Si sentì l'aprire, o meglio, lo sbattere di una porta, da cui uscì un'alta figura.
Codesta figura, illuminata dalla luce della piccola finestrella, presentava dei folti capelli neri e un pesante trucco nero sulla faccia. Aveva un sorriso agghiacciate, peggio di quanto avessi immaginato. Io, fangirl di creepypasta, ma che ha sempre ringraziato il fatto che non siano reali -o almeno, così tutti credevamo-, lo riconobbi: Laughing Jack.
Appena vide le facce serie di me e Daniele, scoppiò a ridere.
LJ:"Che cosa sono quelle facce?" Si avvicinò fin troppo per i miei gusti. "Visto che non parlate, ora passiamo alle cose serie." Disse mettendosi una mano sul fianco. "Volete una caramella?" Disse per poi porgerci una mano con tante caramelle.
Non pensavo che questo tipo, fosse davvero come lo descrivevano nelle FF.
Io e Dany ci guardammo come per dire "Ma fa sul serio?"
LJ:"Guardate che potete dirmelo se volete andare direttamente alla parte della tortura. Io volevo socializzare un po'."
Ben spuntò dall'ombra. "Guarda, che la seconda è mia."
Io:"Uno, <<la seconda>>, ha un nome. Due, non sono tua. Che cazzo sono? Una bestia?" Sussurrai schifata. Non volevo né farmi sentire, né volevo che non sentisse.
Non credevo di salvarmi, o che una creepypasta potesse innamorarsi di me, per poi liberarmi. La vita, non é una fanfiction. Ma... almeno non sarei stata debole. Pensare che alla mia morte, saró orgogliosa di me stessa, é una di quelle poche cose che mi rallegra.
LJ:"Peccato io non sia te, Ben. L'avrei già torturata nei peggiori modi."
Io:"A tua madre..." sussurrai piano.
LJ si avvicinò al mio viso, e lo prese con una mano. "Sai, forse questo, non lo hai mai letto nelle penose storie che spesso si fanno su di noi, ma abbiamo un grande udito."
Stetti zitta. Quello, era persino più pazzo di Ben.
D:"Stronzo... Hai bisogno di prendertela con una ragazza e legarci, per poterti sentire grande, eh? Patetico." Disse Dany.
Girai subito la testa verso di lui. Temevo per la sua salute.
LJ:"Se ci lasciaste soli, mi fareste un piacere."
Venni improvvisamente tirata per i capelli. Cacciai un urlo, acutissimo.
Pensai fosse Ben, visto che non lo vedevo.
Con tutta normalità, avvertì il suo amico: "Beh, adesso io vado, ci sentiamo dopo."
LJ sorrise malignamente. Posò lo sguardo su di me, che mi dimenavo per scappare dalla sua presa, e iniziò a ridacchiare. Ben mi trascinò fuori da quella stanza, per i capelli, nonostante io cercassi di liberarmi. Iniziai a insultargli la madre e il suo essere nei peggiori modi.
Stavamo attraversando il corridoio, e c'erano altre creepypasta lì, che ci guardavano. Cazzo, credo che tanta vergogna non l'avevo mai provata. Vidi una testa bianca fra le tante, una senza volto: Slenderman. Mi guardava e io non sapevo cosa fare.
B:"Se smetteresti di urlare mi faresti un piacere."
Io:"Impara il congiuntivo, capra!" Cercai di alzare leggermente la testa, per guardarlo. "E poi, sei tu che mi stai tirando per i capelli!" Dissi urlandogli, notando il suo errore. Si sentì un ridacchio generale.
B:"Giuro che ti taglio la testa, perché mi hai veramente rotto il cazzo!"
Io:" Mi dispiace, ma non" mi fermai un attimo per gridare, visto che aveva notevolmente stretto la presa. "...posso romperti qualcosa che non hai!" Non sarei stata zitta. Volevo che tutti gli altri mostri -o creepypasta-, lo prendessero in giro. Almeno, gli avrei creato problemi e come dire, potrò essere, oltre l' ostaggio che riuscirà a scappare, perché RIUSCIRÓ A SCAPPARE E RIVEDERE DANIELE, anche colei che gli ha creato più problemi.
Ci fermammo un attimo, davanti a una porta che dopo poco, varcammo. Lo stronzo mi lasciò la presa, e chiuse la porta a chiave.
B:"Porco D*o, guarda qua! Quanti cazzo di capelli hai perso?!" Disse iniziando a togliersi tutti i capelli dalla mano.
Intanto, io, mi misi in un angolo della stanza. Appoggiai la testa al muro. Quest'ultima, mi girava in una maniera assurda, non ne potevo più. Chiusi gli occhi, non curante di quello lì, e abbassai lo sguardo.
B:"Mh? Che c'è? Adesso non fai più casino?" Iniziò a parlare lui.
Io:"Minchia, la tua voce è un suono che sto imparando ad odiare." Dissi rimanendo nella stessa posizione, attorcigliando leggermente le sopracciglia.
Sentii dei passi avvicinarsi a me. Probabilmente, si abbassò per guardarmi dritto negli occhi, però, non ricevette il contatto visivo.
Rimase in quella posizione per un'eternità.
Io:"Vuoi una foto? Ti dura di più..." dissi alzando la testa e girandola verso l'altro lato. "Dura di più anche di te."
La copia di Link uscita male, mi diede un pugno nello stomaco. Non emisi nessun tipo di rumore. Non gli avrei dato alcun tipo di soddisfazione.
Me ne diede un altro, e poi un altro, finché non persi il conto. Non lasciavo trasparire alcuna emozione. Almeno, in questo, ero brava.
Io:"Mi...fai... schifo..." sussurrai. Non ottenni il tono di voce che volevo, ma lui riuscì a sentirmi comunque. Si fermò di scatto e rimase a guardarmi. "Tutti voi, tutte voi creepypasta, mi fate schifo. Voi trovate una scusa, uno sfogo nell'uccidere... Ma uccidere è solo il comportamento infantile di chi non é riuscito a superare il proprio passato." Sussurrai ancora.
B:"Ma tu che ne sai? Che ne sai noi cosa abbiamo dovuto subire per diventare così?"
Io:"MA IO NON..." cominciai ad alzare la voce, ma iniziai a tossire, a tossire senza sosta. Non riuscivo a parlare. Lui, uscì un attimo dalla stanza, e l'attimo dopo, si presentò con una bottiglia d'acqua. Bevvi. Non capii il senso di quel gesto... voleva parlare con me, o gli dava fastidio sentirmi tossire? Lui si rimise vicinissimo a me. "Io, non dico che voi non abbiate avuto un passato catastrofico, ma trovo infantile in fatto che usiate questa scusa per uccidere."
B:"Ma noi non ci giustifichiamo sempre con questo." Io lo guardai stranita. "Noi ci giustifiachiamo, mettendo in evidenza 'Il diritto al gioco'. Quello che voi ritenete tanto importante. Quello che a noi, è stato proibito insieme a tutte gli altri."
Lo guardai con sguardo pieno di odio. Come poteva porre fine a una vita, come se fosse tutto un gioco? Un fottutissimo gioco?
B:"Vedi, é intrigante poter tenere fra le mani, il filo che separa la morte, dalla vita. È stupendo rompere quel confine, lasciando che qualcuno dei due domini. Ovviamente, a vincere sarà sempre la morte." Prese una leggera pausa e ri-inizió a guardarmi negli occhi. "Tutti noi, combattiamo per qualcosa, ma non credi che sia terribilmente inutile? Tanto, prima o poi, tutto finirá, moriremo prima o poi, non possiamo scappare da questo destino." Iniziò a guardare un punto indefinito della stanza. "Sai, io non mi definivo una <presenza malvagia>, né un <paladino della giustizia>. Io non ero niente." Spostó lo sguardo su di me. "Io, proprio come te e quel Daniele, avevo dei sogni. Ma, nel presente in cui mi trovavo, non c'era spazio per i sogni. Era come se tutto intorno a me, componesse una galera. Voi, stupidi essere umani, credete che noi creepypasta, siamo fortunati, che uccidiamo, siamo felici, punto e basta, no. Noi non siamo cosí. Noi non siamo felici, non lo siamo mai stati nella nostra vita. Credo che non lo saremo mai. Altri, invece, credono che noi dobbiamo scusarci. Ma perché dovremmo scusarci per essere dei <mostri>? Qualcuno si è mai scusato per averci fatto diventare così?"
Io:"E poi ci sono altri, che credono che voi abbiate un passato difficile. E su questo, non c'è dubbio. Ma sai, questo tipo di persone, vi dá la colpa, perché voi l'avete scelto. Voi avete scelto di uccidere. Voi avete scelto di diventare dei mostri, non chi vi ha mostrato la violenza. Voi, avete visto la violenza e VOI avete scelto di incamminarvi per quella strada. Voi avete preferito diventare dei mostri come loro. Pertanto, la colpa é vostra e il discorso é chiuso, non ho voglia di continuare a parlare di questo, con uno che non accetta di aver torto."
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You Are A Monster [SOSPESA]
TerrorIn una società perversa e ricca di crimini, vigilano alcuni elementi che sognano ancora, nonostante abbiano avuto prove chiare di quanto questo mondo faccia schifo. Di questi elementi, ne fa parte Clara. Clara, una ragazza che ha dovuto subire trop...