12. (Fine)

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Jughead chiuse la propria valigia, sospirò. «Mi dispiace lasciare questo posto. Domani mattina gli addii saranno abbastanza​ tristi, temo.»

Archie borbottò qualcosa di incomprensibile, per poi indicare il posto al suo fianco sul letto.

«Non ce la fai proprio a stare senza di me, vero?» gli domandò, sorrise. Si avvicinò al letto, si sedette sul comodo materasso. Archie lo avvolse da dietro con entrambe le braccia per tirarlo a sé. Lo baciò subito, come se la mancanza di quelle labbra fosse quasi straziante.

Jughead arrossì. «Mi piace stare qui...con te» ammise, cercando di non guardarlo negli occhi.

«Jug...» ansimò l'altro, mettendosi a cavalcioni su di lui «ti amo. E lo ripeterò altre mille volte.»

Gli sfiorò i lembi della maglia con l'intenzione di sfilargliela quando Jughead si bloccò immediatamente. «Arch, io non-» deglutì «Lo sai che-»

Il rosso lo baciò nuovamente. «Scusami» sussurrò, gli accarezzò la guancia.

«Mi dispiace di essere così diverso...»

Archie aggrottò le sopracciglia. «Sei asessuale Jug, non un mostro. Sei tu, e ti amo anche per questo.»

Jughead sorrise.
Nella sua vita non si era mai sentito così accettato e amato come in quel momento.

***

Stiles addentò un biscotto al cacao, i capelli completamente spettinati. «Mangiane uno anche tu, sono buoni!»

Derek scosse il capo. «Seguo una dieta per mantenermi in forma» gli ricordò l'uomo, continuando a guardare le loro mani giunte sul tavolo. Uno di fronte all'altro a spendere insieme la mattinata.

«Quei tuoi bellissimi addominali non spariranno per un biscotto, Der» lo rimbeccò Stiles, offrendogliene uno.

«Sei alquanto affascinato dai addominali, mh.»

Stiles alzò le spalle. «Dopo stanotte penso di non dimenticarli più» commentò, per poi arrossire violentemente.

Derek soffocò una risata. «Sai quando...» iniziò «...quando Scott mi parlava di Allison non riuscivo a capire come facesse a provare certi sentimenti. Sentimenti tanto forti da fare di lei la sua ancora. Pensavo che l'amore fosse solo una stupida cosa adolescenziale, che quella di Scott fosse solo una stupida cotta senza valore e che la sua ancora non risiedesse realmente in Allison. Pensavo che lui fosse soltanto convinto di ciò. Ora invece...» deglutì «Ora capisco. Scott ha perso Allison ma io non ho intenzione di perdere te. Ti proteggerò in ogni istante perché senza di te...morirei. Ho visto Scott non parlare per giorni, Stiles. Immaginare Allison al suo fianco, dannarsi per non essere stato in grado di salvarla. Non lo permetterò Stiles.»

«Non ho intenzione di andare via, Derek. Non ora che ho te.»

***
Scott aprì le braccia. «Penso sia arrivato il momento dei saluti...»

Archie gli diede una pacca sulla spalla. «Proteggi il tuo branco.»

«E tu il tuo lupo lunatico» fece il capobranco, riferendosi a Jughead. Il rosso ridacchiò di cuore.

«Stiles...»

L'umano si voltò, e con le lacrime agli occhi si avvicinò all'amico. «Juggie.»

«Starai bene senza di me, vero?» gli chiese, Stiles annuì e lo attirò in un abbraccio.

Sembrava essere ritornati ai bei tempi dell'infanzia.

«Mi mancherai, pallido scrittore.»

Jughead rise. «Cerca di continuare ad essere umano. Non voglio un altro lupo mannaro che mi gira attorno.»

Il castano gli tolse il cappello per un'ultima volta, e si rincorsero felici.

Stavano davvero tutti bene.

Angolo Autrice:
I finali mi fanno sempre piangere, non importa quanto belli siano.

Grazie a voi che avete seguito la storia, davvero. La dedico a tutti voi.

Ho recentemente pubblicato una nuova storia, Darkness: sarei lieta se la leggeste.

Kisses. Yours sincerely, Ria.

Redhead Troubles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora