Io:"Buongiorno..." Non vedevo nessuno, ma mi sembrava giusto dirlo.
Mamma Daniele:"Oh, ciao, Clara." Seguii la voce che mi condusse alla cucina. Dentro a quest'ultima, vi era la mamma di Daniele che spazzava a terra.
Io:"Posso aiutarvi?" Chiesi.
MD:"No, no, non ti preoccupare." Disse mostrandomi un sorriso stanco.
Io:"Non é un disturbo per me, comunque... Ditemi cosa posso fare, a me non costa nulla." Sorrisi.
MD:" Grazie, cara... Potresti finire di lavare i piatti?"
Io:" Certo!" Mi levai il giubbino e andai a posarlo sull'attacca-panni, per poi ritornare in cucina. Mi alzai le maniche del maglione bianco che indossavo per non bagnarmi, e iniziai a pulire i piatti.
Iniziai ad asciugarli e metterli a posto. Non chiesi i posti dove dovevano essere disposti gli utensili alla mamma di Daniele, quella casa, la conoscevo come le mie tasche.
Io:"Fatto." Dissi orgogliosa di me stessa. "C'è qualcosa che potrei fare??"
MD:"Oh, no, non c'è più nulla fortunatamente..." disse sorridente, come sempre.
Amavo quella donna, ne aveva superate tante, tra cui, la morte del padre a soli tentradue anni, eppure, non ha mai mostrato il suo lato debole.
Iniziai a strusciarmi la mano destra sul braccio sinistro nervosamente, non sapendo come esprimermi. Lei, lo notó e capí subito. "Daniele é in camera sua, puoi anche andarci." Disse ridacchiando per la mia esitazione nel chiederglielo.
Io:"Grazie" E sorrisi imbarazzata. Uscii dalla cucina e mi diressi verso la camera di Dany. Aprii la porta della sua stanza molto lentamente, per paura di svegliarlo, nel caso stesse dormendo. Per mia fortuna, così non fu.
Io:"Zao Dany" lo salutai con un grande sorriso.
Lui, era nel letto, col pigiama, sdraiato. Si mise a sedere. "Ciao..." Era leggermente rosso. Non ne capivo il motivo, infondo, ci siamo visti mille volte in pigiama, e altrettante abbiamo dormito insieme.
Io:"Non dirmi che sei rosso perché sei in pigiama..."
D:"Ma che! Ci siamo visti mille volte in pigiama..."
Io:"Allora perché sei rosso?" Dissi sedendomi vicino a lui nel letto.
D:"Forse perché ho la febbre? Ma guarda, é un impressione" disse con sarcasmo.
Io:"Effettivamente..." Sussurrai a bassa voce.
Gli spostai i capelli e gli misi una mano sulla fronte: era bollente.
D:"Sei più dispiaciuta tu che io", disse, probabilmente notando la mia espressione. Dopo, ridacchió, seguito da me.
Io:"Che si fa??" Chiesi per rompere il silenzio che si era creato al termine delle nostre risate.
D:"Beh, di sicuro non si esce."
Io:"Ma dai! Mi ci volevi tu per farmi aprire gli occhi."dissi sarcastica. Mi alzai dal letto e iniziai a guardarmi intorno, tutto, sentendo lo sguardo di Daniele addosso.
Io:" Ma tu, precisamente, che ti senti?" Dissi fermandomi davanti a lui.
D:" Un leggero mal di testa, raffreddore e robe del genere... CAVOLO, É UNA FEBBRE, SARÁ CAPITATO ANCHE A TE DI AVERLA, NO?!"
Io:" Era per attaccare discorso -.-"
Mi venne un'idea e feci un sorriso a trentadue denti.Io:"Vediamo un film?"
D:"E quel sorriso, é per vedere un film?"
Io:"SENTI, MI ENTUSIASMO PER POCO, OK?!"
Dany rise. "Comunque, ok."
Andai verso al comodino vicino al letto dove si trovava Daniele e frugai fra i vari DVD, ma niente da fare. Li avevamo già visti tutti.
Io:"E se tipo accendessimo il computer e scaricassimo... che ne so... CacaoWeb?"
D:"É un sito di merda, ma va bene."
Io:"Va beh, ma tu vedi merde in tutto."
Lui mi indicó:"Guarda, una merda parlante."
Io:"Ah. Ah. Ah. Che divertente."
Andai vicino alla scrivania e accesi il computer. Vista la mia grande intelligenza, non mi piegai a novanta come le protagoniste di wattpad che vengono successivamente inculate, no, appoggiai le ginocchia per terra.
D:"Era tanto complicato sedersi sulla sedia?"
Io:"Sì, OK!?"
Dany se la rise.
Io:"Che film?"
D:"Suicide Squad già lo abbiamo visto, idem per Il Cavaliere Oscuro."
Io:"La vita é bella?"
D:" Sì dai, ho voglia di deprimermi." Dopo una pausa aggiunse:" Che poi, sembriamo vecchi d'ottanta anni a guardare 'sto film."
Io:"Io l'ho sempre e solo sentito, mai visto, E QUINDI, MUTO. ADESSO LO VEDIAMO"
D:"Ma... é casa mia..."
Io:"Da quando?"
D:"Da quando sono nato."
Io:"A."
D:"A?"
Io:"NatA"
D:"Ti odio."
Io:"Me lo dicono spesso..."
Mi sedetti vicino a lui nel letto, difronte alla televisione.
Nessuno dei due pianse. Non eravamo, delle persone che piangevano facilmente. Poi, c'è chi lo fa apposta. Tipo, una mia compagna lo fa apposta. *Muore una formica* Lei: *piange*. E non é che é sensibile, no, lo fa di proposito e quanto vorrei picchiarla quando lo fa.
Alcuni, le credono, altri no. E fra quei pochi, ci sono Daniele e Ben. Almeno loro. Hanno avuto modo di conoscerla, per loro sfortuna.
Io e Dany:" Bello!"
Mi buttai all'indietro, finendo con la testa sul cuscino.
D:"OOOh! É il mio letto, levati almeno le scarpe!"
Io sbuffai e me le levai. Lui si sdraió con me, ma io non lo lasciai tranquillo, e mi iniziai a girare in tutte le posizioni possibili e immaginabili.
D:"CAZZO, FINISCILA!" Urlò lui scherzando.
Io:"Nuo."
D:"AAAHHHHH!"
Io:"Madonna, King Kong ti fa un baffo.."
D:"Ceh, io sono malato e lei prende tutti i comodi nel letto."
Io:"É così che funziona."
D:"Io non avevo fatto cosí quando tu avevi la febbre."
Io:"Cazzi tuoi."
Dany si avvicinò il più possibile a me, per farmi stare scomoda.
Io:"Ehy..."
D:"Che c'è?" Disse facendo finta di niente.
Io:"Ja, o' sce', spostati."
D:"Ehh, é così che funziona." Disse imitandomi.
Io:"Fazzo la blava peló SPOSTATI."
D:"Tloppo" disse cercando di fare una voce acuta, ma fallendo miseramente, vista la tosse che poco dopo gli vení. "No, ok, pessima idea... Dicevo...?"
Io:"Ehm..."
D:"Ah che é troppo tardi."
Io:"E quindi devo andare a casa?"
D:"Ma non in quel senso!" Iniziò a sussurrare, come se se lo stesse dicendo da solo. "We, ma pecché la conosco? Perché io? Seriamente, che cazzo ho fatto di male?" Aggiunse, ritornando a parlare normale: "<<É troppo tardi>>, per scusarsi! Non te ne devi andare..." Si mise, infine, una mano sulla fronte e iniziò a massaggiarsela.
Io:"Ah."
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You Are A Monster [SOSPESA]
HorrorIn una società perversa e ricca di crimini, vigilano alcuni elementi che sognano ancora, nonostante abbiano avuto prove chiare di quanto questo mondo faccia schifo. Di questi elementi, ne fa parte Clara. Clara, una ragazza che ha dovuto subire trop...