Christian
Sto parlando con Zayn e Dylan di incontrarci e passare del tempo insieme come facevamo da piccoli.
Mentre rido e scherzo con i ragazzi sento un urlo, mi giro subito e mi metto sul attenti, riconosco quella voce, la conosco troppo bene, inizio a correre verso la direzione da dove proviene. Sono atletico, mi alleno ogni giorno e mio padre mi ha addestrato, ma mai in vita mia ho corso così veloce.
Arrivo nel parcheggio e la cerco con lo sguardo, ma non c'è da nessuna parte. Dove cazzo é? Vedo la sua macchina e mi avvicino, guardo al suo intento e trovo la sua tracollo. Lei non lascia mai le sue cose incustodite, apro la portiera e la cosa mi fa ancora di più salire il nervoso e l'ansia, è aperta.
Mi guardo attorno e la cerco ancora una volta con lo sguardo e con la speranza che sbuchi da dietro un cazzo di albero e mi dica che è uno scherzo di merda, io le urlerò contro e lei mi tirerà un pugno o uno schiaffo.
«Che cazzo succede Christian?» i ragazzi mi hanno seguito e io sbatto la portiera della macchina di Ashley e so per certo che se fosse qui mi avrebbe ucciso.
Mi passo una mano nei capelli frustrato e mi allontano leggermente, guardo per terra e vedo una macchiolina piccola di sangue, mi piego sulle ginocchia e la tocco con un dito, è fresco.
Chi cazzo ha osato toccarla? A chi cazzo dovrò spezzare le ossa del collo? Inizio a vederci nero e mi alzo in piedi e mi giro verso tutti.
Dove diavolo l'hanno portata? Merda dovevo stare più attento.
«Ashley è sparita e per terra c'è del sangue» dico tutto d'un fiato e Dylan spinge tutti e arriva davanti alla macchina della sorella, guarda per terra e quello che leggo nel suo sguardo è paura che inizia a mescolarsi con una rabbia potente, una di quelle che ti annebbiano la testa.
Prendo il telefono e chiamo mio padre, sono nella merda più totale, se qualcuno le fa del male, mio padre ucciderà prima me e poi il bastardo che l'ha toccato.
Ci tiene a Ashley anche se non lo mostra, ma si è affezionato, farebbe di tutto per lei, esattamente come farebbe per noi, che siamo i suoi figli.
«Che succede Christina?» mi chiede appena risponde e questa è la calma prima della tempesta.
«Hanno rapito Ashley» freddo e diretto, esattamente come mi ha insegnato lui, niente emozioni.
«Cosa? Subito nel mio ufficio» il ringhio che esce dalla sua bocca è inquietante, qualcosa che cade e si frantuma mi fa capire che si è incazzato.
Chiudo la chiamata e mi dirigo verso la mia macchina, ma i ragazzi fermano la mia camminata e gli guardo, so già dove andranno a parare e la cosa mi piace sempre meno.
«Veniamo con te» dice Samantha, la fulmino con lo sguardo, anche se il mio migliore amico mi ha assicurato della sua bravura, non voglio nessuna ragazza mi stia tra i piedi, mi rallenterebbero solo i piani e la cosa in questo momento è grave.
«No» affermo con freddezza e lei mi guarda storto, mi fronteggia e la cosa non mi tocca per niente, potrei farla volare dall'altra parte del università con uno schiaffo.
«Non me ne frega di chi tu sia Evans, ma nessuno e dico nessuno, tocca la mia migliore amica e spera di passarsela liscia, quindi vengo con te e non mi rompere le palle» mi avvicino a lei e faccio per afferrarla per il polso e gridarle in faccia che è solo una cogliona e che non si deve permettere di urlarmi in faccia, ma il mio migliore amico le si mette davanti e blocca i miei piani, mi guarda male e poi si gira verso la bionda.
«Non verrai Sam, andrai a casa di Ashley insieme a Judith e starete li con Madison e Jack» la loro conversazione continua ancora tra i loro sguardi e poi la bionda annuisce.
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