Siccome di Sabato non ho nulla da fare decido di andare fuori città per fare alcune commissioni, esco di casa pensando ancora al discorso con mio fratello di questa mattina e mi pongo ancora tante domande, quanti segreti nasconde ancora questa famiglia? Quante sorprese dobbiamo ancora scoprire?
Salgo sulla moto e parto sgommando sul prato di casa, Willy mi ucciderà uno di questi giorni ne sono certa, gli rovino sempre qualcosa in giardino e lui ci impiega davvero tanto a renderlo così perfetto, ma sa benissimo che io con la moto faccio danni.
Arrivo davanti al palazzo dove devo svolgere le commissioni, entro e una ragazza di colore che è la segreteria mi accoglie sorridendomi.
«Buongiorno signorina Milton» ricambio il saluto e poi prendo l'ascensore per andare al penultimo piano, nel mentre rispondo al messaggio di Samantha che mi chiede se sta sera andiamo al Mercus. Le porte di metallo si aprono e i vari uffici lungo il corridoio si fanno sempre più nitidi, cammino finché non trovo la porta che mi interessa, l'unica senza vetrate in modo che nessuno veda cosa si svolge qua dentro. Agente Jane, busso e la porta mi viene subito aperta dal sistema automatico.«Ciao Ashley quanto tempo» mi saluta uno dei ragazzi che ormai sono miei compagni da un anno a questa parte.
«Ciao anche te Aaron, gli altri?» chiedo guardandomi attorno non trovando nessuno, di solito sono tutti nella sala principale, ma a quanto pare non è così.
«Due stanno portando avanti un interrogatorio e gli altri dovrebbero essere con il capo nella stanza computer o delle armi» annuisco e mi dirigo verso i posti nominati da lui e quando trovo tutti nella stanza armi mi schiarisco la voce e mi ritrovo con un arma puntata contro.
«Mi stai puntando addosso un K-45 ti rendi conto?» dico a Quantin e lui abbassa l'arma guardandomi male, quella innervosita dovrei essere io, non lui.
«Se la smettessi di sbucare dal nulla come se fossi una ladra potrei anche smetterla di puntanti addosso armi che potrebbero farti fuori in pochi secondi» che noioso è questo ragazzo, se scherzi non va bene, se non lo fai passi poi tu per quella pallosa.
«Dai Tin lo sai che lei è così, non è entrata nella squadra a caso» so non farmi beccare mai e colgo le persone di soppiatto senza che loro se ne rendano conto e senza che mi becchino, disarmo più persone e le stendo da sola che una squadra di agenti addestrati.
«Giusta osservazione Kat, si immedesima proprio nella sua copertura»commenta Dustin mentre pulisce una pistola, mi guarda e mi fa l'occhiolino.
«Ashley Milton è brava in tutto ciò che fa» esclamo e mi sposto i capelli su una spalla mentre Kat e Dustin ridono.
«Si ti viene bene anche essere modesta» commenta sarcasticamente Quantin e io in risposta gli faccio il dito medio, ma in quel momento il capo entra e mi guarda male.
«Che classe Ashely» commenta l'agente Jane e io mi tocco freneticamente la punta del naso, sentendomi in imbarazzo, ci fa segno di seguirla e torniamo nella stanza dove c'è Aaron. «Ho saputo che ti sei cacciata in vari guai, quando ti ho detto entra nel personaggio, non volevo dire fatti pure dei nemici che vorrebbero ucciderti. In più John Gold ha messo una taglia sulla tua tesa, uno sbirro distrettuale contro una delle matricole del FBI, ti rendi conto di quanto questo sia ridicolo Ashley, vero?» ha ragione fa ridere come cose, ma io ho una copertura da rispettare e se questo vuol dire avere un agente di città che mi vuole dentro, lo farò.
«Si Jane, ma questa è la mia copertura. Deve essere credibile se no a quest'ora non avremmo mai avuto le informazioni che abbiamo e quelle sono importanti perché nella Lega di Luke non ci entra chiunque.» ha iniziato a lavorare per l'FBI a diciannove anni, da allora ho racimolato abbastanza informazioni e ho dagli abbastanza materiale per metterlo dentro dovuti agli anni passati li, ma non è lui il mio obiettivo.