9.

1.6K 132 24
                                    

«Umh...»

Jughead, impegnato a scrivere il suo romanzo, alzò comunque il capo. «Stiles.»

Il moro batté nervosamente il piede a terra. «Volevo, mh, chiederti scusa per il modo in cui, si insomma, mi-mi sono comporta-»

«Non devi chiedermi scusa. Non merito le tue scuse.» Bevve un altro sorso di birra dalla piccola bottiglia al suo fianco, per poi dar nuovamente vita al rilassante ticchettio dei tasti.

La penombra lo avvolgeva in quella fredda sera.

«Potresti...parlarmi di lei, Jug?»

L'altro aggrottò la fronte. «La conoscevi meglio di me, Stiles.»

«Non mi aveva mai parlato di te, dei vostri incontri...»

Jughead chiuse il computer. «Vuoi sapere com'è iniziata, Stiles? Le ho rovesciato un milkshake addosso» rivelò, rise al ricordo «Era così furiosa con me per aver sporcato la sua gonna firmata. Il viso divenne rosso come i suoi capelli, aveva quasi l'aria di una che era sul punto di urlare a squarciagola.»

Stiles annuì.
Urlare era decisamente il suo forte.

«Ero desolato, sul serio. Le chiesi di rimanere per farmi perdonare, le offrii un frullato alla fragola e parlammo per un po'...» continuò, l'aria assente «...era simpatica, dopotutto. Quell'aria altezzosa che possedeva era finalmente crollata in mille pezzi.»

«Perchè si trovava a Riverdale?»

Jughead sbuffò. «Non me lo disse. Eppure sospetto ancora che...non venisse a Riverdale solo per incontrare me. C'era qualcos'altro sotto e io penso che-»

«Tu pensi che possa trattarsi di Jason.»

L'altro fece un cenno. «Insomma, tutti lo avranno ormai pensato. Forse è davvero così.»

«Dobbiamo continuare a leggere per scoprirlo.»

***
«Allora? Non lo apri?» gli domandò Derek con un'alzata di spalle.

Stiles deglutì. I primi raggi di sole illuminarono la cucina. «Devo proprio?»

Malia grugnì. «Fallo prima che mi arrabbi e lo strappi.»

Archie la guardò quasi come terrorizzato. «Okay, tu mi fai paura.»

«Ritieniti fortunato che non è periodo della luna piena, caro.»

Scott sbarrò gli occhi. «Non-non date retta a ciò che dice...»

«Aspettate un attimo» fece Jughead strizzando gli occhi «non sarete mica lupi mannari, vero?»

Liam e Scott si scambiarono uno sguardo, entrambi allarmati.

Malia scosse il capo. «No. Io sono un coyote mannaro, Scott invece-»

«Aveamo deciso di non dire nulla, ricordi!?» le urlò contro Liam, facendo brillare le sue iridi dorate.

Veronica afferrò d'istinto la mano di Betty. «Ora ho decisamente paura.»
La bionda sospirò. «È sorprendente...»

«Si, okay, ora calmatevi tutti!» ordinò Derek, cercando di far ritornare il silenzio di prima «Possiamo concentrarci sul diario, si?»

«Voi-» cercò di dire Archie, sbiancando improvvisamente.

Stiles esalò un profondo sospiro. «Malia è un coyote mannaro, Liam, Scott e Derek sono lupi mannari, Lydia era una Banshee e-»

«E tu?» domandò Jughead, affascinato dalla situazione.

«Tempo fa sono stato posseduto da un maligno spirito giapponese...»

«E ora? Cosa sei?»

L'umano accennò un sorriso. «Un ragazzo migliore, credo.»

«È un ragazzo che sa pronunciare benissimo le lettere, ora. È così bravo da poter leggere questo cazzo di diario» sbottò Derek «vero, Stiles?»

Eccoli, quei dannati occhi verdi che avevano il potere di fargli sciogliere il cuore. «S-si.»

Si schiarì la voce. «Riverdale mi attira come una calamita. È una cittadina​cordiale, priva di incubi...non come la mia Beacon Hills, piena di ombre e terrore. Jason continua ad illuminare le mie giornate con i suoi sorrisi...mi è piaciuto dipingere con lui la scorsa volta. Non lo facevo da tanto. Non lo facevo da quando Allison...da quando Allison è morta. Abbiamo dipinto insieme dei fiori, abbiamo dato vita ad un quadro stupendo! Penso proprio di regalarlo a Stiles: serve proprio un po' di colore nella stanza degli ospiti.
Il punto interrogativo sul retro rappresenta le domande che risiedono nel profondo del mio animo. Perché? Perché non mi hanno permesso di stargli vicino dall'inizio?»

Stiles si bloccò. «Non credo di riuscire a continuare.»

Derek gli poggiò una mano sulla spalla. «Va tutto bene, continueremo stasera.»

Jason.
Quel nome aleggiò nell'aria come una sorta di incantesimo.

Come facevano i due a conoscersi?

Redhead Troubles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora