto su una sedia, e dormiva profondamente.

Quindi non ero morta. Guardai il comò dietro Peter e l'orologio segnava le 2 del pomeriggio. Avevo dormito per 10 ore di fila. Pian piano ricordai gli avvenimenti successi quel giorno. Mi venne un forte mal di testa e gemei di dolore. Cercai di muovere le gambe e pian piano ci riuscii, e questo mi sollevò di morale. Non ero diventata una paralítica.
Peter si mosse leggermente e borbottò qualcosa di incomprensibile. Di nuovo la voce nella mia testa.

Sei stata brava

Lo sapevo che ci saresti riuscita

Ero davvero stanca di questa voce, così con il pensiero chiesi < chi
sei?> Ma non ricevetti nessuna risposta.

Sentii dei rumori provenire dal piano di sotto. Uno scaffale della cucina che si chiudeva, due bicchieri che sbattevano, e la voce di mio padre che diceva"Salgo io". Sicuramente si stava riferendo a me. Sentii i passi in corridoio e la porta si aprì delicatamente. Come incrociò il mio sguardo sorrise e gli brillarono gli occhi. < buongiorno> disse a bassa voce per non svegliare Peter. Io ricambiai il saluto con un sorriso, non avevo tanta voglia di parlare. Si avvicinò al letto e si sedette a fianco a me < ci hai fatto spaventare a morte. Credevamo fossi morta all'inizio. Stavamo per chiamare l'ambulanza ma Peter ci ha fermato. Mi ha raccontato tutto> Gli aveva raccontato del mio potere? < in effetti ha ragione. È meglio non creare scompiglio. Sarebbero arrivati anche i servizi segreti e ti avrebbero preso. Miracolo di Dio che sei viva.> No non sapeva del mio potere. <certo la prossima volta che vai a cercare qualcuno durante la notte avvisa anche i tuoi genitori> <non mi avreste fatto andare> dissi piano. < Sarei venuto con te. Sai sei fortunata. Quel mostro ti ha fatto una bella ferita.> Mi tolse la coperta delicatamente e mi controllò la gamba. Tolse la fasciatura e rimase a bocca aperta < cosa c'è pa?> Il suo sguardo mi spaventò. <La ferita non c'è più, come è possibile?> Come non c'era più?
Toccò il pezzo di pelle dove prima c'era la ferita. Non sentii nessun dolore. <è un bene no?>
< Sì credo. Avevamo paura che ti saresti trasformata dopo, come ci ha detto Peter, ma credo che tu sia salva> Lui mi rimise le coperte sopra e mi diede un bacio sulla fronte. < Peter tiene davvero a te, è rimasto tutta l'ora al tuo fianco. Ti sistemava le coperte, ti asciugava la fronte sudata. Ti è venuto un febbrone. Era davvero preoccupato. Non fartelo scappare> Mi disse all'orecchio. Mi accarezzò ancora una volta la testa e si avviò verso la porta. < ce ne andiamo via da qui. Appena starai meglio ovviamente> e chiuse la porta alle sue spalle. Rimasi colpita da quello che mi disse mio padre. Non è da tutti sentirsi dire dal proprio papà  "mettiti con lui", perché era quello che intendeva.
Con la mano sinistra iniziai ad accarezzare i suoi bellissimi capelli biondi, e di scatto alzò la testa.
< Buongiorno ragazzina> disse ridendo. Il suo sorriso luminoso mi fece quasi sciogliere. Quanto lo amavo. Mi mollò la mano e si strofinò gli occhi. < Grazie> dissi con le lacrime agli occhi. Lui si avvicinò a me e disse
<per te farei questo ed altro.Senti Nicole tu mi piaci sul serio e non solo come amica. Sembrerà assurdo ma io ti amo. Forse starò andando un pó troppo in fretta, ma sai che ti dico? Non mi importa. Voglio stare ogni singolo secondo della mia vita con te. Sono da un anno forse che provo questi sentimenti, e non ti ho mai detto nulla per paura di rovinare la nostra amicizia. Sapevo che tu non provavi nulla per me. Oggi finalmente mi sono deciso. Ti stavo per perdere, e ora ho paura. Il tuo cuore per un paio di minuti ha smesso di battere, e stava per smettere anche il mio. La paura che ho avuto in quel momento..> disse con gli occhi che brillavano.

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