Non ci capisco niente. Neanche provandoci. Ho assolutamente bisogno delle ripetizioni di chimica di Samuele. Fortuna che oggi è il giorno delle ripetizioni. Vi starete chiedendo:"Possibile che in tutti questi mesi vi debba dare ancora ripetizioni?" Me lo chiedo anch'io. Ma a quanto pare, nonostante lo scorso anno frequentassimo lo stesso tipo di liceo, Psicopedagogico, ci sono alcuni argomenti di chimica (e anche di altre materie, onestamente) che non abbiamo fatto. Strano.
Bussano alla porta della mia camera, mentre metto tutta me stessa per provare a capirci qualcosa. Tempo perso.
Nash spunta dalla porta, con un sorriso.
"Ariel, so che avevamo le ripetizioni con Samuele oggi, ma io devo uscire con... Degli amici... Si. Sai, con la squadra. Ma visto che Samuele non viene con noi, puoi comunque prendere tu le ripetizioni con lui, io posso prenderle un altro giorno, okay?" Mi informa.
Nasconde qualcosa. Me lo sento.
"Okay." Dico, sospettosa.
"Bene." Entra dentro la stanza e mi dà un bacio sulla fronte.
Esce dalla mia camera e scende sotto.
Oh, Dio. Dimmi che ci sei, da qualche parte. Anche solo per tre minuti all'anno.
Oggi niente ripetizioni, perfetto. Mi rifiuto di prendere ripetizioni sola con Samuele. Quell'idiota è gentile solo se c'è Nash.
Bussano nuovamente alla porta, ma aprono subito. Mi giro di scatto e vedo Samuele già dentro la mia camera, che mi fissa.
Parli del diavolo...
E spuntano le corna. Si, lo so.
"Forza Ariel. Ti va di muovere quel fondoschiena che ti ritrovi e venire a fare ripetizioni?" Chiede ironicamente.
Appunto.
In imbarazzo, cerco la prima scusa che mi viene in mente.
"No, Nash non c'è e non vorrei che poi tu dovessi ripetere più volte le cose. Quindi facciamo domani, okay?" Sperai di convincerlo.
Ma ovviamente...
"Ma dai. Non mordo mica." Ghigna, facendomi l'occhiolino.
Certo, caro. Aiuti molto facendo così.
Vedendomi forse ancora poco convinta, viene verso la scrivania, su cui sono appoggiati i miei libri, e prende quello di chimica e il quaderno, aperti davanti ai miei occhi poco prima. Va velocemente fuori da camera mia e dentro camera sua.
Sbuffando, afferro il mio borsellino e lo seguo in camera sua.
"Bene. Iniziamo. Ti ho già semplificato l'argomento. Ora leggi e poi dimmi quello che non hai capito, così te lo spiego." Dice.
Prendo il piccolo block notes su cui scrive le lezioni e inizio a leggere. Sono 2 pagine, che leggo velocemente, quindi lo lascio sul comodino appena finisco.
"Quindi? Hai capito qualcosa?" Chiede, riprendendo il suo quadernino.
Cercavo un modo carino per dirgli che no, non avevo capito niente, ma mi usci così.
"No." Schietta.
"No?" Era sorpreso... Strano.
"No." Rispondo.
"Come no? Possibile che non hai capito niente? Neanche una parola?"
"Neanche"
"Ma non avevi detto al professore che eri brava in chimica?"
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Il Mio Fastidioso Fratellastro.
RomanceSono Ariel Gilbert, figlia di Silvia Menchi e Luca Gilbert. La vita è stata abbastanza crudele con me. Da piccola ero muta, molti si prendevano gioco di me. Ma poi, ho cominciato a parlare un po', a 7 anni, rendendo mio fratello e i miei genitori mo...