<Le regole sono poche: la mattina suona la sirena alle 5 e noi ci dobbiamo alzare, per poi andare nella sala grande. Lì ci faranno una iniezione, e sarà quella che ci darà le forze. Finita la fila andremo al 23esimo piano dove ci alleneremo usando i nostri poteri. Poi suonerà un altra sirena che sarà quella per il pranzo. Finito il pranzo dobbiamo andare a fare allenamento pesante. E infine le ultime due sirene per cenare e per dormire. Tutto chiaro?> concluse Elena. Sospirai. La verità era che non avevo capito nulla. <Per me non ha capito nulla> disse Mike ridendo. Ero lì da un ora e Mike non aveva fatto altro che prendermi in giro. Girava per la stanza impaziente che suonasse la sirena per la cena. La stanza era tutta grigia con due letti a castello. A me avevano assegnato il letto sotto quello di Elena. Nella stanza non c'erano finestre. Solo una grata nel soffitto che conduceva al condotto dell'aria. I letti erano piccoli e con lenzuola grigie. C'era solo un mobile. Un grande armadio che dovevamo condividere. La cosa che mi colpì di più fu il fatto che maschi e femmine erano in stanza insieme, solo i bagni erano separati. <Sì sì ho capito...avevate un'altra compagna di stanza prima di me?> Mike come sentì questa frase, si fermò e si poggiò sulla porta. Josh abbassò gli occhi e fece lo stesso Elena. <se ho detto qualcosa di male mi scuso io...> <è morta. Siamo arrivati tutti e 4 in questo campo nello stesso giorno, e siamo diventati subito amici. Io e lei eravamo molto di più di questo. Mi piaceva da morire. Dopo due mesi ci fu per noi la prima spedizione in campo militare. Lei non era per niente brava a combattere, aveva si un bel potere, ma quando vai a combattere non te lo fanno sempre usare. Aveva tanta paura di morire. Si sà basta un morso di quei così e sei morto. Mandano noi perché resistiamo alle radiazioni e ci buttano là come semplice carne.
Comunque, stavamo girando per le strade del vecchio parco di Central City, ormai abbandonata, quando incontriamo due zombie. Io cercai di proteggerla ma non ci riuscii. La presero e iniziarono a mangiarla viva...> Mike si fermò di parlare, perché scoppiò a piangere. I suoi amici si avvicinarono a lui e cercarono di consolarlo. Poi si asciugò le lacrime e continuò con voce spezzata dal pianto < riuscii ad allontanarli da lei, ma era troppo tardi. Ormai lei morta. Fui costretto a lasciarla lì distesa sul cemento, perché va contro il regolamento portare un ferito alla base.> Si fermò. Mi venne da piangere. Mi fece tenerezza. <mi dispiace> dissi avviccinandomi a lui gattonando. <non me ne fotte se ti dispiace. Tu non prenderai il suo posto mai.> Si alzò e uscì dalla stanza. <ti prego di perdonarlo, amava molto Alice> mi venne subito in mente quella Alice di cui avevo letto in laboratorio, non avevo immaginato che fosse morta. In qualsiasi caso Mike si era proprio sbagliato se pensava che volessi rimpiazzare la sua amata. Non sono quel genere di persona.Dopo il suono della sirena, ci dirigemmo tutti nella sala comune, dove si mangia. Ovviamente quello che ti danno da mangiare non è che sia un granché, ma sei obbligato a mangiare quello se non vuoi morire di fame.
<dov'è Mike?> chiesi io. Ero seduta in una grande tavolata con altri ragazzi, davanti a me c'era Elena che cercava di tagliare una fettina, anche se sembrava più un mattone.
Josh che era a fianco a me, aveva già rinunciato a tagliarla da molto, e quindi prese solo un pó di pane. La sala era gigantesca e c'erano almeno 10 bancate lunghissime. Dall'altro mio lato una ragazza di colore che pregava in continuazione. <mi cercavi bambolina?> Disse Mike sedendosi a fianco a me. <vedo che ti sei ripreso, e non chiamarmi più bambolina> Dissi in tono un pó troppo arrabbiato. <Ma sei imbecille? Sai che non puoi fare ritardo se ti scoprono vedi cosa ti fanno!> sussurrò Elena. Mike si mise a ridere. Erano incredibili i suoi sbalzi di umore. Prima piangeva e dopo si metteva a fare il cretino.sono qui
vienimi a prendere
Ancora quella stupida voce. Ovviamente non le diedi ascolto.
Non riuscivo proprio capire da dove provenisse. Pensai di essere diventata pazza arrivata a questo punto.
Finita la cena, se si può chiamare così, suonò la sirena e tutti ci dirigemmo nelle proprie stanze. Il giorno dopo ci saremmo dovuti alzare presto per gli allenamenti, ed io ero nel panico. Se per allenamenti intendevano prendersi a pugni e calci, ero fregata. E ovviamente intendevano quello.
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My war
ActionUna ragazza, due migliori amici, e un potere fantastico. Nicole, ha 17 anni, in conflitto con il suo cuore, perché crede di essersi innamorata del suo migliore amico, vive in una famiglia per niente unita, e come se i problemi non fossero abbastanza...