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«Non pensi che chiedere aiuto sia esagerato?»

La voce di Derek gli giunse lontana, mentre sfogliava concentrato pagine digitali sul computer di camera sua. «Esagerato?»

L'uomo alzò le spalle. «Insomma, io e Scott potremmo risolvere tutto da soli.»

Stiles grugnì. «Sareste il nulla eterno in un caso del genere» sbottò, la mano poggiata sulla fronte «Non è un problema sovrannaturale, Derek. Mi serve dell'aiuto non sovrannaturale» mormorò di fretta, le mani tremanti.

«Ah, certo, quindi questo...» Derek si avvicinò allo schermo del portatile, sbattè le palpebre «...Jughead Jones potrebbe aiutarti?» chiese poi, analizzando il profilo Facebook del ragazzo in questione.

Il giovane roteò gli occhi, esasperato. «Si, idiota, lui potrebbe aiutarmi» rispose, sospirò al ricordo dei tempi passati insieme «Eravamo amici prima che si trasferisse, sai? Abita in una città non lontana da qui.»

Derek incrociò le braccia al petto. «Questa è l'occasione giusta per non rivederti mai più, finalmente»

«No, lupo brontolone, io da qui non mi muovo.»

Il più grande aggrottò la fronte. «Cosa?»

«Sarà lui a farci visita» continuò Stiles, uno scintillio nello sguardo.

«Perchè, esattamente?» domandò Derek, ormai stufo di tutte le strane idee del ragazzino.

Forse un pizzico di gelosia si stava facendo strada nel suo corpo.

«Devi sapere, Der, che la situazione che sta vivendo Jughead non è molto differente dalla nostra» lo rimbeccò il giovane, il volto divenne ad un tratto cupo «Riverdale ha sofferto una grave perdita e, ultimamente-»

«Riverdale?»

Stiles annuì.

«Parli per caso della morte di Jason Blossom, figlio del produttore di sciroppo d'acero?»

Il più piccolo sbarrò gli occhi. «Come fai a saperlo?» domandò stupito, l'espressione meravigliata come un bimbo di fronte a dei fuochi d'artificio pronti ad illuminare il cielo notturno.

«Mi informo, lo sai.»

Stiles gli sorrise, le guance lievemente arrossate nell'ammirare gli occhi verdi e profondi dell'altro. «Sai come sorprendermi, Hale.»

«Beh, è una delle mie specialità.»

Stiles distolse immediatamente lo sguardo nel sentir quell'affermazione. «Si, umh, comunque...» farfugliò, deglutì pesantemente nel tentativo di controllare l'impulso irrefrenabile di attirarlo a sé e baciarlo «...Jug e i suoi amici stanno investigando sul loro caso, mentre noi- io, precisamente -sul nostro e, quindi, potremmo aiutarci a vicenda»

«Stiles, ammettiamolo» disse calmo l'ex-capobranco «Tu non vuoi risposte su ciò che è accaduto, hai solo bisogno di supporto morale»

Stiles assottigliò le labbra in una linea sottile, scosse lievemente il capo.

«Tutti noi ne abbiamo bisogno» gli ricordò infine il lupo con un sussurro.

«Non ho bisogno di supporto, Derek. Sto benissimo, okay? Sto alla grande, credimi. Ho solo bisogno di capire-» si bloccò, la voce spezzata «capire chi abbia avuto il coraggio di fare una cosa del genere»

«E pensi davvero che Jughead, con i suoi amichetti, possa aiutarti?»

«Ho bisogno​ di Jughead. Ora come ora ho bisogno​ che stia al mio fianco e-»

«Cristo, Stiles, hai me! Non ti basta? Sono giorni che ti vengo a trovare, notti in cui veglio costantemente su di te!» urlò infastidito il più grande, gesticolando furiosamente «E sai perché? Perché io tengo a te. Tutti noi qui teniamo a te, ma tu evidentemente hai altre cose a cui pensare!»

Stiles si alzò di scatto dalla sedia, afferrò con rabbia il tessuto grigio che ricadeva leggero sull'addome dell'altro. «Lydia è morta, Derek! È morta, è stata uccisa, e l'unica persona a cui sembra importare tutto ciò sono io! Ero il suo migliore amico, e voi vi aspettavate mi riprendessi in un paio di giorni, capisci? Sai come mi sono sentito?» una lacrima gli percosse la guancia pallida. «Io...io mi sono sentito...»

Allentò la presa, e si lasciò lentamente circondare dalle braccia dell'uomo. «Stiles-»

«Non dire niente, per favore.»

Derek gli baciò i folti e disordinati capelli scuri, percorrendo su e giù con le dita la sua colonna vertebrale. «Stiles, chiamerò Jughead e il suo gruppo se questo ti aiuterà a stare bene: perché, credimi, io voglio- io e Scott vogliamo solo che tu stia bene.»

«Mi dispiace di aver reagito così. Non volevo...» mugugnò l'umano contro il suo petto, tirò su col naso «Ci sei sempre stato per me, Derek, è solo che-»

«Vuoi Jughead. Lo capisco.»

«Se per te non è un problema, ora lo chiamo»

Derek annuì, dirigendosi verso la porta della stanza. «Ti aspetto giù, se hai bisogno​ di me o di una tisana»

Stiles guardò l'amico chiudere la porta e sparire tra le mura domestiche.

Era il momento di chiamare i rinforzi.

Redhead Troubles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora