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Scendo le scale di corsa infilandomi il chiodo nero mentre tengo alcuni libri in braccio che sposto a sinistra o a destra per riuscire e vestirmi senza fare danni. Una volta arrivata in salotto vedo mio fratello più grande steso sul divano in uno stato a dir poco deplorevole, lo guardo infastidita e schifata ma non gli dico nulla come sempre ormai, vado in cucina e trovi mia sorella Madison già pronta per essere portata a scuola è tutta messa in tiro, vestiti carini che la valorizzano, trucco leggero applicato in modo perfetto e i capelli rigorosamente lisci come la seta e pettinati, senza dubbio una bellissima ragazzina di 16 anni, una volta anche io avevo tempo di conciarmi come lei, ma ora con gli orari dell'università è già tanto se la mattina mi sveglio puntuale, cose che oggettivamente non accade mai quando mia madre si dimentica di venirmi a buttare giù dal letto con la forza.

«Ashley le chiavi della macchina sono sul mobiletto all'entrata, guida piano anche se sei in ritardo come ogni mattina e ricordati che oggi devi portare tua sorella dai nonni» sento urlare mia madre dal suo studio che si trova accanto al salotto, dal lato opposto rispetto alla cucina. Faccio a mia sorella segno con la testa di andare mentre rubo un cornetto integrale a mia madre, non dovrei farlo lo so, ma onestamente non mi importa molto. Raccolgo la mia borsa che avevo buttato per terra ieri pomeriggio dopo che ero tornata dai corsi pomeridiani ed è rimasta lì fino ad adesso, prendo anche le chiavi della macchina ed esco di casa con una camminata veloce.

Arrivo davanti la scuola di mia sorella e prima che lei scenda mi passa il libretto dei voti che avevo anche io e me lo apre sulla pagina dedicata alla matematica appena guardo l'ultimo volto, le faccio segno di passarmi la penna.

«Guarda prega qualche santo su in cielo o chiunque esista la su, perché se a inizio anno mamma non mi avesse fatto fare il modulo per essere una delle persone a firmarti i voti a quest'ora saresti morta da qualche parte con questo bellissimo tre» mia sorella di norma è brava a scuola, come tutti noi d'altronde, ma ogni tanto non studia quindi di conseguenza prende voti che se nostra madre vedesse la ucciderebbe. Le passo il libretto, mentre mi guarda dispiaciuta e so che si sente male, ma non posso essere sempre la sorella buona che la lascia fare un po' come vuole.

«Per questo esisti tu sorellona» prova a smorzare la tensione e ci riesce, ha quel faccione così tenero e dolce che non potresti mai restare troppo arrabbiata con lei.

«Fila a scuola e studia per la prossima, fai la brava e non cacciarti nei guai» lei annuisce e mi stampa un bacio sulla guancia e poi scende dalla macchina sbattendo lo sportello e correndo verso la scuola.

Non so bene se lei abbia delle amiche, non mi parla molto della sua vita a scuola, so solo che i ragazzini oggi sono davvero crudeli già dai 16 anni e forse anche prima, e con tutto quello che abbiamo passato non mi stupirei se avessero preso di mira Madison che è sempre così disponibile e dolce. Io alla sua età avevo i miei amici, amici che onestamente conoscevo da quando ero piccola e che avrei preferito non conoscere mai, mi ero fatta il mio nome a scuola e ancora oggi dentro quella scuola il cognome Milton ha una certa importanza, una volta ero decisamente più spensierata e alleggera.

Una volta parcheggiata la macchina nel parcheggio dell'università scendo prendendo i vari libri e la borsa e nel mentre chiamo Samantha per vedere dove sono lei e Tyler, che ovviamente saranno già arrivati da tempo.

«Solito posto sulle scale e sbrigati abbiamo una sorpresa per te» neanche il tempo di dire nulla che mi attacca il telefono in faccia, sconcertata metto il telefono in tasta, mi allontano leggermente dalla macchina ed essa di chiude da sola è la cosa che adoro di più di questa macchina.

Se Sam deve dirmi qualcosa riguardante sta sera è scema perché ieri sono stata da Felix e abbiamo parlato un po', non so cosa altro dovrei sapere. Arrivo poco lontano dalla scalinata dove sono i miei amici e poco più in là sulla destra intravedo una persona, anzi più persone che non dovrebbero essere qui, mi incupisco però non mi fermo a guardarli troppo a lungo, che ci fanno loro qui?

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